PROPRIETÀ LETTERARIA RISERVATA

DIRITTI DI RIPRODUZIONE E TRADUZIONE RISERVATI

 

 

 

 

 

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DI     QUESTO     TRATTATO   E’

STATA  FATTA  UNA  SPECIALE

EDIZIONE   DI    SOLO  CINQUE

ESEMPLARI NUMERATI A MANO

 

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Coordinamento e ricerca :                                                   Gianbruno Verda

Progetto grafico :                                                                 Gianbruno Verda e Sonia Guerrini

 

 

© Copyright : VERDA-TORINO-DICEMBRE 1994

I edizione DICEMBRE 1994

II Edizione LUGLIO 1995

III Edizione GENNAIO 2004

IV Edizione SETTEMBRE 2004

V Edizione FEBBRAIO 2005

VI Edizione OTTOBRE 2006

VII Edizione FEBBRAIO 2008

VIII Edizione SETTEMBRE 2012

IX Edizione OTTOBRE 2014

X Edizione SETTEMBRE 2014

XI Edizione FEBBRAIO 2021

XI Edizione NOVEMBRE 2021

XII Edizione GIUGNO 2023

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dedicato ai miei Angeli

ed alla loro Mamma

 

 

 

Premessa

 

Questa ricerca genealogica non ha l'ardire di scoprire discendenze nobili o parentele illustri, è un passatempo iniziato con la nascita del mio primogenito Federico ed il cui scopo è semplicemente rivolto alla maggior conoscenza delle origini, dei luoghi, degli aneddoti e dei fatti che possono riferirsi alla mia famiglia ed a quella di mia moglie.

 

Ho constatato di persona come troppo spesso, presi dagli affanni quotidiani e dalla frenetica vita di oggi, ci si dimentica di attingere notizie delle proprie origini con chi ne è a conoscenza, precludendo così una trasmissione orale dei fatti relativa alla propria famiglia ed ai propri antenati che è di per sé storia e cultura famigliare, cosicché la maggioranza delle persone non conosce con precisione neanche i nomi dei propri bisnonni o dove essi sono nati. In realtà ognuno di noi proviene da una stirpe che vive da secoli, e questi antenati hanno lavorato, combattuto, vissuto e certamente hanno lasciato traccia della loro esistenza anche se solo negli archivi polverosi di qualche comune o di qualche chiesa.

 

È semplicemente appassionante ricercare e ricordare ciò che è ancora possibile recuperare. Altra motivazione che giustifica tale ricerca è di carattere più propriamente " educativo "e nasce dal fatto che tutti i bambini vogliono sapere cosa succedeva nel mondo prima della loro nascita o meglio vogliono sapere come si comportavano da piccoli o cosa facevano mamma e papà quando loro non c'erano; sembra si preoccupino più del loro passato che del proprio futuro; ma noi, genitori, nonostante queste loro pressanti sollecitazioni di solito tagliamo corto nei racconti che riguardano gli avi o il passato della nostra famiglia, preoccupandoci, insistendo ed investendo su ambiziosi progetti futuri. Non ci accorgiamo che c'è solo un modo per assicurare ai nostri figli un grande e promettente futuro: quello di consegnar loro un solido passato; un passato che li accompagni nel crescere della vita.

 

Per sincerità è utile ammettere che mai prima di ora mi ero interessato di tali argomenti, ma posso affermare con certezza che recuperare un dato o verificare ipotesi di ricerca è appagante anche solo per misurarsi con problematiche genealogiche, esse sembrano una sorta di gioco logico, un rompicapo che procura divertimento e genera grande soddisfazione al momento del ritrovamento di informazioni utili.

 

In ogni modo, anche solo pensare che in un futuro lontano i miei nipoti, se ne avrò, possano consultare uno schema chiaro e dettagliato delle proprie origini sarebbe già un buon risultato; se poi vorranno proseguire ed aggiornare i dati avranno almeno un punto di riferimento ed una traccia per continuare questa interessante ricerca.

 

 

 

Indice

Premessa................................................................................................................................................................................. 7

Indice........................................................................................................................................................................................ 9

Cap. 1  La Famiglia Verda............................................................................................................................................ 11

Cap. 2  La ricerca continua...................................................................................................................................... 26

Cap. 3   I luoghi e le origini di un cognome................................................................................................... 30

Cap. 4 - Le parentele "affini" della famiglia Verda................................................................................ 46

4.1) - La famiglia Chiri..................................................................................................................................................... 48

4.2) - La famiglia Dentelli................................................................................................................................................ 63

4.3) - La famiglia Bosio..................................................................................................................................................... 65

4.4) - La famiglia Calzia................................................................................................................................................... 68

4.5) - La famiglia Del Giudice......................................................................................................................................... 70

4.6) - La famiglia Sanmartino.......................................................................................................................................... 71

4.7) - La famiglia Bertino................................................................................................................................................. 72

4.8) - La famiglia Calzia (Barbara)................................................................................................................................ 74

4.9) - La famiglia Casella................................................................................................................................................. 74

4.10) - La famiglia Rossi................................................................................................................................................... 75

4.11) - La famiglia Alfieri................................................................................................................................................. 75

4.12) - La famiglia Lucco.................................................................................................................................................. 76

4.13) - La famiglia Blandino............................................................................................................................................ 76

4.14) - La famiglia Franchino......................................................................................................................................... 76

4.15) - La famiglia Cibrario Rocchietti......................................................................................................................... 77

4.16) - La famiglia Bologna............................................................................................................................................. 78

4.17) - La famiglia Calzia (Bianca)................................................................................................................................ 78

4.18) - La famiglia Viani................................................................................................................................................... 79

4.19) - La famiglia Contestabile..................................................................................................................................... 79

4.20) - La famiglia Gandolfi............................................................................................................................................ 79

4.21) - La famiglia Rossi................................................................................................................................................... 79

4.22) - La famiglia Gandolfo........................................................................................................................................... 79

4.23) - La famiglia Gaibotti............................................................................................................................................. 80

4.22) - La famiglia Gandolfo........................................................................................................................................... 80

4.23) - La famiglia Gaibotti............................................................................................................................................. 80

4.24) - La famiglia Cogoli................................................................................................................................................ 80

4.25) - La famiglia Neirotti.............................................................................................................................................. 80

4.26) - La famiglia Mondiglio (o Martoglio)................................................................................................................ 80

4.27) - La famiglia Coda................................................................................................................................................... 80

4.28) - La famiglia Bertola............................................................................................................................................... 80

4.29) - La famiglia Cibrario Bertolot............................................................................................................................. 81

4.30) - La famiglia Cibrario Frà..................................................................................................................................... 81

4.31) - La famiglia –Anna Maria_____......................................................................................................................... 81

4.32) - La famiglia Guglieri............................................................................................................................................. 81

4.33) - La famiglia Dellerica............................................................................................................................................ 81

4.34) - La famiglia -Anonima........................................................................................................................................... 82

4.35) - La famiglia Barnato.............................................................................................................................................. 82

4.36) - La famiglia Verda.................................................................................................................................................. 82

4.37) - La famiglia Verda.................................................................................................................................................. 82

Cap. 5 - Elenco soggetti del ramo PATERNO -................................................................................................ 83

Cap. 10  Note e Citazioni.............................................................................................................................................. 95

Cap. 11  Bibliografia................................................................................................................................................... 103

All. 1  NECROLOGI RITROVATI................................................................................................................................... 106

All. 2  SCHEDE ATTI VERDA......................................................................................................................................... 111

All. 3  SCHEDE ATTI GUERRINI.................................................................................................................................. 112

All. 4  LA PARENTELA..................................................................................................................................................... 113

 

 

 

Cap. 1  La Famiglia Verda

 

Inizio della Ricerca

All'inizio della ricerca l'antenato più antico conosciuto era il trisnonno dei soggetti base (vedi nota n.1) che rispondeva al nome di Giuseppe Matteo Verda, che si sapeva essere di origini liguri, ma che per motivi di lavoro si trasferì in Piemonte, precisamente a Torino, dove esercitò l'attività di commerciante per tutto il resto della vita. Purtroppo all'inizio della ricerca non era conosciuto l'anno di morte e tanto meno quello di nascita.

1.1  {16} Giuseppe Matteo Verda (1859-1903) [quarta generazione]

Dopo le prime indagini presso gli uffici del Cimitero Generale di Torino, si individuò l'anno di morte e, di conseguenza presso gli uffici dello Stato Civile dell'Anagrafe di Torino, si riuscì ad ottenere il certificato di morte dal quale si ricavarono le date ed il luogo di nascita preciso e con essi, di primaria importanza per il procedere delle indagini, il nome di battesimo del padre: tale Andrea Verda; emersero così anche le generalità complete di sua moglie: Calzia Catterina.

Atto di Morte n. 672 del 16-4-1903 Comune di Torino
nella casa in Via Dei Fiori 9 alle ore 3,45
Muore Verda Matteo Giuseppe di anni 45, negoziante,

nato a Villa Viani (IM)
figlio di Verda Andrea e di Calzia Barbara
NOTE: era marito di Calzia Catterina

Via Dei Fiori ora è l’attuale Via Belfiore (n.d.r.)

 

Accertato che il luogo di origine era il paese di Villaviani in provincia di Imperia, in un sopralluogo effettuato nelle vacanze pasquali del 1993, quasi per caso, si ebbe a conoscere una pronipote di Giuseppe Matteo di nome Caterina Calzia detta "Nin"; emerse che era figlia di Barbara Verda a sua volta figlia di Domenico Verda fratello di Giuseppe Matteo. Questa simpatica ed arzilla signora con l'invidiabile età di 93 anni ricordava ancora fatti ed aneddoti di rilevante importanza per il procedere delle mie ricerche.  Morì qualche anno dopo e ne serbo un caro ricordo.

Ad ogni modo risultava comunque molto difficile ricercare atti ed informazioni in un paese dove vivono e hanno vissuto moltissimi personaggi che si chiamano "Verda"; ciò ha reso difficile proseguire le altre ricerche (quali ad esempio quelle presso il cimitero di Villa Viani) per gli ovvii casi di omonimia.

Giuseppe Matteo Verda

 

Catterina Maria Calzia

Giuseppe Matteo era il terzo di cinque figli, i suoi fratelli erano rispettivamente: Giovanni, Domenico, Luigina e uno di cui non è noto il nome ma che annegò in località non meglio precisata nelle acque del fiume Po. Di Luigina non si hanno notizie; mentre di Giovanni sembra che i discendenti risiedano ad Imperia. Il fratello Domenico non si mosse mai dal paese di Villaviani, sposò una certa Anna ed ebbe cinque figli tra cui Barbara Verda, la mamma di Caterina Calzia (l'arzilla nonnina “Nin” incontrata per caso).

Le ultime ricerche effettuate hanno portato a ritrovare l’atto di morte di Giovanni , che avvenne effettivamente per annegamento presso Castiglione Torinese. Cosa ci facesse in quei luoghi non lo possiamo sapere, ma l’atto ci trasmette anche l’informazione del nome della moglie: Matilde Vercellino. (ved. Scheda n. 101)

Di Giuseppe Matteo (di cui per ovvi motivi ci interessiamo maggiormente) si è scoperto che veniva soprannominato " Pippotto" e che per motivi di lavoro si trasferì a Torino, successivamente si sposò con Catterina Calzia, (1861-1915) nata a Pieve di Teco di professione commerciante e figlia di Nicola Calzia e Marianna Casetto. Anche di Catterina si ritrovò presso l'Anagrafe del Comune di Torino il suo atto di morte:

Atto di Morte n. 1305 del 1-8-1915
Comune di Torino nella casa in Via Vigone 4
Muore Calzia Catterina di anni 52, nata a Pieve di Teco (IM)
figlia di Calzia Nicola e di Casetto Marianna
NOTE: Vedova di Giuseppe Matteo Verda

 

Non si conosce con esattezza il periodo in cui Giuseppe Matteo si trasferì a Torino, ma si sa con certezza quale attività svolse: esercitò attività commerciale di rivendita di olio e generi alimentari in Via Belfiore n. 9, ed i prodotti che commercializzava allora erano denominati "Generi di Riviera".

 

<…di questo esodo rimane tuttora traccia in parecchi paesi del Piemonte specialmente in Torino. È a tale epoca che risalgono i cognomi originari del nostro principato, quali Briatore, Ramoino, Calzia, Semeria, Verda ecc. Tuttora così numerosi nella capitale subalpina, soprattutto nella classe degli esercenti specializzatisi nel commercio degli olii, paste alimentari, pesci conservati ed in generale di quelle derrate comprese appunto lassù sotto la denominazione di "generi di riviera" >>(ved. nota n.2).

 

Occorre ricordare a questo punto che il commercio non era capillare come oggi e la qualità dell'olio ligure, in special modo quello proveniente dalla valle di Oneglia era di qualità pregiata e richiestissimo dai Piemontesi. Per meglio chiarire la situazione commerciale di inizio secolo quest'altra citazione può essere utile :

 

<<.[...] Nel 1700 i nostri oliveti soppiantarono pò per volta prima i seminativi poi i vigneti tantochè la popolazione abbandonò il poco redditivo mestiere del caseificio e si dedicò completamente agli oliveti che rendevano molto per il continuo aumento del prezzo dell'olio e trascuravano il bestiame lattifero. Sul 1800 erano famose le squadre di muli che da Pontedassio e VillaGuardia partivano pel Piemonte carichi di otri, o "pelli" cioè pelli di capra conservate. La nostra valle costituiva la via più breve per trasportare l'olio in Piemonte ed era quindi la più battuta. Varie famiglie di Pontedassio apersero in Torino dei negozi d'olio e diventarono ricche Sovratutto si distinsero i fratelli Gandolfo detti Mori, dei quali due tenevano negozio in Torino, nel centro della vecchia città in Via San Tommaso, per la rivendita, l'altro il più vecchio ed il più abile stava a Pontedassio per la compera degli oli, mestiere assai delicato e difficile. In tale periodo di tempo il commercio si svolgeva alacre ed intenso a Pontedassio ed erano redditizi due mestieri che ora sono scomparsi: il pulitore di truogoli ed il soffiatore delle pelli di capra. La nuova strada carrozzabile aperta da Napoleone e finita nel 1825 apportò nuovi miglioramenti, perché l'olio fu trasportato in seguito in Piemonte sui carri invece che a dorso di mulo. Furono costrutti nuovi frantoi più ampi e potenti sulla strada carrozzabile [...]>>.

 

Ricordo che ai tempi in cui cominciai questa ricerca, non si conosceva neppure dove, ed in che periodo, i trisnonni si sposarono. Fortunatamente le ricerche complesse ed articolate portarono a ritrovare l'atto di matrimonio presso il Comune di Pieve di Teco, che così  riporta:

 

Atto di Matrimonio n. -5- del 12-4-1885
In Pieve di Teco e' stato celebrato il matrimonio tra:
Verda Giuseppe Giobatta Matteo di anni 27 negoziante residente a Torino e 
Calzia Maria Catterina di anni 24 negoziante residente a Pieve di Teco.

 

La lettura di questo atto porta ad ipotizzare che Giuseppe Matteo conoscesse Catterina per via dei suoi commerci, Catterina già nell'atto viene definita negoziante, magari si trattava di una figlia di un grossista di olii o figlia di un


proprietario di un frantoio dove Giuseppe Matteo si riforniva per la sua attività di commercio tra la



10°. gen

 

 

 

 

512 Giacomo Verda
*  Villa Viani §1695
+  Villa Viani
%

 

 

 

 

 

 

 

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9°. gen

 

 

 

 

256 Battista Joannettino Verda
*  Villa Viani 22-10-1721
+  Villa Viani 9-12-1946
% Bianca  Maria Barnato

256a Gioan Battista  Verda
*  Villa Viani 1723
+  Villa Viani

%

256b Giacomo Francesco Verda
*  Villa Viani 30-9-1732
+  Villa Viani

% Teresa Maria

 

 

 

 

 

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8°. gen

 

 

128a Maria Maddalena Verda
*  Villa Viani 1747
+  Villa Viani 13-3-1820

%

128b Giovanni  Verda
*  Villa Viani 4-4-1748
+  Villa Viani

%

128 Giovanni Verda
*  Villa Viani 26-6-1749
+  Villa Viani ________
% Anna Maria ________

128c Chiara Maria Verda
*  Villa Viani 1751
+  Villa Viani

%

128d Giacomo Matteo  Verda
*  Villa Viani 8-9-1758
+  Villa Viani

%

 

 

 

 

 

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7°. gen

 

 

 

 

64 Giovanni Verda
*  Villa Viani 3-12-1773
+  Villa Viani
% Apollonia Bologna

64a Maria Domenica Verda
*  Villa Viani ______
+  Villa Viani ______

%

64b Chiara Maria Verda
*  Villa Viani ______
+  Villa Viani ______

%

 

 

 

 

 

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6°. gen

 

 

 

32a Giovanni  Verda
*  Villa Viani 23-5-1880
+  Villa Viani 2-12-1885

% Anna Maria Lucco

32 Andrea Giacomo Verda
*  Villa Viani 22-3-1807
+  Villa Viani 1-4-1900
% Barbara Calzia  

32b Bianca Maria  Verda
*  Villa Viani 1812
+  Villa Viani 6-10-1889

%

32c  Giovanni  Verda
*  Villa Viani 1823
+  Villa Viani

%

 

 

 

 

 

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5°. gen

 

 

16a Giovanni  Verda
*  Villa Viani ___________
+  Villa Viani 7-7-1889

% Matilde  Vercellino

16b Domenico Bernardo  Verda
*  Villa Viani ______
+  Villa Viani 16-6-1942

% Anna Maria Barnato

16 Giuseppe Matteo Verda
*  Villa Viani 19-3-1859
+  Torino 16-4-1903
% Catterina Calzia  1885  

16c Luigina Verda
*  Villa Viani ______
+  Villa Viani ______

16d Anonimo___ Verda
*  Villa Viani ______
+  Villa Viani ______

 

 

 

 

 

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4°. gen

 

8a Paola Verda (Barbara Maria)
*  Torino  15-6-1886
+  Torino  17-11-1973
% Enrico Aprà  13-1-1928

8b Margherita Verda (Barbara Maria)
*  Torino  30-8-1887
+  Torino  15-7-1979
% Angelo Ramella   27-12-1911

8c Letizia Verda (Barbara Maria)
*  Torino  2-12-1888
+  Torino  29-8-1906
% non coniugata

8 Augusto Verda (Andrea Nicola)
*  Torino 13-1-1893
+  Rivoli 12-1-1946
% Lea Dentelli  Parma 1917  

 

 

 

 

 

 

 

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3°. gen

4a Carlo Verda (Giuseppe Augusto)
*  Torino 20-5-1918
+  Rivoli  18-3-1990
% Germana Brizio 1971

4b Giuseppino Verda (Luigi Bruno)
*  Torino 15-9-1919
+  Rivoli  31-5-1923
% non coniugato

4c Caterina Verda (Elisa Lea)
*  Rivoli 9-11-1920
+  _____________
% non coniugata

4d Bruno Verda (Nicola Angelo)
*  Rivoli 21-1-1922
+  Golfo di Taranto  17-1-1942
% non coniugato

4 Giuseppe Verda
*  Rivoli 21-1-1926
+  Orbassano 2-2-2002
% Amalia Chiri  Rivoli  13-7-1950  

4e Letizia Verda
*  Rivoli 10-8-1930
+  Orbassano 3-11-2001
% Raffaele Fontana  

4f Anna Verda
*  Rivoli 19-8-1933
+  Torino 27-12-1972
% Franco Depaoli  

 

 

 

 

 

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2°. gen

 

 

 

2a Maria Augusta Verda
*  Rivoli 24-4-1952
+  -----------------
% Gri Renato Rivoli 3-7-1976  

2 Gianbruno Aldo Verda
*  Torino 27-11-1961
+  -----------------
% Sonia Guerrini  1989  

 

 

 

 

 

 

 

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1°. gen

 

 

 

 

1  Federico Verda
*  Moncalieri 19-5-1992  

1a  Filippo Verda
*  Moncalieri 13-8-1993
 

 

 

 

 

 

 

Thomas Verda

*  Ciriè 11-6-2019

Nicole Verda

*  Ciriè 11-9-2022

 

 

Tavola Genealogica Ascendente  - Famiglia Verda  -  Linea Retta Soggetti base : Federico e Filippo Verda  -  Capostipite : Giacomo Verda

 

 

 


 

Liguria e Torino. Altre fonti orali indicano Catterina quale figlia di un notaio di Pieve di Teco; purtroppo tali indicazioni non hanno avuto riscontro nelle ricerche derivate dallo studio degli ati di Stato Civile, tuttavia un certo numero di professioni notarili esercitate da soggetti che si chiamavano “Verda” sono certamente  state documentate. Nelle schede trascritte (Cap.2.7) e nelle ipotesi sul cognome (Cap. 3.4) ne parleremo più diffusamente.

 

Tralasciando ora le citazioni tratte dai testi (e di cui al fondo si troveranno i riferimenti bibliografici) per ritornare alle notizie anagrafiche degli avi, in seguito alle ricerche condotte presso la Curia Vescovile di Albenga, si trovò l'atto di nascita di Giuseppe Matteo che così riporta:

 

Atto di Battesimo n. 5 del 1859
Addì 19 marzo 1859 alle ore 5 di sera, nella parrocchia di S.M. Assunta
e' stato portato un fanciullo di sesso mascolino nato alle 6 di mattina
figlio di Giacomo Andrea Verda contadino, domiciliato in Villa Viani
e Barbara Calzia contadina, domiciliata in Villa Viani
cui posero il nome di Giuseppe Giobatta Matteo.
padrini: Matteo Barnato contadino domiciliato in Villa Viani e
Apollonia Verda contadina domiciliata in Villa Viani.

 

Dalla sua lettura emerse il nome del padre: Giacomo Andrea

1.2  {32} Giacomo Andrea Verda (1807-1900) [quinta generazione]

Durante le ricerche effettuate presso l'Archivio della Curia Vescovile di Albenga, si scoprì l'atto di morte di Giacomo Andrea Verda, che nacque a Villa Viani il 22-3-1807 e vi morì il 1-4-1900 e da cui risulta anche il nome di battesimo di suo padre: tale Giovanni Verda nato presumibilmente intorno al 1775 e marito di Apollonia Bologna nata nel 1771, originaria del paese confinante con Villa Viani chiamato Villaguardia.

 

L'anno del Signore 1900 primo del mese di Aprile alle ore 9 di mattina
in questa parrocchia della Beata Vergine Assunta nel luogo di Villa Viani
nella casa "Verda" con il sacramento dell'estrema unzione di Santa Madre Chiesa

e' mancato Verda Giacomo Andrea di anni 93
nato in questa parrocchia il 22 marzo 1807
lo commemorano in questa parrocchia i suoi figli fu Giovanni e fu Bologna Apollonia
lasciando vedova Barbara Calzia.
Sono stati effettuati i Santissimi Sacramenti: Penitenza, Eucarestia,ed estrema unzione [..]
le esequie e la sepoltura avverrà il giorno 2 del mese di aprile alle ore sette del pomeriggio

nel cimitero di questi luoghi in Villa Viani
il parroco Calzia Giobatta[...]

A questo punto della ricerca, si venne a conoscenza quasi per caso, anche dell'atto di morte di un fratello di Giacomo Andrea, tale Giovanni Verda.

Atto di Morte del 2-10-1855 Parrocchia di Villa Viani
Muore Verda Giovanni, di anni 86, nato a Villa Viani (IM) nel 1799
figlio del fu Verda Giovanni e della fu Bologna Apollonia
NOTE: marito di Lucco Anna Maria


Questo fratello di Andrea, tale Giovanni, è un soggetto poco significativo ai fini della ricerca, ma è lui il primo soggetto cui e' stato possibile associare dati certi ricavati dagli atti dell'Archivio Parrocchiale, e riferibili al sec. XVIII. È il primo soggetto in pratica che può avere la certezza di essere inserito nello schema genealogico con data di nascita certa e non presunta indicante l'anno 1799. Queste piccole soddisfazioni alimentano il procedere della ricerca; non è da tutti poter confermare l'esistenza di antenati vissuti oltre 200 anni fa. Continuando a descrivere quanto conosciuto sul personaggio e sull'operato di Giuseppe Matteo, si può affermare che l'attività commerciale offrisse buoni margini di guadagno in quanto negli atti di nascita dei figli, come attività esercitata dal padre viene all’inizio indicato "pizzicagnolo" o “negoziante”, mentre in ultimo “commerciante” o “benestante”. Notizie ricavate dalla cugina Elisa Aprà, e dalla zia Rinella Verda, portano ad indicare come migliorate le condizioni economiche dei coniugi Verda che acquistarono una villa signorile sulla collina di Torino e di cui per ora non è ancora stata individuata l'ubicazione e l'indirizzo esatto; edificio che comunque venne venduto quando la situazione economica peggiorò (potremmo supporre durante la prima Guerra Mondiale).

E’ stato ritrovato un atto in cui  viene evidenziata molto bene la firma di Giuseppe Matteo e Calzia Catterina.

 Di questi coniugi che come detto furono commercianti in Torino, e' stata tramandata una loro raffigurazione su di due dipinti ad olio riportati nelle pagine precedenti e ritratti all’età di circa 40 anni, ne consegue che questi ritratti risalgono certamente alla fine del 1800. Tali opere mi sono state donate da Caterina Verda (zia Rinella) la prozia dei soggetti base e nipote dei soggetti raffigurati nei quadri. Tali oggetti sono stati molto apprezzati, dal momento che a seguito di tale attività di studio e di ricerca di testimonianze, si sta realizzando una significativa serie di “ricordi” della famiglia Verda: scritti, oggetti e documenti sulle discendenze. Inoltre il sottoscritto e' anche venuto in possesso di un antico orologio a "Cipolla" posseduto dal trisnonno Giuseppe Matteo e che fu anche utilizzato dal figlio Augusto e poi dal nipote Giuseppe (mio padre).  Da parte poi di un altro zio (Carlo) mi sono stati tramandati anche dei bicchieri molto particolari raffiguranti uno stemma blasonato e riferito alla famiglia Verda. Tra i cimeli di famiglia ho raccolto anche la baionetta che da “balilla” mio padre Giuseppe esibiva nelle parate. Ultimamente sono venuto in possesso di una medaglietta a forma di stellina che la moglie Lea donò ad Augusto prima della partenza della guerra. Questa stellina che oggi è deformata impedì il passaggio di un proiettile che altrimenti sarebbe penetrato nel corpo di Augusto!.

L’orologio a Cipolla

La baionetta

Il calice blasonato

I figli che Giuseppe Matteo e Catterina Calzia ebbero furono quattro: Paola, Margherita, Augusto e Letizia. Analizzando i nomi di battesimo emerge chiaramente l’attribuzione a tutte le figlie femmine dei nomi secondari di Barbara e Maria.  Dalle ricerche effettuate si può confermare che Barbara corrisponda alla mamma di Giuseppe Matteo (Barbara Calzia) mentre Maria provenga dal  diminutivo della mamma di Catterina (Marianna Casetto).

Atto di Nascita n.1892 del 1886 Comune di Torino
Nasce Verda Paola Barbara Maria il 16-6-1886 alle ore 12
figlia di Verda Giuseppe Matteo,  pizzicagnolo

e di Calzia Catterina, sua moglie

 

Atto di Nascita n.2793 1a parte del 1887 Comune di Torino
Nasce Verda Margherita Barbara Maria
nata alle ore 01.00 in Torino il 30-8-1887
figlia di Verda Giuseppe , di anni 29, negoziante

e di Calzia Catterina , negoziante seco lui convivente

 

 

Atto di Nascita n.3915 del 1888 Comune di Torino
Nasce Verda Letizia Barbara Maria il 2-12-1888 alle ore 12
figlia di Verda Giuseppe , e di Calzia Catterina

 

 

Paola Verda

 

Margherita Verda e Angelo Ramella

Di Paola e Margherita si può affermare come fossero state educate rigidamente, cosa che traspare ancora oggi dai racconti dei discendenti; Paola da giovane fu indirizzata a diventare suora di clausura nell’ordine delle Clarisse, ma in seguito la vocazione si spense e si sposò a Torino il 13-1-1928 (atto n. 15) con Enrico Aprà (1870-1932); Margherita invece si sposò con un impiegato del negozio del padre, tale Angelo Ramella (1874-1971) in Torino il 27-12-1911 (atto n.1278); dell'ultima nata Letizia (1888-1906), purtroppo si sa che morì in giovane età per una causa così banale da sembrare ridicola: indigestione di frutta.

Dell'unico figlio maschio, che risponde al nome di Augusto, si conferma innanzitutto  l'uso di assegnare i secondi nomi in base ai nomi di battesimo dei nonni, infatti Augusto si chiamava anche Andrea Nicola, esattamente i nomi del nonno paterno e di quello materno.

1.3  {8} Augusto Verda (1893-1946) [terza generazione]

Atto di Nascita n. 189 del 1893 Comune di Torino
Nasce Verda Augusto Andrea Nicola
figlio di Verda Giuseppe Matteo, e di Calzia Catterina

Di Augusto (1893-1946) si conoscono abbastanza bene le sue vicende e di come l'educazione rigida e spartana forgiò in lui l'esigenza di intraprendere la carriera militare. Rivestì i gradi di tenente nella I Guerra Mondiale alla fine della quale fu promosso capitano. Dopo il congedo, si trasferì a Rivoli e volle aprire un piccolo ristorante sulla collina di Rivoli: il "Ristorante Verda" ancor oggi un caro ricordo di molti rivolesi. In questo periodo, per via del suo passato militare gli fu conferito l'incarico di presidente della Associazione Nazionale ex Combattenti della Grande Guerra 1915-18; partecipò così attivamente alla vita pubblica della Città di Rivoli da essere investito successivamente anche dell'incarico di Capo della Milizia Rivolese. Con l'inizio della II Guerra Mondiale fu richiamato sotto le armi e combattè valorosamente in Libia terminando la guerra con i gradi di Maggiore. Morì a soli 53 anni.  

Augusto Verda 1930

Augusto Verda 1940

Augusto e Dentelli  Lea

 

Atto di Morte n.5 del 13-1-1946 Comune di Rivoli
nella casa in Via al Pozzetto n.1
Muore Verda Augusto di anni 52 esercente,
figlio di Verda Giuseppe Matteo,  commerciante e di Calzia Catterina

Note: coniugato con Dentelli Lea

Augusto frequentò i corsi presso l’Accademia Militare di Modena, ove il sottoscritto ha richiesto l’esistenza di eventuale documentazione che però purtroppo risulta dispersa. Durante il periodo in cui l’allievo frequentava l'Accademia conobbe sua moglie Lea Dentelli (1896-1964) (Vedi Cap.4.2) e si sposarono a Parma nel 1917.

Atto di Matrimonio n. 109 del 13-08-1917 Parma
sposi: Verda Augusto di anni 24 e Dentelli Lea di anni 21
sposo : nato a Torino il 13-1-1893 di anni 24,  di professione perito agrimentore 
sposa : nata a Parma il 14-3-1896 di anni 21, massaia

Si racconta che fossero una coppia molto affiatata. Dal loro matrimonio nacquero numerosi figli: Carlo, Giuseppino, Caterina, Bruno, Giuseppe, Letizia e Anna. Di tali soggetti si e' richiesto l'estratto di nascita nei rispettivi comuni e si riportano pertanto in sintesi le informazioni raccolte, non dimenticando di ripercorrere una breve descrizione e  una sintetica traccia di quanto conosciuto, trasmesso oralmente o recuperato di tali soggetti:

Carlo, il primogenito;

Atto di Nascita n.1282 del 20-5-1918 Comune di Torino
Alle ore 23.30, nasce Verda Carlo Giuseppe Augusto
figlio di Verda Augusto,  Capitano R.E.

e di Dentelli Lea, agiata sua moglie seco lui convivente

Testimoni: Del Giudice Elisa (la nonna ) (n.d.r.)

 

Carlo fu aviatore pluridecorato nella seconda Guerra Mondiale, arruolato nel gruppo denominato "Quarto Stormo Caccia"; nella vita civile svolse prima l'attività' di insegnante (preside della scuola Media di Rivoli) e poi, in tempi successivi, di imprenditore nel campo dell'arredamento. Carlo sposò in prime nozze Picco Rosita a Torino nel 1957 e in seconde nozze Germana Brizio sempre a Torino il 25-9-1971.

 

 

Le sue imprese ardimentose durante la guerra gli valsero anche alcune citazioni in testi e libri dedicati alle imprese del Quarto Stormo Caccia; alcuni libri non si sono ancora recuperati, mentre da uno in particolare e' stata tratta questa citazione:

 

<<[...]Gli uomini si riposarono un poco e all'alba si rimettono in moto per arrivare a Brindisi ed a Lecce, dove sono i loro aereoplani. ci sono tutti meno uno che e' rimasto a fare il fantasma sull' aereoporto di Gioia del Colle, in mezzo ai tedeschi che si sono scatenati e stanno devastando e depredando tutto ciò che e' rimasto. Quell'uomo e' il sergente pilota Verda al quale non andava giu' di dover abbandonare nella cava l'autobus seminuovo. Tra la confusione generale, rischiando la cattura da parte dei tedeschi, sostituisce le gomme, si mette al volante, e via sotto il naso di tutti con il suo 626 seminuovo, e questa sera e' arrivato qui anche lui. […]>>(vedi nota n.26)

 

Carlo, morì all’età di 72 anni.

Atto di Morte n.1652 parte 2 del 1990 Comune di Torino
è morto  Verda Carlo il 18-9-1990
figlio di Verda Augusto, e di Dentelli Lea

 

Giuseppino, morì  prematuramente a soli due anni;

Atto di Nascita n.2044 Uff.2 parte 1 del 1919 Comune di Torino
Nasce Verda Giuseppe Luigi Bruno il 15-9-1919 alle ore 5.00
figlio di Verda Augusto, e di Dentelli Lea

 

Atto di Nascita n.49 parte 1 del 1923 Comune di Rivoli
 il 31-5-1923 alle ore 13.00 muore Verda Giuseppino nato a Torino
figlio di Verda Augusto, e di Dentelli Lea

 

Caterina, che da tutti è sempre stata chiamata "Rinella"; scomparsa  nell'aprile del 2014.

 

Atto di Nascita n.134 del 1920 Comune di Rivoli
Nasce Verda Caterina Elisa Lea il 9-11-1920 alle ore 19.00
figlia di Verda Augusto di anni 27,

Benestante e di Dentelli Lea, agiata.

 

Bruno, che aveva nel sangue la passione per il mare e che a soli 16 anni si arruolò volontario nella Marina perdendo tragicamente la vita sul cacciatorpediniere "Bombardiere" nel 1942. Ciò risulta pure dall'atto di morte che non e' reperibile in quanto risulta "disperso in mare". Riporto, anche se certamente è un errore, la trascrizione nel suo atto di nascita in cui egli risulta disperso nel mare della Tunisia e nel 1943.  Proprio in suo ricordo e della sua prematura scomparsa, lo si volle ricordare ponendo al sottoscritto il suo stesso nome.

 

Atto di Nascita n. 15 del 1922 Comune di Rivoli
Il 2-1-1922, nasce Verda Bruno Nicola Angelo
figlio di Verda Augusto, possidente e di Dentelli Lea, agiata

 

 

Dell’episodio riguardante l’affondamento della nave in cui perse la vita si è ritrovata questa testimonianza tratta dal sito: www.albertoparducci.it/photo_gallery/Marina militare2.htm che descrive le imprese del capitano di fregata G..Moschini (1903-1943).

 

 

 

 

Letizia, che certamente porta in ricordo il nome della zia paterna deceduta in giovane età, da tutti è sempre stata chiamata "Nini"; si sposò con Raffaele Fontana (1924-1993). Purtroppo anche lei oggi scomparsa. Ebbe un figlio Augusto che si sposò con Maria Grazia Azzalin da cui nacquero due figli: Gianluca e Cristina Fontana.

 

 

 

Atto di Nascita n. 203 del 1930 Comune di Rivoli
Il 10-8-1930, alle ore 23.15, nasce Verda Letizia Costanza Maria
figlia di Verda Augusto, e di Dentelli Lea, agiata

 

Anna, l'ultima nata ma prematuramente scomparsa, si dice che fosse una donna molto dolce e di fine bellezza; si sposò con Franco Depaoli e dalla loro unione nacque Giorgio Depaoli.

 

 

 

 

Atto di Nascita n. 160 del 1933 Comune di Rivoli
Il 19-8-1933, alle ore 8.00,nasce

Verda Anna Maria Alma
figlio di Verda Augusto, possidente e

di Dentelli Lea, agiata

 

La famiglia  Verda :

da sx Giuseppe, Lea ,Caterina, Augusto, in basso da sx Anna e Letizia (assenti Carlo e Bruno, forse in guerra)

1.4  {4} Giuseppe Verda (1926-2002) [seconda generazione]

Infine Giuseppe Verda, il maschio più giovane della famiglia, soggetto di cui per ovvie ragioni ci soffermeremo maggiormente essendo il nonno paterno dei soggetti base.

Atto di Nascita n. 19 del 1926 Comune di Rivoli
Il 21-1-1926, alle ore 23.30, nasce Verda Giuseppe Augusto
figlio di Verda Augusto, e di Dentelli Lea

Egli da piccolo partecipava alle manifestazioni dei piccoli "Balilla" (possiedo ancora la baionetta che il bimbo roteava durante le manifestazioni).  Un po’ più grandicello frequentò le scuole elementari presso l'unica scuola elementare di Rivoli in Via Arnaud, esattamente dove hanno frequentato i suoi nipoti Federico e Filippo; chissà se nella stessa aula o nello stesso banco?. Raggiunti 18 anni, si era in pieno periodo di guerra, egli venne arruolato nella Milizia, nei cosiddetti Battaglioni "M", dove svolse anche alcune operazioni notturne pericolose ricercando eversivi e partigiani nel Biellese.

Durante le concitate e confuse fasi dell’8 settembre, egli prese la decisione di seguire la Milizia verso Roma, ma fu catturato dalle forze Inglesi che lo fecero prigioniero. Queste vicende lasciarono una profonda traccia nella sua esistenza e quasi mai egli ricordava con piacere tali avvenimenti. Dopo la guerra Giuseppe svolse parecchie attività, ma quando decise di sposarsi con Chiri Amalia, accettò di buon grado anche un lavoro faticosissimo presso una fonderia di metalli rivolese.

Giuseppe Verda 1946

Giuseppe e Amalia Chiri

Giuseppe Verda 2001

 

 

Atto di Matrimonio n. 39 parte II del 1950
Comune di Rivoli
 Il 13-7-1950 nella Parrocchia di S. Bartolomeo
sposo: Verda Giuseppe Augusto, di professione studente domiciliato in Rivoli

di fu Augusto  e Dentelli Lea
sposa: Chiri Amalia Teresa, di professione impiegata domiciliata in Rivoli

di Giovanni e fu Bosio Maria

Nella sua vita professionale, cambiò molte attività. Da manovale di fonderia come lui stesso vantava orgogliosamente ad operaio presso la fabbrica di automobili "Lancia". Ma questo lavoro pur offrendogli margini per vivere dignitosamente e mantenere la moglie e la primogenita Maria Augusta non lo soddisfaceva dal punto di vista professionale. Egli infatti era desideroso di trovare un lavoro autonomo o comunque che gli consentisse di realizzarsi e quando se ne presentò l'opportunità cambiò professione e divenne rappresentante di una ditta che produceva fiori realizzati in plastica (ditta Milanesio) e poi successivamente si trasferì a lavorare vicino a Milano precisamente a Corbetta, presso un'altra azienda di fiori artificiali, (la ditta F.lli Castiglioni).

Per via del suo lavoro di rappresentante sempre in giro per l’Italia fu un padre piuttosto assente, anche se ogni suo ritorno amplificava la gioia del suo affetto e degli immancabili “regalini” che riportava dai suoi viaggi. Per via del suo lavoro negli anni 90 dovette anche andare nei paesi dell’estremo oriente  per verificare qualità e tipi di merci che sarebbero poi state importate in Italia ed in uno dei suoi tre viaggi ad Hong-Kong e Taipei, nel 1984 portò pure il suo secondo genito Gianbruno, che di quel viaggio ha un ricordo indimenticabile.

Come già ricordato dall’unione con Amalia Chiri nacquero due  figli: Maria Augusta Verda e Gianbruno Verda. Desolatamente e per incomprensioni reciproche i due coniugi si separarono nel 1977.

Maria Augusta Verda 1963

Maria Augusta Verda e Renato Gri

Maria Augusta Verda 2002

La primogenita Maria Augusta (1952), (che tutti chiamano Lalla  perchè così  veniva chiamata dal fratellino Gianbruno quando iniziava a parlare), porta il nome derivante dal ricordo della nonna materna (Maria) e del nonno paterno (Augusto), svolgeva la professione di insegnante di scuola elementare ed oggi è in pensione. Laureatasi in Lettere ad indirizzo storico, la sua passione è da sempre stata quella di insegnare ai bambini delle scuole elementari, e questa è l’attività che ha svolto dall’età di 18 anni. Maria Augusta nel 1976 si e' sposata con Renato Gri e dalla loro unione sono nati due figli, rispettivamente Maurizio e Daniela.

Atto di Nascita n. 63 del 1952 Comune di Rivoli
Risulta che  Verda Maria Augusta

È nata in Rivoli il 24-4-1952 alle ore 9,00
figlia di Verda Giuseppe e di Chiri Amalia

 

Daniela Gri 1998

Maurizio Gri 1998

 

Maurizio Gri si è sposato nel 2011 a Venaria con Silvia Raimondi e nel 2014 è nata Marta e qualche anno dopo il fratellino Gabriele

 


1.5  {2} Gianbruno Aldo Verda (1961 - ) [prima generazione]

Il secondogenito Gianbruno (1961)  venne chiamato con questo originale nome composto che si rifà al nome del nonno materno (Giovanni) unito insieme al nome dello zio (Bruno), marinaio, disperso in mare. Come secondo nome porta anche il nome del padrino di Battesimo Aldo Milanesio che a quell’epoca era il datore di lavoro di Giuseppe Verda. Gianbruno si è diplomato con la maturità scientifica e poi si è laureato in architettura, non svolge la  professione  di architetto, ma si è specializzato nei Sistemi Informativi Territoriali. Coltiva l’hobby della musica strimpellando il pianoforte in modo mediocre ma con parecchia soddisfazione. Ha conosciuto  sua moglie Sonia Guerrini nella scuola Statale Charles Darwin di Rivoli, dove entrambi lavoravano. Si sposarono il 15- aprile 1989 a Pianezza e dalla loro unione nacquero due figli maschi; sono loro  infatti che hanno fatto scattare la molla di questa ricerca.

Atto di Nascita n. 4631 del 1961 Comune di Rivoli
Risulta che  Verda Giambruno Aldo

È nato in Torino il 27-11-1961 alle ore 11,40
figlio di Verda Giuseppe e di Chiri Amalia

Una nota che riguarda l’onomastica di Gianbruno risale al suo nome di battesimo, che per errore fu trascritto Giambruno già dalla prima trascrizione al comune di Rivoli. Tale inconveniente procurò non pochi problemi in quanto il sottoscritto risultava ad esempio essersi laureato con il nome di Giambruno, ma risultava eessre nato tal quale Gian Bruno etc. Ora atraverso lunghe e difficili sentenze del tribunale il suo vero nome risulta essere stato finalmente riconosciuto quale Gianbruno. 

Gianbruno Verda 1962

Gianbruno Verda  e Sonia Guerrini 1989

Gianbruno Verda 1989

 

Atto di Matrimonio n. 24 parte II  del 1989
Hanno contratto matrimonio nel Comune Pianezza,:
Guerrini Sonia Carmen Bruna nata in Torino il 27-12-1956

Gianbruno Aldo Verda nato a Torino il 27-11-1961

 
1.5  {1}.2.1 e {1}.2.2 Federico (1992) e Filippo Verda (1993) [soggetti base]

Risulta doveroso nominare i soggetti base di questa ricerca: Federico e Filippo, nati a Moncalieri rispettivamente il 19 maggio 1992 ed il 13 agosto 1993. Di loro non mi soffermerò troppo, sono ancora così piccoli che avranno modo di  entrare far parte di questa ricerca come meglio vorranno e se lo vorranno. Ribadisco solo ciò che ho espresso nella premessa di questa ricerca.

[…] In ogni modo, anche solo pensare che in un futuro lontano i miei nipoti, se ne avrò, possano consultare uno schema chiaro e dettagliato delle proprie origini sarebbe già un buon risultato;  se poi vorranno proseguire ed aggiornare i dati avranno almeno un punto di riferimento ed una traccia per continuare questa interessante ricerca[…]

Atto di Nascita n. 619 Serie A del 1992 Comune di Moncalieri
Risulta che  Verda Federico

È nato in Moncalieri il 19-05-1992
figlio di Verda Gianbruno e di Guerrini Sonia

 

Atto di Nascita n. 169 Serie A Parte II del 1993 Comune di Moncalieri
Risulta che  Verda Filippo

È nato in Moncalieri il 13-08-1993
figlio di Verda Gianbruno e di Guerrini Sonia

Testimoni Guerrini Domenico e Guerrini Dante

 

Federico Verda 1996

Federico e Filippo  Verda

Filippo Verda 1997

 

1.6  Aggiornamenti

Non appena mi giungeranno o ritroverò nuove informazioni sarà mia cura aggiornare e migliorare questo mio scritto. Per ora i discendenti e gli avi sono ancora così vicini a noi, anche se alcuni sono purtroppo deceduti, che mi riservo di riportare fatti ed aneddoti prossimamente.

Il primo aggiornamento, purtroppo, descrive la triste perdita di Giuseppe Verda, nonno dei soggetti base, avvenuta il 2 febbraio 2002.

Il secondo aggiornamento, purtroppo, descrive la triste perdita di Amalia Chiri,  nonna dei soggetti base, avvenuta il 27 gennaio 2004.

Un ulteriore aggiornamento, invece tratta del matrimonio di Maurizio Gri con Silvia e nel maggio del 2014 e della nascita della primogenita “Marta” e qualche anno dopo il fratellino Gabriele.

Un aggiornamento che ha riguardato questa ricerca è da riferirsi al mio primogenito Federico, che insieme alla sua compagna Serena Vena l’11 giugno 2019 hanno portato una scintilla di gioia di nome Thomas.

Federico Verda 2020

Federico e Serena Vena 2020

Thomas Verda 2020

Ma la novità del 2022, riporta la nascita di Nicole Verda nata l'11 settembre 2022. La sorellina  di Thomas che ha allietato tutta la famiglia.

 

Nicole Verda n. 11-9-2022

 

 

 

Cap. 2  La ricerca continua

2.1   Ulteriori ambiti di ricerca

Nel 1998, stimolato dal ritrovamento di notizie per il proseguimento della mia interessante ricerca, si visitarono e si consultarono tutti i luoghi deputati al ritrovamento di indizi ed informazioni utili, dai cimiteri alle chiese, dai tribunali alle lapidi monumentali nelle piazze dei luoghi interessati, cercando di non tralasciare nessun indizio.

 

Per meglio comprendere l’entusiasmo e l’impegno utilizzato per tali ricerche, nonchè le difficoltà incontrate nell’intraprenderle, può essere significativo pensare che furono raccolte persino nei cimiteri le generalità di soggetti che portavano il cognome Verda ma che, dopo i riscontri effettuati, nulla avevano a vedere con la ricerca e con i miei avi, ma che tuttavia, per dovere di documentazione riporto:

 

 

Cimitero di Villa Viani

Cimitero di Pontedassio

Angela Maria Calzia in Verda

n. 1813

m. 1880

Angela Maria Calzia in Verda

n. 1813

m. 1880

Giovanni Verda fu Andrea

n. 1813

m. 1898

Giovanni Verda fu Damiano

n.9-9-1837

m.9-12-1864

Andrea Verda fu Giovanni

n. 1838

m. 1877

Teol. Damiano Verda

n. 1830

m.11-4-1913

Nicola Verda fu Giovanni

 

n. 1844

m. 1900

Francesco Verda

.1871

m. 1919

Maria Verda fu Giovanni

n. 1847

m. 1915

Giovanni Battista fu Domenico

n.

m.11-2-1908

Angiolina Verda fu Giovanni

n. 7-3- 1903

m. 13-12-1818

Francesca Verda fu Domenico

n.

m. 31-10-1909

Valentina Verda fu Giuseppe

n. 12-2-1868

m. 1-12-1918

Giovanni Verda

n. 19-12-1889

m.7-4-1974

Giovanni Verda

n. 22-5-1897

m. 17-8-1986

Don Damiano Verda

n.1903

m.1957

Caterina Verda ved.Verda

n. 21-6-1873

m. 17-4-1963

Tecla Verda

n.1864

m. 1942

Giovanni Verda

n. 24-12-1858

m. 25-5-1942

Cav. Giobatta Verda

n.15-5-1865

m.28-4-1954

Pietro Verda

n. 20-10-1859

m. 2-3-1948

Angela Verda

n.5-6-1842

m. 22-3-1904

 

Quali altri esempi segnalo altresì che nella chiesa Parrocchiale di Pontedassio su di un banco è apposta una targa  in ottone con l’indicazione del donatore che riporta: “ Verda Giobatta e Caterina”; mentre nella lapide ai caduti di Pontedassio, vi troviamo riportati: Verda Paolo 1911, Verda Guglielmo 1915, Verda Giovanni 1914 e Verda Luigi 1917.

 

Quando non era possibile recarsi nei comuni interessati, si richiesero ai corrispondenti comuni gli  estratto degli atti di nascita, morte e matrimonio. In alcuni casi vi e' stata una buona disponibilità, da parte degli uffici di Stato Civile, ad offrire spunti per la ricerca, in altri no; nel senso che ad esempio, richiedendo un atto di morte veniva a determinarsi l'età del defunto, per cui era immediatamente possibile ricercare il suo atto di nascita nell’anno frutto del calcolo derivante dall’anno in corso meno l’età del defunto.  Ciò avrebbe offerto pure le generalità dei genitori, tale anno però non era definito, poteva essere nell'intorno della data indicata e, a seconda della disponibilità o meno di collaborare, l'addetto al rilascio degli estratti di nascita, poteva esercitare il suo “buon senso” ovvero la possibilità o meno di sfogliare uno o due fogli prima o dopo il registro di Stato Civile. In ogni caso, con parecchia fatica e molta corrispondenza, tutte le risposte pervenute dai comuni sono state catalogate, archiviate e sono state alla base per le ricerche successive.

2.2  Il Tribunale di Torino

Altre informazioni sono state recuperate presso l'ormai inesistente e non più disponibile archivio degli atti di Stato Civile del Tribunale di Torino. Per accedere a tale archivio fu necessario richiedere l’autorizzazione direttamente al Presidente del Tribunale di Torino specificando dettagliatamente tempi, motivi e finalità. In tale archivio, che sarebbe più opportuno chiamare deposito, sono state accatastate tutte le copie degli enormi faldoni della trascrizione degli atti di stato civile. Infatti presso questo Tribunale erano depositati tutti i registri di Stato Civile che i Comuni avrebbero dovuto consegnare dall'inizio dell'unità d'Italia (1861) in poi. Presuppongo che tali registri, dovevano essere trasmessi per obbligo di legge ai tribunali per una consegna degli atti di comparizione aggiornata o per finalità legate agli atti di eredità.

Ciò in parte inizialmente e' accaduto, ma se per i primi anni un certo ordine nell'archivio era stato seguito, dal dopoguerra in poi tutti i registri erano ammucchiati e gettati uno sull'altro. Fortuna volle che le mie ricerche si svolgessero per la maggior parte in un arco temporale precedente al 1920. I faldoni, risultavano accatastati su scaffalature alte oltre 4 metri, impolverati e disordinati; ricordo che, senza scale, recuperare tali dati fu un'operazione difficoltosa e complicata. Una riflessione al riguardo ora mi spinge ad osservare che se escludiamo la finalità della ricerca genealogica utilizzata dal sottoscritto, quest'archivio risulta essere in uno stato di assoluto abbandono, di completo degrado e di totale inutilità.

2.3   La Curia Metropolitana di Torino

Sempre per le stesse finalità, venne anche consultata la Curia Metropolitana di Torino, in cui si ritrovarono gli atti della Parrocchia della Beata Vergine in Usseglio  e si recuperarono utili informazioni sulla stirpe Bosio, la bisnonna paterna dei soggetti base della ricerca; fu a seguito di tale ricerca che si individuò il primo soggetto certamente nato nel ‘700; si trattava di Anna Maria Cibrario Frà, morta a due anni e nove mesi, nel cui atto veniva citato il padre che rispondeva al nome di Antonio Cibrario Frà  di anni 46  e quindi nato nel 1795.

 

2.4   La Curia Vescovile di Albenga

In alcune utili e proficue gite e sopralluoghi in Liguria, si cominciò a consultare l'Archivio della Curia Vescovile di Albenga, dove si trovarono la maggior parte delle informazioni poi utilizzate, classificate ed archiviate secondo una metodologia predefinita che verrà descritta in seguito. In tali archivi vi era inoltre la possibilità di effettuare fotocopie degli atti in consultazione che successivamente, con calma e con tutti gli strumenti opportuni ed adeguati per svolgere un buon lavoro di ricerca documentaria, venivano poi tradotti, trascritti ed elaborati. Non dimenticherò mai di ringraziare sufficientemente Don Bonfante che, quale responsabile dell'archivio, e' stato sempre disponibile per le difficili traduzioni dal latino, nonché per la comprensione concordatami. Tali risultati si possono ora visionare nella sezione intitolata Schede Atti Originali, (ved. Cap.2.5) in cui si possono ritrovare tutti gli atti trascritti tradotti e con l’immagine originale.


Vediamo ora nel dettaglio come si sono svolti questi momenti di ricerca e, nel dettaglio, le notizie che sono state recuperate presso la Curia Vescovile di Albenga. Innanzi tutto i documenti disponibili presso quella sede risultano essere stati :

 

1.      liber Baptizatorium 1619-1674

2.      liber Baptizatorium 1736-1806

3.      liber Baptizatorium 1800-1837

4.      liber Baptizatorium 1854-1865

5.      liber Matrimoniorum 1676-1699

6.      liber Matrimoniorum 1762-1801

7.      liber Matrimoniorum 1806-1837

8.      liber Mortuorum 1806-1837

9.      liber Mortuorum 1882-1918

 

Inoltre sono stati recuperati due Stati delle Anime, redatti dai parroci della parrocchia di Villa Viani e rispettivamente degli anni 1763 il primo, e del 1783 il successivo.

 

A questo riguardo desidero descrivere una riflessione originata da quanto ritrovato e a seguito della quale posso con certezza affermare che il detto " la fortuna aiuta i tenaci" corrisponde al vero, infatti porto ad esempio questa testimonianza di come un caso fortuito può contribuire al buon esito delle ricerche.  Trovai uno stato delle Anime, (ved. Cap.2.7.2), cioe' un elenco manoscritto, redatto nel 1763 dal parroco della chiesa di Maria Assunta di Villa Viani che venne redatto a seguito di varie possibilità: visite del Vescovo o richieste specifiche delle autorità ecclesisastiche, ecc . Il parroco quindi dovette stilare l'elenco dei Casati, elencando gli appartenenti alle famiglie. Una sorta di stato di famiglia attuale, un elenco dove sotto al capofamiglia venivano elencati la moglie, i figli i fratelli, i figli dei fratelli ecc. ecc. Lo zelante sacerdote cominciò con impegno questo lavoro riferito al 1763, indicando, di ogni componente, persino la data di nascita (operazione che per il sacerdote era abbastanza laboriosa perché doveva ricercare l'atto di battesimo specifico nei propri archivi). Orbene, un dettaglio di così grande importanza era troppo per i tempi e gli obiettivi prefissi in partenza dal sacerdote, pertanto ben presto si stancò di compilare pure le date di nascita, e si limitò a elencare i nomi dei facenti parte dei casati.  Ritrovare che l'ultima famiglia cui il sacerdote aveva ritenuto di apporre le date di nascita era quella tanto ricercata dal sottoscritto e che la famiglia immediatamente dopo ne era sprovvista ha acceso in me l'idea che un’ inverosimile coincidenza, ma inconfutabile si era compiuta sotto i miei occhi. Potremmo pensare che una splendida " fatalità annunciata", attendeva da oltre 216 anni che si producesse un evento positivo per la mia ricerca.

 
Pertanto mi buttai a capofitto nella lettura degli atti di battesimo, di matrimonio e di morte scritti su antichi fogli di pergamena, o su libri manoscritti vecchissimi e polverosi da cui si evinceva il trascorrere inesorabile del tempo. Con il ritrovamento di queste informazioni si scoprirono i nomi del padre di Giacomo Verda, tale Giovanni Verda e successivamente si ritrovò anche l'atto di morte di Giacomo Andrea Verda. Mentre in un'altra serie di giornate di studio, si individuò l'atto di matrimonio di Blanca Barnato con Giovanni Verda.  In breve si giunse a determinare il capostipite più antico del ramo in linea retta della famiglia Verda che corrisponde al nome di Verda Giacomo.

 

Per meglio comprendere le tecniche, le difficoltà e le procedure di ricerca in archivio, si riportano nel successivo Cap.2.6, gli estratti dei documenti visti fotocopiati e trascritti recuperati presso l’archivio della Curia Metropolitana di Albenga e/o le schede provenienti da altre fonti.

 

 Purtroppo, alla data in cui si sta scrivendo, e' da oltre 2 anni che non si riesce ad organizzare una " gita conoscitiva" alla Curia Vescovile di Albenga. Tuttavia nei ritagli di tempo, si e' comunque proceduto ad organizzare meglio i dati. Questa attività, oltre che fondamentale per il buon procedere delle ricerche, porta ad ipotizzare nuovi percorsi di ricerca da attuare durante i prossimi sopralluoghi.

 

2.5  Tecnche di ricerca e di catalogazione

Può divenire utile a questo punto raccontare un po’ più dettagliatamente le modalità di ricerca utilizzate, nonché descrivere qualche nota di carattere tecnico. Innanzitutto gli atti redatti dopo il 1920 sono compilati su libri già stampati ed in cui il sacerdote inseriva i dati mancanti, nome cognome, sesso, ecc., procedendo a ritroso invece gli atti divengono sempre piu' di difficile lettura anche perché nel 1800 si usava per questo genere di trascrizioni, la lingua latina. Risalendo ancora più indietro nel tempo, gli atti del ‘700 sono veramente di difficile lettura ed interpretazione, sia perché sono redatti in maniera molto sintetica,  sia perché sono scritti su supporto deteriorabile (carta pergamena). Anche l’abitudine alla lettura ed alla corretta comprensione del testo gioca un ruolo determinante. All'inizio si riesce a leggere e decifrare solo qualche singola parola, ma dopo, con un po’ di allenamento (ed a volte con l'aiuto di del curatore dell'Archivio) qualche traccia in più comincia ad emergere. Inoltre vi è il problema dell’omonimia, cioè il fatto che molti soggetti presentano lo stesso cognome. La causa per cui i nomi tra coniugi sono spesso omonomi è da ricercarsi nel motivo che all'inizio del secolo le comunità erano piccole e sovente ci si sposava tra parenti o se non parenti appartenenti comunque allo stesso ramo cognominale.

 

Per ricercare tali soggetti, furono molto utili le informazioni acquisite da libri e manualistica specifica adatta all'attività di ricerca.Indispensabili le abbreviazioni latine riferite ai termini “fu” ”quondam”, “sopraddetto”Infrascriptum” e molte altre. Molto valide sono anche state le cosiddette "formule" ricavate e suggerita  dai testi che mi hanno accompagnato in questa ricerca, ed attraverso tali formule necessarie per il calcolo di tutti gli intorni degli anni a partire dalla data degli atti disponibili, si sono realizzati i ritrovamenti che verranno descritti di seguito.  Inoltre, per ricercare ed archiviare le informazioni recuperate al fine di poter ritrovare le informazioni utili in ogni momento ed utilizzarle in un sistema di catalogazione efficiente, si utilizzarono le regole di catalogazione e numerazione che fanno capo a Michel di Eytzinger (1590). Attraverso questa catalogazione al soggetto base si attribuisce il numero, 1 mentre ai suoi genitori il n. 2 (padre) e 3 (madre).  Procedendo poi a ritroso, i nonni paterni dei soggetti base, risultano essere contrassegnati dai numero 4 e 5 mentre i nonni materni 6 e 7, e così via.

I vantaggi di tale sistema sono i seguenti :

-        Ogni soggetto maschile è contrassegnato dai soli numeri pari;

-        Ogni soggetto femminile è contrassegnato dai soli numeri dispari;

-        Ogni padre di un soggetto possiede la numerazione pari al doppio di quella del figlio;

-        Ogni madre di un soggetto possiede la numerazione pari al doppio + uno di quella del figlio;

In questo documento, tale numerazione è sempre stata inserita tra parentesi graffe ex: {32}, ciò consente in ogni momento di comprendere le differenze tra i progressivi dei capitoli, ed il sistema di numerazione utilizzato.  Inoltre applicando tale codifica, si sono aggiunte le lettere in ordine alfabetico che contraddistinguono i fratelli : ex: {2A} rappresenta un fratello del soggetto ex: {2, mentre i figli del {2A}sono stati contraddistinti dalle lettere :  {2A1} etc.

Ad oggi si stanno ancora individuando ulteriori codifiche per meglio descrivere i legami di parentela.

 

2.6.  Schede degli atti recuperati – LINEA RETTA –

Tale documento (sempre più corposo) è stato inserito come allegato vedasi quindi l’allegato separato al presente documento e definito come Cap.12: All.3 Schede degli atti.

2.7.  Schede degli atti recuperati – LINEA COLLATERALE –
2.8.  Schede degli atti recuperati – LINEA di AFFINITA’ –
 
2.9.  Ulteriori fonti di ricerca
 

Altre informazioni sono state recuperate a seguito di un convegno tenutosi ad Asti nel 2006 ed in cui sono iniziate le ricerche effettuate tramite la consultazione dei Microfilm effettuate dai Mormoni ( Religione la cui definizione esatta è: Chiesa dei santi degli ultmi giorni”,.

Tale consultazione ha prodotto una grande quantità di documentazione (Foto di originali) per ora riferita al comune di Alpignano, ma che in seguto porà produre informazioni sui comuni di Celle sul rigo e di Parma. Purtroppo non dagli archivi liguri che quindi non sono stati ancora microfilmati.

 

Cap. 3   I luoghi e le origini di un cognome

3.1 - Descrizione dei luoghi

Dopo le notizie sui miei avi, appare ora necessario soffermarsi anche sul luogo di provenienza; molto può essere ricavato dalle informazioni che l'analisi geografica e territoriale ci mette a disposizione. Per quanto attiene alle origini invece, occorrerà però dimenticare la ricerca genealogica dettagliata degli ascendenti descritta precedentemente, puntando invece su di una ricerca storico-geografico-etimologica del cognome in questione e ancor più su ciò che alcuni personaggi che si chiamavano "Verda" furono ed operarono nella loro esistenza anche se, non necessariamente, appartengono al filo diretto e puro della mia discendenza.

Come appurato dalle notizie in possesso attualmente, il luogo di origine risulta essere l'entroterra ligure, nella provincia di Imperia e più specificatamente nella Valle del fiume Impero. Accanto alla cittadina di Pontedassio, adagiata tra coltivazioni d’ulivi si affaccia una graziosa frazione, chiamata Villa Viani. E' da questa località che proviene la maggior parte degli avi del ramo di discendenza della famiglia  "Verda".

Le successive citazioni tratte dai testi di storia locale  elencati nelle "note bibliografiche" (ved. Cap.12), potranno offrire un quadro molto chiaro della situazione sia per quanto riguarda l'aspetto geo-topografico sia per quanto riguarda le vicende storico-economiche che hanno interessato la zona ed in special modo anche per quanto riguarda le ipotesi d’origine del cognome. 

Dal testo di Nino Lamboglia (ved. nota n.4) è stata riportata la seguente descrizione dei luoghi nonché, in breve, un sunto delle vicende storiche ivi accadute.

<< Fra San Lorenzo e Capo Berta lungo il mare e al riparo della dorsale montuosa che va dal monte Faudo al monte Moro, a monte Grande e al Pizzo d'Evigno, si estende ad anfiteatro, suddiviso in più valli e vallette aperte e dal rilievo assai meno aspro che ad occidente, il territorio propriamente detto di Imperia, che fa capo ai due centri, già rivali ed oggi uniti, di Porto Maurizio e Oneglia. Esso possiede analoghe caratteristiche fisiche, analoghe risorse, un dialetto affine e gli stessi connotati delle valli più vicine ad Albenga, del cui territorio comitale fece parte fino al secolo XIII e della cui diocesi fa parte tuttora. Nel moto di emancipazione comunale e nella susseguente politica genovese del "divide et impera", fra il secolo XII e il secolo XIII, Porto Maurizio fu la prima a rendersi autonoma sia dai Marchesi di Clavesana, signori del contado Albenganese, sia dal Vescovo di Albenga, che la teneva per tramite dei monaci della Gallinara, mentre Oneglia era suo dominio diretto. Vi concorse certamente la crescente fortuna del "porto" probabile fondazione navale difensiva dei bizantini già nel VI-VII secolo, rispetto al porto di Albenga, che cessò di esistere fra il secolo XII e il secolo XIII in seguito alle alluvioni e allo spostamento della foce del Centa; e così Porto Maurizio ieri, Imperia oggi é di Albenga la vera erede, specialmente sul piano della competizione commerciale e marittima. La città unica di Imperia, nata per conservare il capoluogo della provincia ma frustrata nelle sue aspirazioni moderne alla ferrovia e allo sbocco del Piemonte, non ha che 45 anni di vita: troppo pochi per fare storia. Essa é costituita nella realtà da due centri costieri emuli e rivali, Porto Maurizio e Oneglia, con le vallate che a ciascuna fanno capo, in corso di avvicinamento e di fusione lungo il mare e in funzione del porto, che tuttavia non e 'riuscito a diventare unico. Il dualismo ha radici profonde, non solo perché già dall'antichità le vallate principali, di Porto Maurizio e di Oneglia,costituirono due comunità o “pagi” diversi, ma anche perché dall'età feudale in poi le divergenze si accennarono: Porto Maurizio protesa sul mare e precocemente sviluppatasi in Comune mercantile, Oneglia feudo vescovile fino al 1298, legata ad Albenga fino a questa data nella resistenza a Genova, poi integrata nella Repubblica Genovese, col Marchesato di Dolceacqua, per abile azione di un ramo dei Doria ( ed a Oneglia nacque poi Andrea Doria," Padre della Patria" e massimo esponente della Repubblica), ma nel 1576 con altrettanto abile mossa acquistata da Emanuele Filiberto per farne, durante tre secoli, un'appendice e uno sbocco sussidiario di Nizza, del Piemonte sul mare. >>(ved. nota n.6)

 

A questo riguardo risulta utile riportare l’atto nella sua pagina iniziale, in quanto esso risulta rogato da un notaio che risponde al nome di Pietro Giorgio Verda, (ved. Nota 29), che già nel 1576 apparteneva alla stirpe dei “Verda”. Con ciò non si intende assolutamente dedurre o confermare il filo genealogico discendente, pur tuttavia questa nota è da intendersi come un utile contributo alla ricerca. (Ved.Scheda Cap. 2.7.1)

 

<<I Savoia come eredi dei Conti di Tenda e Ventimiglia-Lascaris, vennero inoltre in possesso delle alte valli di Porto Maurizio ( la contea di Prelà)e di Oneglia (la Signoria del Maro), ma non riuscirono mai a vincere la difesa genovese sulla linea dell'alta valle Aroscia, cosicché, se da un lato poterono interrompere la continuità territoriale del dominio genovese lungo il mare col possesso di Oneglia, dall'altro non conseguirono mai, se non per strade impervie, la continuità territoriale fra Oneglia e il Piemonte, finché la Rivoluzione Francese e Napoleone amalgamarono Liguria e Piemonte in un unico Stato. Poche vallate liguri, come quella che prende il nome pomposo dal torrente Impero (derivato nel sec. XVII, dall'inclusione di Oneglia sabauda fra i "feudi Imperali") presentano un aspetto così conservatore ed a un tempo così aperto alle comunicazioni con il mare e con l'entroterra, da una lato per la sopravvivenza di un'economia tradizionale legata sopratutto al commercio oleario, dall'altro, perché da oltre un secolo cioè dalla fusione della Repubblica di Genova col Piemonte, la valle é stata ed é tuttora percorsa dalla più importante arteria di collegamento col Piemonte stesso, che dai tempi di Emanuele Filiberto aveva cercato di fare di Oneglia il suo sbocco al mare, surrogato di Nizza, troppo esposta ad occidente e di Albenga saldamente genovese. Diversa era la situazione nel medioevo, perché questa arteria aveva importanza trascurabile di fronte alle strade naturali Albenga-Pieve di Teco e Albenga - Garessio lungo le valli dell'Aroscia e del Neva, e perché la valle dell'Impero fu per tempo politicamente divisa: la parte mediana della valle, con capoluogo Pontedassio, legata al Vescovo di Albenga e poi attraverso i Doria a Genova; la parte alta con la vasta conca rivolta ad occidente e dominata dal monte Grande, passata nel secolo XII sotto il dominio dei Conti di Ventimiglia-Tenda.. Di qui la denominazione tradizionale di "Valle di Oneglia" alla prima e di "Valle del Maro" alla seconda, della quale il Castello e il Borgo del Maro (Borgomaro) diventarono il capoluogo feudale. Sul piano storico-architettonico questa divisione politica ebbe riflessi trascurabili, anche se nella valle del Maro i ricordi dei Conti di Ventimiglia sono ancora vivi e frequenti, come sono visibili i maggiori legami con le forme e le influenze dell'architettura montana piuttosto che marittima. Identica é l'intensità delle culture e degli abitati, meno arroccati a formare il Borgo-Castello come nelle valli del Nervia e di Taggia e partecipi forse di una più intensa vitalità del tipo di abitato rurale a ville e fondi di eredità romana. Capoluogo della "Valle Superiore di Oneglia" era Pontedassio ricco comune rurale di fondo valle privo di castello, con una ricca gamma di edifici privati dei sec. XII e XIII, distribuiti in più gruppi ai lati del ponte che immetteva a ponente al castello di Bestagno. La valle superiore di Oneglia si divideva a sua volta in due "Castellanie" : quella di Bestagno intorno a Pontedassio e quella di monte Arosio, sconfinante intorno al "Pizzo d'Evigno" (la più alta montagna della zona) verso le valli di Albenga, con Testico e Poggio Bottaro in val Lerone. É la divisione interna del territorio rispecchiata negli statuti della valle, che risale certamente al periodo del dominio vescovile, ma ricalca forse divisioni e consuetudini più antiche.>> (ved. nota n.6)

 

Notizie ancora più remote e riferitesi ai tempi preistorici e fino al X secolo, sono state recuperate dal testo di A Mela (ved. Nota n.5)

 

<<[...] Le valli della Ligura furono abitate fin dai tempi preistorici, come é provato dal materiale archeologico rinvenuto nelle caverne locali. Secondo Plutarco, i Liguri avrebbero occupato gran parte dell'Occidente in contrapposto agli Sciiti, che abitavano l'Asia, ed agli Etiopi, che popolarono l'Africa. Sappiamo che i liguri furono in prevalenza boscaioli e che abitavano i monti. : solo in un secondo tempo discesero verso il mare. Il fu un popolo coraggioso, forte e rozzo. Quando i romani giunsero ad occupare le due riviere trovarono delle popolazioni ancora quasi completamente barbare; sotto l'influsso della civiltà latina andarono, poco a poco, incivilendosi.[...] Con la caduta dell'Impero d'occidente (476) anche quest'arco di terra chiamato Liguria conobbe il furore dei barbari: verso il 600, Rotari, re dei Longobardi, saccheggio Taggia ed Albenga. Seguirono le scorrerie saracene ed i Mori intorno al 993 distrussero il Castel Vecchio d'Oneglia e ne dispersero per la campagna gli abitanti. quei valligiani ben presto formarono tanti nuclei abitati sparsi qua e la nella valle dell'Impero.[...]>>(ved. nota n.7)

 

Notizie  molto interessanti che vanno fino all’anno 1000 sono state ricavate dal testo di F.Ramoino (ved. Nota n.8)

 

<< I Saraceni erano mori di razza Araba che avevano conquistato la Spagna e di là, parte per mare parte per terra si erano mossi nell'89 per invadere e fortificarsi a Frassineto alle falde del Monte S. Mauro presso Villafranca. Guerrieri feroci e brutali vivevano di pirateria menando stragi, distruggendo città e paesi : annidati a Frassineto, facevano quando a quando degli attacchi contro i paesi marittimi della nostra costiera. Dopo averli occupati e distrutti avanzavano per le valli uccidendo e rubando. In tal modo aumentarono di potenza e di numero e di audacia sino a spingersi nel 935 ad Acqui, nel Monferrato ed alle porte di Torino. In quell'epoca fu distrutto Castelvecchio,che diede poi origine a Borgo, Barcheto, Costa, Costiolo, Oliveto. E’ in quell'epoca anche la popolazione della valle concorse a costruire il castello di Bestagno, il quale doveva servire come rifugio contro le incursioni dei Saraceni, poco dopo furono costrutte delle Torri per comunicare, dal mare all'Alta Valle, il prossimo avvicinarsi dei tanto temuti mori>>. (ved. nota n.8)

 

Qualche notizia di carattere più generale sulla formazione dei piccoli comuni può essere recuperata dal testo di Nilo Calvini (ved. nota n.9). Conoscere più approfonditamente le origini dei primi agglomerati di persone della Liguria é un ambito di ricerca che potrebbe portare qualche elemento di conoscenza riferito al periodo storico in cui si sono formati i paesini che sono oggetto della nostra ricerca.

 

<<[...] e certamente molto modesti erano quasi tutti i paeselli della Liguria occidentale molti dei quali si formarono proprio nei sec. X e XI. Credo infatti che l'origine della quasi totalità di essi risalga a questi secoli incui i conti feudatari divenuti potenti e numerosi cominciarono a costruire in adatte località i loro castelli, la fondazione dei quali << traeva seco la costruzione d'un miserabile villaggio ove all'ombra del palazzo, raccoglievansi gli uomini il cui lavoro era necessario al padrone>>.[...]L'interesse era economico, quello di aiutarsi in tanto squallore ;quelle riunioni nascevano dall'impellente necessità di coordinare gli sforzi per fecondare quelle terre orrendamente devastate e da tempo abbandonate. Questi contratti di lavoro li vediamo infatti sorgere quando i Saraceni furono scacciati da Frassineto dopo che ebbero saccheggiato, per quasi un secolo, le nostre terre. I miseri abitanti, usciti dai loro nascondigli, aiutati da pochi, discesi dai monti dove da anni stavano rifugiati, si radunano, scelgono vasti territori da coltivare, ora che é scomparso l'incubo di essere oggetto di preda, si stringono in società per aiutarsi a vicenda e cominciano, forse inconsapevolmente, quel lavoro di organizzazione e di aiuto reciproco che darà come splendido risultato la formazione del paese a Comune e infonderà negli uomini quel mirabile amore per la libertà che fu sempre il vanto degli italiani>>. (ved. nota n.9)

 

<<[...]La signoria dei Vescovi nella Valle di Oneglia all'epoca della vendita ai Doria(1298) comprendeva i castelli e le castellanie Oneglia Bestagno, Pontedassio, Testico, Torria, Chiusanico, Gazzelli coi paesi e villaggi da essi dipendenti. I quali erano Oliveto, Malpertugio, Costa, Costiolo, Costa Rossa, Barcheto, Borgo, Villa Viani, Villa Guardia [...]. É probabilmente in questi anni (1612 ndr) che si viene formando il centro abitato di Villa Viani il cui nome deriva dal fatto che moltissime famiglie della zona si chiamavano "Viani": questi fino ad allora vivevano in case sparse nella campagna tanto é vero che la chiesa di N. S. degli Angeli fino allora era " chiesa campestre".[...] >>(ved. nota n.10)

 

Carta del 1613

Da antiche riproduzioni di cartografie e mappe storiche, si può notare  che già a partire dal 1613 e certamente nel 1744 è riportato il toponimo  della frazione di Villa Viani e di Bestagno (Ved. Nota 10bis). Viene inoltre confermata l’indicazione toponomastica che indica che il borgo di Villa Viani un tempo veniva comunemente chiamata Villa dei Gatti.

 

Dalla Tesi di Laurea di Fulvio Ramella (ved. nota n.8) si sono recuperate utili informazioni sull’origine del centro abitato di Villa Viani.

<<[...] Il centro di Villa Viani si é formato, come si é visto, nei primi anni del 600; una prova di ciò é costituita dal fatto che i registri dei battesimi risalgono appunto al 1619; il fatto che la registrazione delle morti risalga solo fino al 1806 significa che i registri più antichi sono andati perduti. Fino alla fine del secolo la media annua dei battesimi risulta di 11. Il primo dato sulla popolazione risale al 10 aprile 1637. Ad una riunione del Parlamento partecipano 24 capi di casa, per cui se ne deduce che il numero delle famiglie é senz'altro inferiore alle 40 unità. Pian piano la popolazione aumentò ed a fine secolo (1698) Villa Viani in quell'anno contava circa 80 famiglie, che possono corrispondere a circa 320-400 abitanti. In questo secolo (1700) non ho trovato dati di popolazione su Villa Viani, tuttavia penso che la popolazione non aumentò di molto per due motivi: 1) la media annuale delle nascite di tutto il secolo risulta di 11.8 e cioè di pochissimo superiore a quella del secolo precedente. 2) da un pur approssimativo calcolo fatto risulta che all'inizio del secolo successivo gli abitanti sono 400 circa, dato non molto differente da quello del 1698. Dal 1800 al 1860 la media annuale delle nascite passa da 11.8 a 15, chiaro segno di un aumento di popolazione .[...] Tenendo conto che dal 1806 al 1840 il movimento naturale risulta positivo per complessive 110 unità e tenendo conto di eventuali migrazioni, si può pensare che ad inizio secolo gli abitanti di Villa Viani ammontassero a circa 400.[...] di qualcuna di queste migrazioni si può avere indirettamente notizia dall'indicazione del luogo di morte, come si vede anche per Villa Viani si può dire che i più emigrassero in Piemonte[...]>>(ved. nota n.11)

 

 

 

 

 

 

 

 

Carta del 1744

Carta I.G.M del 1901

Consultando le informazioni disponibili in Internet http://webpages.charter.net/viani/Villa Viani/index_2.htm, si sono trovate informazioni messe a disposizione “on line” dall’Associazione Pro Loco di Villa Viani, tali informazioni concorrono a descrivere meglio l’ambiente ed i luoghi oggetto di questa interessante ricerca. In special modo si ringrazia in special modo Nick Viani che ha consentito la pubblicazione delle foto della frazione di Villa Viani e che sono state recuperate oltre che presso il suo sito sito, anche presso il sito della Pro Loco di Villa Viani (vedi Nota n. 27)

  

             

<< Il territorio di Villa Viani si distende lungo le pendici finali della valle dell’Agazza, discendendo dalla vetta più alta della zona, il monte Acquarone. Ci accoglie una splendida piazza, ombreggiata dagli ippocastani. E’ u ciàn, il Piano, luogo di raccolta e di comunicazione sociale. Un tempo la strada vecchia, quella mulattiera, arrivava in paese più in basso e incontrava subito la chiesa parrocchiale. Sotto la grande piazza, infatti, si nota il sistema monumentale composto dalla chiesa parrocchiale, dedicata all’Assunzione di Maria Vergine, e dall’oratorio di San Giuseppe. Uno svettante campanile appare come spiccata emergenza monumentale. Le campane producono un suono costante ed amico ed accompagnano la vita di ogni giorno. Da tempo esiste una strada carrozzabile che fa da circovallazione all’abitato, permettendo squarci panoramici sulle campagne accuratamente curate ai margini di un mare d’olive. Per capire l’essenza urbanistica del paese si deve invece prendere la strada antica interna, ora via Cristoforo Colombo. Si tratta di una viabilità verticale, che si distende lungo l’abitato della villa dei Viani, fino a raggiungere l’area del Borgo dei Barnato, superando un discreto dislivello. Lungo il percorso non ci sono quasi pause: le case si affiancano le une alle altre, presentando dimensioni talvolta diverse, ma con il comune aspetto di un’autentica edilizia ligure, con i suoi colori e le sue pietre, le sue persiane e le sue terrazze ben esposte. Sul caruggio si aprono numerosi passaggi porticati, sui quali si distribuiscono vari ingressi. Non manca una prima piazzetta interna: la sua semplice eleganza è dovuta all’affaccio di alcune fra le case più antiche dell’abitato ed un antico metro lineare che testimonia la presenza di uno spazio di mercato. A metà percorso l’edificio della vecchia scuola è sito comunitario, ricavato sull’area di un antico forno. I piani terreni ospitano infatti sempre spazi utilitari, già stalle ed ora magazzini, cui sottostanno profonde e fresche cantine. Il cammino termina all’area del Borgo dei Barnato: salendo ancora si va verso l’oliveto ed il Poggio. A destra si scende leggermente verso la Fontana Vecchia, sicuramente una presenza che ha permesso l’esistenza del paese. A sinistra si chiude su sé stesso il vero e proprio Borgo dei Barnato, guardato dall’oratorio di San Bartolomeo. Oltre, una schiera di case alte e strette introduce ai percorsi verso Bestagno, Vasia e le più fertili campagne. Mediante via Costa si può salire in automobile fino al Poggio. Certo, è bella anche la mulattiera del Poggio: in ogni caso si raggiunge un abitato rurale, minimo, in corso di continuo recupero e provvisto di una posizione panoramica di notevole qualità attorno alla cappelletta di San Bernardo. Villa Viani è un abitato disteso in una silenziosa valle laterale, percorsa dal torrente Agazza, guardata a vista da altri due paesi, Villa Guardia e Bestagno, tutte frazioni di Pontedassio.Villa Viani costituisce un sicuro rifugio, nel verde assoluto dell’oliveto, pur a pochi chilometri dalla linea di costa e comunque servita da tutti i comforts moderni. Si è a meno di dieci chilometri dalla costa trafficata, immersi in un contesto che riporta indietro nel tempo in modo quasi fiabesco: via le fabbriche, via i palazzi moderni e vita caotica, tutto si fa muraglioni di pietra a sostegno delle fasce ed olivi che strapiombano sulla strada. Rischiose pedane in pietra spuntano dai muri per favorire l’ascesa dall’una all’altra fascia. Villa Viani si adagia tra due piccoli torrenti, allungata, in forma che nasce da un antico insediamento quattrocentesco, quello, appunto, dei Viani. A monte, un altro insediamento, arroccato su sé stesso, quello dei Barnato. Immediato è anche l’impatto con una realtà monumentale eccezionale per paesi talmente piccoli: una grande chiesa parrocchiale, un maestoso oratorio, l’architettura senza tempo delle case.>>

 

<<La valle dell’Agazza segue le vicende storico-politiche della bassa valle Impero, nota anche come "valle di Oneglia". Dal punto di vista feudale è importante il ruolo dominante del vescovo di Albenga e l’importanza del vicino castello di Bestagno, che presenta strutture databili tra il XII ed il XIII secolo. La valle di Oneglia viene ceduta dal vescovo ad un ramo della famiglia genovese dei Doria nel 1298. Dopo alterne vicende i Doria cederanno l’area ai Savoia nel 1575. Da quel momento la zona segue le vicende della corona sabauda. La dimensione del popolamento della valle ha uno sviluppo nel corso del XV secolo, anche a causa dell’arrivo di famiglie di lavoratori della pietra di origine lombarda (Barnato e Viani), impegnati nel dissodamento delle terre che venivano sempre più coltivate ad oliveto. Del resto la repubblica di Genova era in quel periodo controllata alternativamente dalla Francia o dal Ducato di Milano. Si ha notizia per la prima volta delle "case dei Viani" nel XV secolo, quando la parrocchia di Villa dei Gatti (località in parte coincidente con la zona dell’attuale Villa Guardia) si separa dalla chiesa matrice di San Michele di Bestagno. Si è nel 1496. Da quel momento Villa Viani vive un lungo periodo di sviluppo, legato all’olivicoltura, fino a quando non si definirà come parrocchia autonoma nel 1619. Il passaggio ai Savoia aumenta la natura e la qualità dei traffici favorevoli verso l’entroterra piemontese. Tutto questo nonostante due difficili momenti bellici, nel 1614 e nel 1625, che comportano la distruzione del castello di Bestagno. Nel 1698 Villa Viani contava 80 "fuochi" (famiglie), corrispondenti a circa 400 persone. Nel 1734 sappiamo che il paese aveva 358 abitanti. Fra XVIII e XIX secolo si amplia il territorio coltivato ad olivo, fino alla massima estensione possibile. A metà Settecento il territorio delle Ville (Viani e Guardia) con Sant’Agata, Sarola e Candeasco, giungeva a produrre 2400 rubbi annuali d’olio, paragonabili a circa 20000 chili. Villa Viani vive momenti difficili durante la fase corrispondente all’arrivo delle truppe rivoluzionarie francesi. La valle viene occupata nel 1792 e poi restituita ai Piemontesi nel 1796. Ne seguono momenti di scontro con la Repubblica Ligure, erede della Repubblica di Genova, con noti combattimenti presso la vicina Collabassa. Anche durante le avanzate delle armate napoleoniche il sistema dei passi di Collabassa e del monte Acquarone hanno avuto molta importanza a livello militare. Fra il 1805 ed il 1814 Villa Viani ha fatto parte dell’Impero francese. All’epoca il prefetto Chabrol segnala l’esistenza di Villa Viani all’interno del Comune di Villa Guardia, con duecento abitanti. Villa Guardia era però stata in parte distrutta da una frana del 1802: era completamente scomparso l’abitato di Villa Gatti. La coltivazione dell’olivo, ma anche quella della vita, era individuata come principale risorsa locale. All’inizio del XIX secolo il Pira ricorda che Villa Viani contava 450 abitanti ed il suo territorio forniva 930 barili d’olio. La quantità corrisponde a più di 60.000 litri d’olio. Un barile, infatti corrisponde a 65,48 litri. Nel 1832, nel territorio di Villa Viani, era stata scoperta una cava di pietra per litografie, definita "di ottima qualità". Nel corso dell’Ottocento la statistica sabauda, nella persona di Goffredo Casalis, individua gli abitanti del luogo come "robusti, dediti ai lavori della campagna e al traffico". Si ricordano le squadre di muli che allora portavano oli di ogni tipo in Piemonte, tornando con formaggi, grano e carni salate. Con l’unità d’Italia Villa Viani diventa Comune autonomo: una vicenda terminata il 15 gennaio 1928 quando viene unita al Comune di Pontedassio in qualità di frazione assieme a Bestagno e Villa Guardia.>>

 

Il cimitero

La chiesa Parrocchiale

La via interna principale

3.2 - Demografia del cognome "Verda"

Dopo queste notizie di carattere generale che servono ad inquadrare il luogo e le vicende storiche che  hanno interessato i luoghi, ritorniamo alla nostra ricerca che ha per oggetto il nesso tra le informazioni storiche raccolte e la Stirpe dei "Verda". Siamo in grado di stabilire da quale paese proviene la stirpe? Un aiuto nel ricercare il paese d'origine oltre agli atti di nascita e di morte degli avi é certamente quello che ci viene fornito dalla consultazione degli elenchi degli abbonati telefonici della provincia di Imperia relativi all’anno 1994; ciò non ha richiesto grande dispendio di energie, ma solo un pò di pazienza nel passare in rassegna tutti i comuni ricercando il cognome oggetto di questo studio.

 

Si é cosi riscontrata un'altissima concentrazione di questo cognome come in nessuna altra parte d'Italia. Il cognome "Verda" risulta distribuito diversamente lungo i Comuni della Valle. Occorre però qualche precisazione al riguardo: la prima é che si é ben consapevoli che la consultazione degli elenchi telefonici non ha nulla a che vedere con l'effettivo numero di personaggi "Verda" attualmente esistenti, infatti molte persone potrebbero chiamarsi "Verda" ma non essere intestatari di un contratto di apparecchio telefonico; la seconda e' che pur consapevoli di non dare a questa analisi una rilevanza più che quantitativa, certa e definitiva pur tuttavia non si può trascurare il dato oggettivo che 97 persone si chiamano "Verda". Ciò offre una campionatura più che affidabile per gli scopi che si vogliono ottenere.

Non sarebbe però sufficiente indicare la sola frequenza del cognome "Verda" nei paesi della provincia di Imperia, (valore assoluto) in quanto, pur se si é riscontrata una massiccia frequenza dei signori "Verda", non fornisce indicazione precisa del paese di origine degli antenati. Si é preferito piuttosto ricavare un valore ponderato che mettesse in relazione oltre al numero assoluto anche il numero di abitanti del paese in questione, ciò per ovviare alle forti incidenze rilevate nei grossi centri come Imperia e Sanremo.

 

 

Frequenza del cognome "Verda" - nella Provincia di Imperia - 1994

 

Città

n. abitanti

Freq. Numerica
Cognome "Verda"

indice

posiz.
classifica

Imperia

42000

41

0.09

IV

Bestagno

~ 300

8

2.67

I

Rezzo

595

7

1.18

III

Pieve di Teco

1652

7

0.42

III

Villa Viani

~ 300

6

2.00

II

Sanremo

63151

6

0.01

IV

Pontedassio

~ 1000

3

0.30

III

Diano Marina

7064

2

0.03

IV

Ventimiglia

27200

2

0.01

IV

Dolcedo

1187

1

0.08

IV

Prelà

697

1

0.14

III

Ranzo

644

1

0.15

III

Riva Ligure

2989

1

0.03

IV

S. Stefano

2196

1

0.04

IV

Prelà Castello

~200

1

0.50

III

Arma di Taggia

14800

1

0.01

IV

Carpasio

219

1

0.46

III

Bordighera

2000

1

0.01

IV

Civezza

355

1

0.28

III

TOTALI

178550

97

0.05

 

Ed inoltre:  10 Verdini, 8 Verducci, 5 Verdulli, 5 Verde, 5 Verdino, 4 Verdiani, 3 Verdoia, 3 Verdone.

L'analisi é stata fatta rapportando il numero dei "Verda" riscontrati con gli abitanti. La percentuale di questo rapporto é più indicativa, in quanto si evidenziano meglio i luoghi ove il cognome in oggetto é significativamente presente diventando (forse) indicatore del paese di origine. Il valore assoluto invece, porterebbe con se i frutti dello spostamento massiccio di popolazione avvenuto nell'ultimo secolo dalle valli e dalle campagne verso i centri maggiori. Raggruppando poi in quattro classi di riferimento: la quarta con indice che parte da 0.00 e termina a 0.09; la terza con indice che parte da 0.10 e termina ad 0.99; la seconda con indice da 0.99 a 1.99; e la prima con indice oltre 2.00, si evidenzia come la stragrande maggioranza degli attuali "Verda" risieda nei grandi centri e per contro di come i paesini di Bestagno, Villa Viani e Rezzo possiedano una così alta percentuale di personaggi da indicare numericamente e temporalmente la probabile dimora dei "Verda" da molte generazioni e confermando quindi, l' origine della strirpe da questi centri minori. In tempi successivi (siamo negli anni 1999) a questa analisi si e' pure individuata ed aggiunta  una modalità di consultazione dei cognomi in tutta Italia: http://www.labo.net dalla quale e' stato possibile estrarre le informazioni del cognome "Verda" in tutta Italia ed anche con una rappresentazione grafica qui di seguito riportata e che conferma la precisa origine del cognome nella Provincia di Imperia e nei paesi limitrofi. (vedi nota n.30)


Se ne deduce che il cognome “Verda" in tutta Italia è poco distribuito, mentre appare molto concentrato nei paesi oggetto di studio della provenienza, pertanto si può concludere che il cammino intrapreso di individuare la vera origine del cognome potrebbe essere fondato in quanto molto localizzato, e consentire al termine di questa ricerca di fornire qualche traccia più concreta di quelle di cui si era in possesso all’inizio.

3.3 - Il cognome "Verda" nei testi di storia locale

Un'altra analisi di importanza minore ai fini della conoscenza degli avi in parentela diretta, ma molto significativa per comprendere chi e che cosa fecero dei "Verda" nel corso del tempo può essere analizzata da questa raccolta di dati. Le fonti da cui si sono attinti tali “citazioni” sono molteplici, dagli atti notarili incontrati nelle ricerche, dall’indice dei nomi inserito nei testi consultati, da donazioni, lasciti, stati delle anime, bibliografie, e ultimamente anche dalle ricerche su “internet”.  Questo tipo di ricerca e' molto interessante ed un primo abbozzato elenco risulta essere il seguente:

 

dal libro " Oneglia Sabauda" di L. Giordano  Oneglia 1928

 

1576 Giorgio Verda (notaio pubblico di Oneglia)    pag.91

'500 Verda Nicolo (notaio) pag.121

1528 Joannes Verda Stephani    pag. 238

1528 Bernardinus Verda (notaio)    pag.240

1528 Baptista Verda q.m. Filipi (figlio e padre)    pag.242

 


dal libro " La Valle di Oneglia negli statuti dei Doria" di F. Biga Imperia  1991


1576 Pietro Giorgio Verda (notaio di Oneglia)    pag.40


dal libro "Memorie Storiche di Pontedassio" di F. Ramoino - Sanremo 1936


1576 Pietro Verda di Oneglia (notaio )    pag. 119

1587 Antonio Verda (proprietario di terre)    pag.23

1830 Don Verda Damiano, teologo (1830-1913)    pag. 59

1688 Joannis Baptistae Verda (frate Agostiniano)    pag. 59

1598 Gio. Maria Verda (proprietaria)    pag. 75



dalla tesi "Ricerca geografico-umana nella valle dell'Impero " di F. Ramella - Genova 1974


'700 Mastro Sebastiano Verda, fu Francesco (contadino)    pag. 38

1787 Laurentius Verda (anziano)     pag.98

1779 Giovanna Verda e Vincenzo Verda     pag. 104

1854 Gio Battista Verda (soldato)    pag. 178



dal libro "Memorie Storiche della citta` e Provincia di Oneglia"di G. Figari  - Genova 1914


1298 Verda (notaio)    pag.43

1528 Bernardino Verda (notaio)    pag.49



dal libro "La valle del Maro. Paesi e famiglie nel Sei e Settecento" di A. Mela - Sanpaolo 1972


1626 Verda Giovanni Battista di Villa Viani (Parroco)    pag.62

1699 Giacomo Verda (Parroco)  pag.73



dal libro "Storia delle Industrie Imperiesi" di Nello Cerisola - Savona 1973


1800 fratelli Verda (tipografi) pag.588

1960 Prof. Giorgio Luciano Verda, (Ass. Regionale) pag.588

1824 Giovanni Verda e madre (mugnaio) pag.588

 

dal libro "Agnesi: Un'antica famiglia ligure" di Enzo Ferrari - Cuneo 2022


1824 Il 14 maggio Paolo Battista  acquista per " lire nuove piemontesi 3.610,87" da Giovanni Verda a Pontedassio il molino per grano <<di la dal ponte>>  con tutti i diritti all'uso dell'acqua e un privilegio. pag. 33

1797  Nel 1797 il molino, ritornato di proprietà reale, è venduto da Carlo Emanuele Savoia a Lorenzo verda per passare a paolo Battista Agnesi nel 1824  pag.33

1964 Giovedì 2 aprile è inaugurato il nuovo impianto industriale . Il cielo è nuvoloso. Un po' di pioggia disturba la cerimonia. Vincenzo accoglie con l'ombrello gli ospiti: il Sindaco Giorgio Verda il prefetto[...]pag.226

 

Dai documenti riportati precedentemente, si conferma che l'origine della stirpe che porta il nome"Verda" é molto remota, ricordiamo che il documento più antico ove si cita un nostro avo risale persino al 1298: (ved. Nota n. 12)

[...]come rilevasi dagli atti di detto Consiglio, ossia Parlamento, ricevuti dal notaro Verda ove fu detto [...]

od anche in riferimento ad un documento già citato, e molto importante per la storia di quei luoghi, e cioè la vendita della Signoria dai Doria ai Savoia nel 1576 ove il notaio che sigla l'atto é un tale Pietro Giorgio Verda di Oneglia.( ved. Nota n. 13 e scheda al Cap. 2.7.1)

[...] 30 Aprile 1576 Vendita della signoria di Oneglia fatta dal signor Gian Girolamo Doria al Duca Emanuele Filiberto. [...]Al nome della Sancta et individua Trinità[...]Io Pietro Giorgio Verda, Notajo Pubblico di Oneglia ho rogato il soprascritto istrumento insieme col suddetto Signor Luigi Nicolò Caluxio; et M. Honorato Baldovino […]

Ho già riferito della singolare quantità di cognomi ritrovati che svolsero la professione di notaio,  certamente  avere tra i le proprie ascendenze tali professioni è un indi catore di un buon livello di agiatezza e di istruzione. Tuttavia poteva essere una semplice coincidenza che il notaio Pietro Giorgio Verda di Oneglia avesse qualche legame con la mia discendenza, ma si è invece ritrovato (ved. Cap.2.7.3) un atto rogato da un tale Giacomo Antonio Verda (rettore) che invece risulta essere stato ritrovato tra le pagine del liber baptizatorium della Parrocchia di Nostra Maria Assunta e che quindi riconduce proprio al borgo di Villaviani l’esistenza di un notaio che portava il cognome Verda.

3.4 - Il cognome "Verda" nelle ricerche fuori-Liguria

 

Se invece analizziamo i ritrovamenti di qualche soggetto portatore del  cognome “Verda” fuori della terra di origine e quindi fuori dalla Liguria, possiamo risalire fino al 1171, dal momento che si è ritrovato questo riferimento:

 

Regione Lombardia - Università degli Studi di Pavia
Scrineum. Saggi e materiali on-line di scienze del documento e del libro medievali.
Codice Diplomatico digitale della Lombardia medievale
(secoli VIII-XII)

 

Codice Diplomatico della Lombardia medievale - Pergamene milanesi regesti  S. Pietro di Brebbia

 

22- Indice -Carta venditionis- Edizione

1171 dicembre, Brebbia.

 

<<Milano detto de Puteo, di Brebbia, a Verda coniugi, di legge romana, vendono per cinque lire e quindici soldi di denari buoni milanesi d'argento a Monaco detto de Cadrezate, chierico della chiesa pievana di San Pietro di Brebbia iuris proprietario nomine sette appczzamenti di campo in Brebbia, in località Supra Molinum, a Viganale, ad Pontegio, ad Roncai, ad Canavale, a Pianno, in Ziarii e una selva in località Post Castell, e aldiarezi nomine un sedime con edificio ad Cadonega e una cantina intus castro ipsius loci, oltre al diritto di pascolo e di sfruttamento di terre comuni che avevano acquistato da Aprile del fu Morixus de Cadonega. I venditori nominano fideiussore Viviano de Domo e Prevosto de Corte del detto luogo. Il predetto Monaco investe poi per hereditatem i suddetti Milano e Verda e i loro eredi di tutti i beni da essi venduti, per un fitto annuo di un congio di mosto, quattro stai di segale e altrettanti di panico, secondo la misura milanese. >>

 

Secondo un’altra ricerca “on line”, recuperata all’indirizzo: http://web.tiscali.it/ghirardacci1/torelli/1290.htm, si è ritrovata anche la seguente nota, in cui viene riportato un altro riferimento al cognome oggetto di questa ricerca:

<< Era anche in quest’anno fondato il Convento nostro detto della Porta del Cielo in Sassonia; il che si cava evidentemente dalle Croniche di Brunfuich scritte da Arrigo Maybaum, il quale appunto alla pagina 229 racconta, come in quest’anno, Arrigo [V, p. 105] di Vuildembroch Abbate Vuerdense, concesse ad alcuni Frati Agostiniani, che venivano dal Convento della Porta del Cielo vicino a Vetermigendo, di potere fabricare un nuovo Monistero nella sua Terra di Verda, concedendoli di potere anche gire limosinando ogni quattro giorni, e di potere inoltre comprar tanto Terreno, quanto n’havevano per tal fabrica di bisogno; dandoli il Senato la Capella, o Chiesa di S. Spirito, la quale 20 Anni prima era stata da esso comprata per uso di Ospitale da un certo Comendatore in Spiglingen. Tanto appunto, e non più dice l’Autore sudetto della Cronica di Brunfuich.>>

Questa citazione contribuirebbe a confermare un qualche riferimento storico riferito ad un piccolo paese,  in Trentino Alto Adige la cui frazione si chiama Verda, anche se si esclude che possa avere qualche attinenza con la nostra ricerca.

 

Tralasciando ora questi riferimenti che esulano dalla ricerca nei luogi originari di provenienza, e rimanendo invece nell’ambito più localizzato sia alle ricerche effettuate che ai documenti raccolti, rimane  oggettivamente un dato interessante: il primo "Verda" riscontrato é del XIII sec. ed i luoghi sono quelli precedentemente individuati ed inoltre risulta essere un cognome molto comune nella vallata del fiume Impero.  Potremmo ipotizzare che in epoche remote tutti i "Verda"siano provenuti da uno stesso ceppo d'origine. Il primo grande quesito che per ora non è stato risolto ma che dovrà sempre essere presente e il seguente:

 

Perché queste terre sono il paese di origine della stirpe famigliare dei "Verda" ?


Tentare di dare una risposta a questo interrogativo può contribuire alla ricerca intrapresa, anche se non essendoci nessuna certezza, siamo nel mondo delle ipotesi e delle fantasie, anche se supportate da documentazione storica inconfutabile.

3.5 - Le  possibili  ipotesi

Per tentare di comprendere meglio le vicende di questo cognome può essere utile riportare le seguente definizioni ritrovate sull'origine del cognome, alcune sono tratte da testi sull'origine dei cognomi, altre sono state recuperate tramite “motori di ricerca” su internet.  Quanto recuperato può essere utile per meglio comprendere, come il cognome risulta essere  inquadrato dagli studiosi sotto il punto di vista etimologico, topografico e storico.

 

Verda = Verde : VARIANTI : Véredi, Virde, Virdi e Virdis; Lo Vérede. ALTERATI e DERIVATI : Verdélli, Verdini, e Verdina, Verdìcchio e Verdacchi, Verdécchia, Verdizzotti, Verdùzio, Verdone; Verdiani, Verdaro, e Verdier, Verdoglia, Verduci, Virduci.// Diffuso nelle forme base Verde e Verdi in tutta l'Italia, spec. nel Nord e nel Sud ( dove sono specifici Lo Verde, Verduzio nel Napoletano e, nella Calabria merid. Verduci o Virduci), in quelle Virde e Virdi, e Virdis frequente, in Sardegna, é proprio del Friuli-Venezia Giulia per Verdecchia, Verdier, e Verdoglia. Alla base sono soprannomi già medioevali formati o derivati con varia motivazione semantica in relazione al colore, da vérde. (ved. Nota n.19)

 

Da un’altra fonte, invece, presso il sito www.l’origine dei cognomi.it, si è pure ritrovata una nuova origine del cognome Verda, che riporto integralmente e che dà come conclusione l’ipotesi che il cognome Verda risalga al periodo Longobardo.

 

<< Molto raro, presenta un nucleo importante in provincia di Imperia, un ceppo nel vicentino ed uno probabile nel torinese, di origini molto antiche, dovrebbe risalire all'epoca longobarda e deriverebbe dal nome longobardo Vert (Vertha cioè il benvenuto).>> (ved. Nota n.20bis)

 

Secondo un’altra fonte invece, vedi http://www.melegnano.net/cognomi/cognomi0020e.htm (ved. Nota n.20ter), il cognome Verda viene riportato all’interno di un elenco di cognomi di origine lombarda

 

Secondo un’altra fonte invece  il cognome Verda viene riportato all’interno di un elenco di cognomi di origine provenzale quali:

 

 << Verdel – Verdoyant – en vieux francaise. Autres derivés du latin virdis, Vert patois Verda, Verte,: Verdeil, Verdelhan, Verdeau, Verdot, Veroux, Verdonnet,Verdine, Verdun, Verdat, Verde, Verdy, Verdarier. (ved. nota n. 19).

 

 

Secondo un’altra fonte, che tratta di “Questioni di nomi e di terre.it”, invece:

 

 <<[...]Verda, -oni: dal nome di donna germana. Verda, questo matronimico medioevale, da werd, “degno”, fu molto diffuso. Nel 1571 è documentato, quale testimone di un atto rogato in Vesime, un Verda di Gandria (“laci Lugani”). (vedi n. 31)

 

Invece risalendo al più antico riferimento etimologico del cognome "Verda" che si sia ritrovato nei testi di storia locale, ma riferito esclusivamente alle zone della Liguria occidentale, si  risale a questa citazione: (vedi nota n. 20bis)

 

 

<<[...] laddove descrivendo la separazione del 1571 delle due chiese fatta per decreto vescovile racconta che le due chiese furono dichiarate separate per maggiore comodità dell'una e dell'altra popolazione e minor disagio del Parroco che amministrava anche la Cappella di San Sebastiano della costa dei Verdi (l'attuale Bestagno)>>.

 

Da questa citazione sorgono immediatamente molti interrogativi: chi erano i Verdi ? Perché costa dei Verdi e non costa dei Verda ? E' dal paese di Bestagno che la stirpe cominciò  a moltiplicarsi ? Come e perché il paese di Bestagno può essere considerato la "culla" della stirpe ? Probabilmente i luoghi vicino a Bestagno venivano chiamati in questo modo per indicare il luogo ove risiedevano molti "Verda" e quindi il dubbio della finale appare forse risolto.  A conferma di tale lettura, si è recentemente ritrovato un imponente documento “on line” sulle origini di un paese distante pochi chilometri da Imperia e vicino a Sanremo: il paese di Civezza. (www.civezza.it) Tale ricerca riporta molto dettagliatamente le vicende storiche di questo paese e in tale documento, per fini assolutamente lontani dalla volontà di definire le origini del cognome Verda, vengono però riferite notizie che ci riguardano. Nella nota n. 46 viene riportata, a conferma di un’ipotesi sul cognome “Dolce”, la possibilità che Verda sia il genere Femminile del nome del colore VERDE.  Questa considerazione mi sembra molto calibrata, ben supportata e pertanto legittima ed accreditabile. Riporto per esteso tale citazione:

 

<<.[…] Un caso a parte è rappresentato dal cognome Dolca, in ordine al quale - per i motivi sopra accennati - l'approccio è stato a tutt'oggi fuorviante.  Sul presupposto, infatti, che tale cognome fosse da ricondurre a quello veneziano dei Dolce, così argomentava la già citata Ricca: «I Dolca sono una famiglia di Civezza che vanta ancora oggi la propria discendenza veneziana... Un notaio Marco Dolca è presente a Civezza dal 1660 al 1693. Resta difficile stabilire il rapporto onomastico tra i cognome Dolce e Dolca. Al nome Dolca corrisponde in dialetto civezzino Durca, termine che si ritrova in Val Graveglia come aggettivo (durcu "dolce" "mite", riferito al tempo) e che ha riscontro in it. Dolco, usato sia pure raramente, anche per le persone nel senso di "propizio" "favorevole"... Mi sembra probabile che il nome Dolca avesse in origine il significato di "dolce" e perciò sarebbe stato accostato al cognome venez. Dolce. Quindi la tradizione della «presenza» veneziana a Civezza sembra che abbia qualche fondamento, ma non si riesce a collocare i dati della tradizione in un preciso contesto cronologico» (45). […]>>

Nella nota 45 l’autore afferma di non essere d’accordo con l’autore e così argomenta:

<<.[…]Nulla è meno esatto di quanto sopra asserito. Se Dolca si deve effettivamente ricondurre a Dolce, dal latino Dulce(m), non esisterebbe il problema di stabilire il rapporto onomastico tra i due, giacché Dolca sarebbe la forma dialettale femminile di quello, allo stesso modo che il cognome Verda è la forma femminile di Verde (46). . […]>>

[…](46) Tale cognome è attestato nelle due forme a Bestagno, in valle d'Oneglia, fin dal medioevo. Oggi, tuttavia, il tipo Verde (costa o villa dei Verde) è soppiantato dall'altro. >>(ved. Nota 2 ter)

 

Comunque per ora non prenderemo in considerazione del come i Verda furono così numerosi a Bestagno o Villa Viani ma cercheremo di spiegare con delle ipotesi più o meno attendibili, ma sempre suffragate da qualche documento, del motivo per cui a Bestagno si insediarono e presero possesso di queste terre dei personaggi che a quei tempi portavano il cognome oggetto di tale ricerca. Vi sono due possibili ipotesi di ragionamento: o i "Verda" erano originari dalla notte dei tempi di questi luoghi, oppure un bel giorno di qualche secolo fa un certo avo, che si chiamava Verda o che proveniva da una città con nome simile, non si sa per quale motivo, ma sicuramente arrivò in queste terre, come emigrante oppure come colonizzatore oppure come invasore o capitano di ventura e ivi risiedette dando inizio a questa stirpe.

 

 

Viene così presa anche in considerazione l' ipotesi che deriva da notizie ricavate tempi fa dal prozio (vedi nota n. 1) Carlo Verda, in cui egli affermava che da ricerche storiche da lui stesso intraprese, il cognome era di chiara origine spagnola e pronunciato con l'accento sulla 'à finale: Verdà.  Che in lingua Spagnola significa “verità”. Questa ipotesi fa risalire il cognome della stirpe ad un personaggio proveniente dalla Spagna (forse dall'isola " Verde", vicino ad Alicante o dall’isola verde nelle Baleari) che in periodi remoti potrebbe essere il capostipite della famiglia "Verda". Questo si inserisce abbastanza bene in un quadro storico che ha come riferimento temporale il sec. IX, quando la zona era invasa e dominata dai Saraceni, che provenivano dal nord della Spagna.

Riporto la citazione già descritta ma molto utile sui Saraceni a cura di Patrucco (vedi nota n.12)

 

[...] Il dominio Carolingio durò poco più di un secolo e finì con la morte di Carlo il Grasso nell'888. Durante esso accaddero due fatti importanti: primo si istituirono i ducati, i marchesati, le contee, che di nomina regia prima, diventarono poi ereditari costituendo il feudalesimo: secondo comparvero nell' 849 i Saraceni che saccheggiarono impunemente il nostro litorale. I Saraceni erano mori di razza Araba che avevano conquistato la Spagna e di là, parte per mare parte per terra si erano mossi nell'889 per invadere e fortificarsi a Frassineto alle falde del Monte S. Mauro presso Villafranca. Guerrieri feroci e brutali vivevano di pirateria menando stragi, distruggendo città e paesi : annidati a Frassineto, facevano quando a quando degli attacchi contro i paesi marittimi della nostra costiera. Dopo averli occupati e distrutti avanzavano per le valli uccidendo e rubando. In tal modo aumentarono di potenza e di numero e di audacia sino a spingersi nel 935 ad Acqui, nel Monferrato ed alle porte di Torino. In quell'epoca fu distrutto Castelvecchio,che diede poi origine a Borgo, Barcheto, Costa, Costiolo, Oliveto. E in quell'epoca anche la popolazione della valle concorse a costruire il Castello di Bestagno, il quale doveva servire come rifugio contro le incursioni dei Saraceni, poco dopo furono costrutte delle Torri per comunicare, dal mare all'Alta Valle, il prossimo avvicinarsi dei tanto temuti mori.

 

Occorre soffermarsi attentamente su due punti particolari di questa citazione e che ci serviranno successivamente: primo, allorquando si individua la città di Villafranca come luogo ove arrivarono e si fortificarono i Saraceni, e secondo di come il Castello di Bestagno (località immediatamente confinante con Villa Viani) venne realizzato in quegli anni per difendersi da essi.

 

Tenuti ben presenti questi due elementi, possiamo procedere addentrandoci all'interno di un altro percorso di ricerca che prende spunto da una lettura dei dati effettuata presso uno dei tanti Archivi Informatizzati Araldici che, si sperava,  avrebbe potuto contribuire ad offrire  qualche riferimento al nostro cammino di indagine. Ben consapevole dei limiti di tali associazioni che non svolgono ricerche puntuali ma solo analogie cognominali tratte da archivi esistenti, si decise comunque di richiedere informazioni sul cognome Verda e mi venne consegnata e stampata una pergamena riportata di seguito:

 

 

 

Non ritenendo sufficientemente esaurienti né tanto meno veritiere e legittime le informazioni contenute, almeno per poter confutare tale documento e le informazioni trascritte sulla pergamena, si sono ricercate ulteriori notizie sulla storia della città di Villafranca e su questo cognome, trovando qualche interessante spunto al riguardo:

 

<<I Verduni: Antica famiglia, creduta originaria d'Ungheria, nobilitata assai tardi. Nel 1395 Verduno dei Verduni fu notaio, poi Chiavaro di Savigliano; nel 1398 Giacomo Verduni rogava il testamento di Aimone di Savoia Signore di Villafranca. Insieme coi Cerutti, Carutti, Marino, Rebuffo e Miglioretti ebbero porzioni nel '600 e '700 del feudo di Cantogno. Giovenale Verduno ne otteneva l'investitura il 1 dicembre 1604; Michele Antonio e Gioffredo Verduno nel 1624; Giovenale e Bartolomeo Verduno nel 1656 e così regolarmente inseguito di tempo. Ebbero sepolcro e banco in S. Stefano. Arma : d'oro a tre bande di nero, ciascuna caricata di altra banda in divisa di rosso; capo d'argento a tre lettere maiuscole romane " G " di rosso, ordinate in fasce.>>( vedi nota n. 5)

 

Dalle notizie ricavate si possono trarre alcune considerazioni: innanzitutto che questi Archivi Araldici sono certamente superficiali e non vertitieri, nei propri elenchi fanno rientrare qualunque cognome oggetto di ricerca in un casato nobiliare vedasi "Verda" = "Verduni". Ciò si evince anche dalla citazione ove si blasona lo stemma che viene descritto e come esso sia perfettamente rispondente a quello della pergamena, fatto che certamente e' una menzogna.


Si puo concludere che il loro artificio e/o espediente, sia quello di far coincidere il nome ricercato, che nulla ha di nobiliare, con una somiglianza forzata del cognome; ciò dimostra come per una corretta e rigorosa ricerca delle proprie origini, siano poco affidabili i dati ricavabili da questi archivi.

 

Tuttavia a questo punto, considerato che i "Verduni" probabilmente traggono le loro origini dall'invasione saracena e contemporaneamente per difendersi gli abitanti della valle di Oneglia costruivano il borgo ed il Castello di Bestagno, nulla vieta che i Verduni e i Verda, i cui nomi qualche radice comune é innegabile riscontrare, provengano entrambi da popolazioni di conquistatori, sopraggiunti in questi luoghi dalla Spagna, come ricavato da un dizionario di vocaboli latini ove alla voce "Vereda" indica:

<< Veredarii: poplazione ispanica intorno all'anno 829>>

 

Riassumendo questa ipotesi, si potrebbe affermare che all'incirca intorno all'anno 800 dei conquistatori, dei capitani di ventura, dei militari, appartenenti alla famiglia dei "Veredarii", arrivati dalla Spagna (località ipotizzata la città di Vereda nei pressi di Alicante) per motivi ancora ignoti conquistarono il feudo di Bestagno mentre altri suoi connazionali appartenenti sempre alla famiglia dei Veredarii proseguirono arrivando fino a Villafranca Piemonte dando origine quasi contemporaneamente a queste due famiglie. Fin qui é tutto ciò che per ora ho scoperto, ritrovato e soprattutto per certi versi ipotizzato, ma nulla vieta che queste opinioni si modifichino con ulteriori notizie e ricerche che andrò via via raffinando e che segnalerò proseguendo ed aggiornando questi scritti.

 

Proseguendo negli anni successivi le ricerche, si ebbe a trovare un libro intitolato “La provincia di Imperia” di Andrea Gandolfo che  riporende un concetto già riportato e che conferma quanto ipotizzato precedentemente.



<< Nei secoli tardomedievali il paese aveva intanto conosciuto una fase di intensa crescita edilizia e urbanistica, a volte legata a nuove esigenze della predicazione religiosa. Proprio negli anni Venti del XV secolo era stato istituito un importante polo conventuale in seguito all’arrivo dei frati domenicani di santa Caterina sul Rio Agazza, appena fuori dell’abitato di Pontedassio. Sempre nel corso del Quattrocento iniziò inoltre il popolamento di Costa dei Verdi (cioè della famiglia Verda), l’attuale Bestagno, e di Villa Guardia, nota allora come Villa dei Gatti dal nome della «parentella» (gruppo famigliare) che vi risiedeva. Negli stessi anni in cui venne fondato il primo nucleo di Villa Guardia è da collocare presumibilmente pure la fondazione di Villa Viani, dove un terzo clan famigliare rappresentò l’elemento aggregante per la formazione di un nuovo borgo, eretto in parrocchia soltanto nel 1619, anno della sua separazione da Villa Guardia.fasce.  >>( vedi nota n. xx)

 

 Pertanto la cosiddetta Costa dei Verdi viene anche da questo studioso contrassegnata come il luogo dove vivevano “i Verda”  attribuendo quindi fino al XV secolo le notizie suulla nostra stirpe ogegtto di questa ricerca.

 

3.5 – Altre ricerche trovate sul “cammino”

Un ulteriore spunto è derivato dal contatto ricevuto dal Sig. Diego Verda  che contattatomi via mail a seguito del sito in cui ho riportato il frutto delle mie ricerche, mi ha trasmesso delle informazioni che suo padre aveva ritrovato e che si rifacevano alla famiglia dei “Verda” ma che traeva le sue origini da una piccola comunità presente nell’entroterra imperiese e che fa riferimento alla città di Tavole. scambiandoci dati ed informazioni si è potuto evidenziare una stirpe dei “Verda” che era residente in quei luoghi. ( ved. All.5).

 

Cap. 4 - Le parentele "affini" della famiglia Verda


Occorre a questo punto ricordare che la parentela è il vincolo naturale che collega tutti i discendenti di un capostipite comune, mentre l'affinità è il vincolo giuridico che, con il matrimonio, si instaura fra una persona ed i parenti del coniuge. Lo studio delle parentele affini è risultato particolarmente laborioso ma le informazioni emerse e riferite a queste famiglie, sono risultate estremamente interessanti. La storia delle famiglie affini scaturisce dal semplice fatto che qualche soggetto si è coniugato con un parente del ramo genealogico in linea retta.

 

Nel narrare fatti ed aneddoti per ora emersi sulle famiglie affini al ramo genealogico dei "Verda" si seguirà per chiarezza di esposizione il procedimento inverso di quello utilizzata nel capitolo precedente e relativa ad ogni ramo cognominale. Anziché partire dal soggetto più antico di cui si sono trovate tracce e discendere fino ai soggetti base, si partirà da questi ultimi descrivendo le notizie secondo un ordine ascendente; quando si incontrerà un ramo affine lo si percorrerà anch'esso facendo riferimento al cognome stipite di questo filo genealogico.

 

Dopo queste annotazioni di carattere generale affronteremo ora le informazioni e le notizie riguardanti i singoli personaggi di ogni ramo di parentela.  Non di tutti i soggetti si è in grado attualmente di percorrere l'intera vita, per alcuni tenteremo comunque di tracciare un brevissimo riassunto della loro vita e delle informazioni più salienti che a noi risultano essere giunte.

 

Occorre innanzitutto premettere che le informazioni descritte si originano da due categorie: la prima categoria nasce dalle notizie derivanti dall'analisi degli atti e dei certificati anagrafici quali atti di battesimo, di morte, di matrimonio ecc., ricercati, visionati e catalogati; la seconda, invece, che riguarda le notizie più significative operate in vita dai soggetti, gli aneddoti, lo stile di vita, le azioni tramandate oralmente o che derivano dall'analisi e dalla comparazione dei dati anagrafici precedenti supportati da congetture, ipotesi di azioni o relazioni tra gli avi. E' proprio per non perdere traccia di queste informazioni che viene compilata questa parte, che in sintesi potremo riassumere con il motto: " per non dimenticare".

 

Per chiarezza, e per comprendere meglio tale documento, anziché elencare in appendice tutti gli atti ritrovati, si è preferito inserirli man mano nella descrizione; ciò complica leggermente la lettura del testo ma consente una visione più chiara e dettagliata dei riferimenti anagrafici.

 

Si è poi prodotto e rappresentato (ved. pag. successiva) uno schema molto utile nella rappresentazione delle parentele affini che, spero,  consenta una facile lettura. Questo elenco è strutturato in modo che al cognome principale viene associato nell'ultima posizione a destra il soggetto che ha contratto matrimonio con l'antenato più remoto scoperto;  i cognomi sono quindi suddivisi per ora in nove colonne che altro non sono che le generazioni riferite ai soggetti base; poi proseguendo verso sinistra si arriva man mano al cognome più vicino a noi, tanto per intenderci le generazioni più basse come numero di grado. Analogamente, con lo stesso criterio ma partendo da una posizione successiva vengono rappresentati i rami materni di ogni filo genealogico. L’indicazione numerale a fianco di ogni ramo affine contribuirà a semplificare la lettura dell’intero documento in quanto corrisponde al numero univoco che è stato assegnato ad ogni soggetto che è stato inserito in questa raccolta.  In queste pagine di difficile lettura ci sono molte citazioni, note, rimandi, atti,  e molti nomi propri, alcuni potevano essere omessi per rendere più scorrevole la lettura ma non lo si è fatto per rendere giustizia all’enorme fatica di recuperare nei modi e nelle modalità più disparate tali informazioni.

 

Durante questa lettura, occorrerà sempre avere presente lo schema appena descritto e consultarlo ogni qualvolta insorgano dei dubbi per avere un quadro sempre chiaro del succedersi delle parentele affini che, quando si arriva alla quarta o quinta generazione, certamente è molto complicato da seguire. Inoltre può essere utile seguire la lettura “ipertestuale” cioè agganciandosi ai riferimenti che portano ad altri sottocapitoli e ad altri rami di parentela per ottenere un quadro chiaro dei soggetti (coniugi) di cui si stanno descrivendo informazioni.

 

Ora, a seconda della famiglia affine descritta, un breve elenco delle famiglie coinvolte può chiarire meglio il quadro parentelare. Non di tutte le famiglie si ha conoscenza, o si era venuti a sapere di qualche aneddoto, certamente tutto quanto è conosciuto e' stato fedelmente riportato. Qualsiasi altra informazione recuperata verrà immediatamente inserita in queste note.


 

 

Soggetti Base

1a Generazione

2a Generazione

3a Generazione

4a Generazione

5a Generazione

6a Generazione

7a Generazione

8a Generazione

9a Generazione

{-1.2.1.1}

Thomas Verda

{-1.2.1.2}

Nicole Verda

{1a} Federico e

{1b} Filippo Verda

{2} Verda Gianbruno

{4} Verda Giuseppe

{8} Augusto Verda

{16} Verda Giuseppe Matteo

{32} Verda Andrea Giacomo

{64} Verda Giovanni

{128} Verda Giovanni

{256} Verda Giovannetto

{512} Verda Giacomo

 

 

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                 |              Cap. 4.35

{513}  Chiara Maria Verda

 

 

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                 |              Cap. 4.33

{257}  Bianca Maria Barnato

 

 

 

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                 |              Cap. 4.29

{129} Anna Maria ______

 

 

 

 

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                 |              Cap. 4.16

{65} Apollonia Bologna

{130} Giacomo Andrea Bologna

 

 

 

 

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{131} Chiara M. Domenica Verda

{262} Guglielmo Verda

 

 

 

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Cap. 4.33

{263} Jeronima Verda

 

 

 

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                 |              Cap. 4.8

{33} Barbara Calzia

{66} Bartolomeo Calzia

 

 

 

 

 

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|              Cap. 4.17

{67} Bianca Calzia

 

 

 

 

 

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                 |            Cap. 4.4

{17} Catterina Calzia

{34} Nicola Calzia

{68} Francesco Calzia

 

 

 

 

 

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|              Cap. 4.18

{69} Caterina Viani

 

 

 

 

 

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Cap. 4.9

{35} Marianna Casella

{70} Agostino Giuliano Casella

{140} Angelo Casella

 

 

 

 

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Cap. 4.30

{141} Marianna Guglieri

 

 

 

 

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|              Cap. 4.19

{71} Margarita Contestabile

{142} Agostino Contestabile

 

 

 

 

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Cap. 4.31

{143} Maria Battistina Dallerica

 

 

 

 

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                 |      Cap. 4.2

{9} Lea Dentelli

{18} Carlo Dentelli

{36} Filomeno Dentelli

{72} Carlo Dentelli

 

 

 

 

 

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|                                        Cap. 4.20

{73} Caterina Gandolfi

 

 

 

 

 

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                 |           Cap. 4.10

{37} Cecilia Rossi

{74} Francesco Rossi

 

 

 

 

 

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Cap. 4.21

{75} Geltrude Rossi

 

 

 

 

 

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Cap. 4.5

{19} Elisa Del Giudice

{19} Michele Del Giudice n. Pusterli

    (legittimato successivamente)

{76} Giuseppe Lo Giudice

 

 

 

 

 

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Cap. 4.22

{77} Maria Rosa Gandolfo

 

 

 

 

 

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|                                        Cap. 4.23

{76} Gaibotti Maria Rosa

 

 

 

 

 

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Cap. 4.11

{39} Caterina Alfieri

{78} Giovanni Alfieri

 

 

 

 

 

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Cap. 4.24

{79} Giuseppa Cogoli

 

 

 

 

 

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                  |       Cap. 4.1

{5} Chiri Amalia

{10} Chiri Giovanni Agostino

{20} Chiri Giuseppe

{40} Chiri Agostino

{80} Chiri Gian Battista

{160} Chirio Gian Battista

 

 

 

 

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Cap. 4.32

{161} Fassetta Domenica

 

 

 

 

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|                                         Cap. 4.25

{81} Neirotti Margarita

{162} Pietro Neirotti

 

 

 

 

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Cap. 4.33

{163} Maria Borgeisa

 

 

 

 

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|                                  Cap. 4.12

{41} Lucco Lucia Maria

{82} Lucco Agostino

 

 

 

 

 

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|                                         Cap. 4.26

{83} Mondiglio Vittoria

 

 

 

 

 

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                 |            Cap. 4.6

{21} San Martino Maria Teresa

{42} San Martino Antonio

 

 

 

 

 

 

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Cap. 4.13

{43} Blandino Giuseppa

 

 

 

 

 

 

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Cap. 4.3

{11} Bosio Maria

{22} Bosio Paolo

{44} Bosio Francesco

{88} Bosio Stefano

 

 

 

 

 

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|                                         Cap. 4.27

{89} Coda Francesca

 

 

 

 

 

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|                                  Cap. 4.14

{45} Franchino Teresa

{90} Franchino Antonio

 

 

 

 

 

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|                                         Cap. 4.28

{91} Bertola Angela

 

 

 

 

 

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Cap. 4.7

{23} Bertino Francesca

{46} Bertino Giuseppe

{92} Bertino Giovanni

 

 

 

 

 

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|                                         Cap. 4.28

{93} Cibrario Bertolot Anna

 

 

 

 

 

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Ved. TAV. 3

 

 

Cap. 4.15

{47} Cibrario Rocchietti Domenica

{94} Cibrario Rocchietti Domenico

{188} Cibrario Rocchietti Giuseppe

 

 

 

 

(3} Guerrini Sonia

 

 

 

 

|                                       

|       

 

 

 

 

TAVOLA SINOTTICA

 

 

 

 

|                                        Cap. 4.34

{189} ______Anonima

 

 

 

 

Fam. GUERRINI

 

 

 

Cap. 4.30

(95} Cibrario Fra Maria Francesca

 

 

 

-1a Gen

Soggetti Base

1a Generazione

2a Generazione

3a Generazione

4a Generazione

5a Generazione

6a Generazione

7a Generazione

8a Generazione

9a Generazione


4.1) - La famiglia Chiri

{5}11.1  Amalia (1922-2004) [seconda generazione]

 

La famiglia Chiri risulta collegata al ramo principale dei Verda a seguito del matrimonio contratto tra Giuseppe Verda con Amalia Chiri, avvenuto a Rivoli nella Parrocchia di San Bartolomeo nel luglio del 1950.

 

Atto di Matrimonio n. 39 parte II del 1922
Comune di Rivoli
 Il 13-7-1950 nella Parrocchia di S. Bartolomeo
sposo: Verda Giuseppe Augusto, di professione studente domiciliato in Rivoli

di fu Augusto  e Dentelli Lea
sposa: Chiri Amalia Teresa, di professione impiegata domiciliata in Rivoli

Di Giovanni e fu Bosio Maria

 

Come si evince dall’atto di nascita sotto riportato, Amalia, figlia di Giovanni Chiri e di Maria Bosio nacque in Alpignano il 31-1-1922.

Atto di Nascita n. 8 del 1922
Comune di Alpignano
 Il 31-1-1922 alle ore 8,00 nasce Chiri Amalia Teresa
padre : Chiri Giovanni domiciliato in Alpignano
madre: Bosio Maria

 

Purtroppo rimase già orfana di madre (vedi linea Collaterale Bosio Cap.4.3) nel primo anno di vita e così il padre Giovanni superando con difficoltà il grande dolore, affidò la piccola Amalia ad una balia che abitava vicino alla loro abitazione. La piccola crebbe felice non accorgendosi quasi della mancanza dell'affetto materno in quanto l'inserimento a pieno titolo nella famiglia della balia, l'acquisizione dei nuovi fratelli, i giochi e la spensieratezza di una bimba fecero il resto. Purtuttavia a cinque anni fu trasferita in un collegio di suore per frequentare le scuole elementari. Dopo poco Giovanni si risposò con Giuseppina Mosi (1891-1957) che riempì con tenerezza i vuoti affettivi della piccola bambina.

                                   

    Prima moglie : Bosio Maria  1920                         Seconda moglie : Giuseppina Mosi  1950

 

 

Amalia riusciva molto bene a scuola, lo dimostrano i suoi diplomi in cui viene riportato tale giudizio: “bambina dotata di un raziocinio superiore alla sua età”.  Dopo gli studi obbligatori, frequentò con ottimi risultati le scuole cosiddette "commerciali" ed appena terminatele si impiegò presso una locale ditta (Poesio) che realizzava casseforti.  Di Amalia si può tentare di tracciare un elenco di brevi notizie che dovrebbero riuscire ad descrivere, oltre alle vicende, anche il carattere: Amalia possedeva una ferrea volontà che l’aiutò nel corso di tutta la sua vita; forse questa sua caratteristica personale venne amplificata dalla permanenza nel Collegio “Salotto Fiorito” dove il rigore e le regole impostate dalle suore modellarono il suo tenero carattere.  

Chiri Amalia 1950

Chiri Amalia  1992

Chiri Amalia 2001

 

Era estremamente curata nel vestire ed elegante nei modi. Si racconta che da giovane fosse stata una donna molto “bella ed ammirata”  per via dei suoi modi gentili ed eleganti e si ricorda che la sua bellezza non passava inosservata nella piccola la cittadina rivolese. Questa situazione si mantenne tale per tutta l'orribile parentesi della seconda Guerra Mondiale. All'età di 26 anni conobbe Giuseppe Verda il quale, come ci è stato sempre raccontato, già dal primo incontro, le comunicò l'intenzione di sposarla; cosa che avvenne il 13-7-1950 nella parrocchia di San Bartolomeo in Rivoli.

 

 

 

 

Chiri Amalia e Giuseppe Verda

 

 

Dopo poco nacque la primogenita Maria Augusta Verda (da notare anche qui la consuetudine  di assegnare i nomi dei cari estinti; infatti Maria era il nome della nonna materna ed Augusta la trasposizione al femminile del nome del nonno paterno). Dopo una lunga parentesi di circa 10 anni nacque il secondogenito Gianbruno Verda (redattore di queste memorie).  Amalia fu una mamma esemplare e sempre pronta al sacrificio finalizzato al vantaggio della famiglia  o di  un suo membro. Era molto attiva, quasi frenetica e non lasciava mai che l’ozio la occupasse per un attimo. Possedeva un carattere molto determinato ed era difficile tenerle testa durante una qualsiasi discussione. Dopo le tristi vicende della sua separazione con Giuseppe Verda nel 1977, riuscì a risollevarsi d’animo e a realizzarsi dedicandosi in tutto e per tutto alla sua famiglia ed alla sua casa a cui era particolarmente affezionata;  specialmente al “suo orto”, per cui ebbe una dedizione particolare, ritrovando in esso una realizzazione personale e un valido e concreto supporto economico.

 

Amalia per via dei suoi successi scolastici per tutta la vita ebbe il rammarico di non poter essere stata avviata ad una carriera scolastica promettente. La sua fame di cultura e la sete di conoscenza la spinse ad iscriversi ai corsi dell’Università della terza età, corsi che negli anni passati ella frequentava con assidua costanza e con un impegno che dimostrava l’importanza che essi assumevano per il suo appagamento culturale, compensando le ambizioni di una persona che, per varie ragioni, dovette andare a lavorare anziché frequentare scuole superiori.

Purtroppo una malattia che la costrinse a perdere gran parte delle sue doti e delle sue belle maniere si impossessò della sua mente e, dopo un periodo molto burrascoso,  trovò la serenità che non aveva mai trovato precedentemente. Ricoverata nella Casa di Riposo S. Martino ad Alpignano, comune di nascita e di cui era fiera di aver avuto i natali,  abbandonò serenamente questa vita tra le braccia dei sui figli il 27 gennaio 2004.

 

Atto di morte n. 9 parte 1° Serie 1°. Del 2004
Comune di Alpignano il 27-1-2004
di stato civile : vedova di Verda Giuseppe
è deceduta Chiri Amalia

 

4.1.2 {10} Giovanni Agostino (1893-1959) [terza generazione]

Percorriamo quindi a ritroso il ramo genealogico dei Chiri, il padre di Amalia, Giovanni Chiri era un uomo, che a detta di molti, possedeva una straordinaria intelligenza ed una grande bontà d'animo.  Giovanni fu il 4° di 13 fratelli nati, di cui sopravvissero solo in 10 oltre la tenera età. Di questa famiglia molto povera si tramanda l’aneddoto che i 10 figli stessero seduti uno per ogni gradino con un uovo ciascuno quale unico desinare domenicale. Chissà come si alimentavano durante la settimana!  Percorrendo ora le vicende di Giovanni, possiamo riportare i seguenti fatti documentali:

Atto di Nascita n.65 15-9-1893
Comune di Alpignano
nella casa posta in Via Pascheretto 5 nasce Chiri Giovanni Agostino
padre : Chiri Giuseppe fu Agostino di 39 anni domiciliato in Alpignano, coltivatore
madre: Sanmartino Teresa, sua moglie, contadina seco lui convivente

Già dall’analisi del semplice atto di nascita oltre ai nomi dei diretti ascendenti, padre Giuseppe e nonno Agostino,  si può ricavare l’età del padre e quindi presumibilmente l’anno di nascita (circa il 1854) nonché l’attività esercitata. Dell’età giovanile di Giovanni si è tramandato un solo aneddoto: sembra che fosse così bravo a scuola che era chiamato dai genitori di una famiglia benestante ed altolocata a fare i compiti con il proprio figlio; si è tramandata fino a noi la prelibatezza delle merende che gli preparavano per ricambiare tale attività.  E’ poi giunto fino a noi un librettino di racconti ricevuto quale premio scolastico nell’anno scolastico 1900-1901 quindi all’età di 7-8 anni, che dimostra quanto fosse eccellente nello studio.

Egli venne chiamato alle armi per la prima Guerra Mondiale nel corpo degli Alpini e si distinse per un'azione che rimase famosa negli annali militari con il nome di "presa del Monte Nero”. Insieme ad un manipolo di uomini nella notte del 16-6-1915 riuscirono a sorprendere in un attacco all'arma bianca le vedette Austriache e, poco dopo, ad  impossessarsi delle strategica cima dell'omonimo monte. Per questo atto di eroismo gli furono assegnate alcune medaglie di bronzo al valore militare che così riportano sulla pergamena:

Ministero della Guerra Segretariato Generale

 

Il Luogotenente Generale di S.M. il Re

con suo Decreto in data del 3-dicembre 1915
Visto il Regio Viglietto 26 marzo 1883
Visto il Regio Decreto 25 maggio 1915 n. 753
Visto il Regio Decreto 8 dicembre 1887 n. 5100 sulla proposta del Ministro Segretario di Stato per gli affari della Guerra

ha conferito la medaglia di bronzo al valor Militare al:
Soldato del terzo Reggimento Alpini Chiri Giovanni da Alpignano (Torino) matr. 62420.
Sempre tra i primi nell'attacco di sorpresa del MonteNero dava prova di grande coraggio cooperando efficacemente a superare le resistenze dei nemici.

 

Monte Nero 16-giugno 1915
Roma 12 agosto 1916

 

Medaglie lato Fronte

Medaglie lato Retro

 

Su questa eroica vicenda, oltre ad una famosa canzone, lo Stato Maggiore dell’Esercito ha redatto un documento dal titolo: “La Conquista del Monte Nero”, in cui a pag. 20 si riporta:

 

<< Il comandante del battaglione Exilles, che era in cima a Kozliak, fece aprire il fuoco dalla 7°. Batteria da montagna per impedire l’accorrere di rinforzi a Monte nero. A quell’ora l’84°. Compagnia era giunta già in vista delle prime difese avversarie: il Capitano Albarello dispose che la pattuglia di punta, seguita dal primo plotone, irrompesse nelle posizioni sino a conquistare la vetta, mentre agli altri due plotoni lasciò l’ordine di proteggere le spalle di quel manipolo di ardimentosi e di annientare i difensori rimasti […] ma il sottotenente Picco con la sua pattuglia, […] si slanciò sui difensori travolgendo la prima linea formata da piccole guardie di quattro o cinque uomini ciascuna, sistemate in torrette di pietrame. Uccisi o sgominati i difensori, il gruppo compatto dei nostri, preceduto dai due ufficiali, piombò al grido di “Savoia” sull’avversario appostato in prossimità della vetta, dopo rapida ma accanita lotta col fuoco e con la baionetta, se ne impossessò, rovesciando il nemico giù per i canaloni sottostanti.>> Inoltre a pag. 34 Giovanni  viene citato tra coloro cui furono concesse le medaglie di bronzo per l’azione soprariportata ma per un errore di stampa fu menzionato come  Ghiri Giovanni da Alpignano.>>

LA PRESA DI MONTE NERO

 

<<La storia del Monte Nero è indissolubilmente legata all’azione intrapresa dagli Alpini del battaglione Exilles che, alle prime luci del 16 giugno 1915, conquistarono la cima sorprendendone il presidio. Alle 4.45 la cima venne presa. Gli ultimi difensori austroungarici cercarono scampo ripiegando sulla vicina Batognica, lasciando dietro di sé diciotto morti e dieci prigionieri. Anche gli italiani, subito dopo la gioia per la vittoria, piansero i loro caduti: l’84ª compagnia perse tre uomini della pattuglia esploratori: due alpini, Roche e Oggero, e il loro comandante, il sottotenente di complemento Alberto Picco (medaglia d’argento al valor militare).

 

Subito dopo la conquista il Monte Nero venne trasformato, per la sua posizione formidabile, in un nido di artiglierie. I primi pezzi da montagna furono issati in vetta con un faticoso trasporto a spalla già il 27 giugno 1915, mentre proprio sotto la cima venne completata, nel luglio 1916, una galleria cannoniera per una batteria da campagna comprensiva di 4 pezzi da 75/906 puntati verso la Batognica; completavano la dotazione artiglieresca anche una sezione a montagna su due 65/17 e i due pezzi incavernati da 149 con direzione di tiro verso planina Predolina. Il 16 giugno 1922, in ricordo della conquista, fu eretta una piramide in pietra che poi fi nì danneggiata gravemente dai ulmini, fenomeno non  infrequente sul “picco delle folgori”, e da atti vandalici.

 

Al suo posto venne costruito un rifugio-monumento, sorto per iniziativa di un comitato fondato a Cividale del Friuli e fi nanziato grazie ad una sottoscrizione nazionale. L’opera fu inaugurata il 16 settembre 1928 alla presenza del gen. Donato Etna, sostenitore del progetto ed ex comandante dei gruppi alpini A e B che dal 1915 al 1916 occuparono e difesero la dorsale del Monte Nero.

 

L’imponente monumento con la facciata decorata dalla scritta “Victoribus esto” (lett. “eretto ai vincitori”) e da quattro grandi aquile non è più visibile nella sua interezza per le ingiurie subite dal tempoe dagli uomini.>>

 

 

Nelle ricerche successivamente effettuate si riuscì a recuperare, presso l'Archivio di Stato di Torino, il foglio matricolare di Giovanni. In esso vengono riportate tutte le annotazioni che hanno riguardato il soggetto durante il proprio periodo di leva iniziate nel 1914 e purtroppo continuate con la "ferma" in quanto l'Italia era entrata in guerra.

 

matricola : 62420
nome : Giovanni Chiri Agostino classe : 1893.
Nella parte relativa ai dati e contrassegni personali vengono così descritti:
Figlio di Giuseppe e di Sanmartino Teresa
nato il 15 settembre 1893 a Alpignano, nel circondario di Torino.
statura : 1.68
torace : 0.80
capelli : castani lisci
occhi : grigi
colorito roseo
dentatura sana
arte o professione : meccanico
sa leggere : SI
sa scrivere : SI
ha estratto il numero 119 nella leva del 1894 quale iscritto nel comune di Alpignano
Mandamento di Pianezza
Circondario di Torino.

 A fianco di tali informazioni relative al foglio complementare vi sono le tracce del suo trascorso in guerra:

 

Soldato di leva 1° categoria, classe 1894 quale rivedibile della classe 1893.
chiamato alle armi e giunto li 7 settembre 1914
ha lasciato in congedo illimitato il 1 luglio 1918
tale nel 3 Reggimento Alpini (Batt. Exilles) li 8 settembre 1914
Caporale in detto 15 luglio 1915
Trattenuto alle armi per mobilitazione il 1 gennaio 1915
Caporale maggiore in detto il 31 marzo 1916
Sergente in detto il 31 maggio 1916
tale in territorio dichiarato in stato di guerra li 23 maggio 1916
tale nel 4° Reggimento Alpini Batt. Cervino li 31 gennaio____
Nella parte ove vengono descritte le Campagne , le azioni di merito ecc. vi e' trascritto:
Decorato della medaglia di bonzo al valor militare perché : sempre tra i primi nell'attacco di sorpresa di Monte Nero, dava prova di grande coraggio cooperando efficacemente a superare le resistenze dei nemici. Monte Nero 16-6-1917. (Decreto Luog. le del 3 dic. 1915).
Ferita d'arma da fuoco al piede destro nel combattimento di Monte Merzli li 9-10-1915 come da verbale del cons. d'amm. ne 30-8-1917. Inoltre Compaiono poi 3 timbri che riportano: CAMPAGNA DI GUERRA 1915 -CAMPAGNA DI GUERRA 1916 - CAMPAGNA DI GUERRA 1917

 

Si evidenzia pertanto come fosse stato arruolato nel 1915 e come si fosse dovuto fermare sotto le armi per un lungo periodo di oltre tre anni.

Giovanni, tornato a casa, dopo la brutta parentesi della guerra, esercitò la professione di operaio specializzato e successivamente di capo reparto in un'officina meccanica. Conosciuta la sua prima moglie Maria Bosio, (ved. Cap.3.1)  si sposò in Alpignano, ma purtroppo come visto prima, fu un matrimonio sfortunato in quanto, dopo il parto, nei quaranta giorni di puerperio, Maria si ammalò e morì dopo poco tempo lasciando la neonata ed il giovane marito affranti.

 

Giovanni Chiri e Maria Bosio sposi nel 1920

 

Pur essendo nativo di Alpignano, Giovanni, dopo il secondo matrimonio con Giuseppina Mosi nel 1930 si trasferì per motivi di lavoro nel comune di Rivoli e con molti sacrifici acquistò un terreno (una vigna) nella località chiamata Borgonuovo, piccola frazione posta sotto il Castello di Rivoli (di quest’acquisto si è tramandata oralmente la cifra necessaria e che era pari a 400 lire di allora). Successivamente realizzò un'abitazione che, ampliata, rialzata e modificata negli anni '60, è stata la residenza abituale di Amalia, Giuseppe Maria Augusta e Gianbruno; attualmente è la dimora della famiglia di Maria Augusta Verda che la abita insieme a suo marito Renato Gri ed ai suoi due figli: Maurizio e Daniela.

 

 

1-La Casa di Via Reano a Rivoli

2-La Casa di Via Reano 35 a Rivoli

 

Come già riportato, Giovanni fu il 4° di 10 fratelli. Una famiglia numerosa che, riassumendo cronologicamente, parte dalla primogenita Lucia Teresa (1884), prosegue con Agostino (1885-1886) morto ad appena un anno in coincidenza con la grande epidemia di quell’anno chiamata “spagnola”, prosegue con Gaetano (1886-1915),  poi Maria Teresa (1888-1972), a questo punto due bimbi morti picoli ad appena un anno chiamati Carlo (1890-1892) e Giovanni (1892-1892); per poi prosegue con Giovanni Agostino, (1893-1959) il bisnonno dei soggetti base di questa ricerca, proseguendo poi con Amalia (1895-1981), Battista, (1896-1962), Giuseppina (1900-1983), Candida (1900-1983), Emilio (1902-1948) e questa nutrita prole di 13 soggetti si conclude con Ernesto (1909-1986).  Solo per alcuni di questi soggetti per ora si è ritrovata qualche informazione, frutto delle letture degli atti anagrafici per ora in possesso o tramandate a viva voce dai racconti dei parenti.

 

{10A} Lucia Teresa Chiri nacque in Alpignano l'1-2-1864 non si hanno molte informazioni tranne il diminutivo con cui la chiamavano: "Ciotà". Per ora si è scoperto che partì emigrante negli Stati Uniti ad inizio secolo con suo marito il cui cognome risulta essere Giuseppe Aglietto. Ebbe una figlia a cui pose il nome di Teresa.

 

Atto di Nascita 1-2-1884 Comune di Alpignano
nella casa posta in Via Pascheretto5 nasce Chiri Lucia Teresa
padre : Chiri Giuseppe fu Agostino di anni 29 domiciliato in Alpignano, Agricoltore
madre: Sanmartino Teresa fu Antonio di anni 20, contadina

 

da informazioni pervenute dal Sig. Giorgio Re con cui si è collaborato in quanto sta redigendo un documento sui decorati nella prima Guerra Modiale, ho recuperato anche l’informazione che Teresa (riportata come Maria) si sposò con il Sig. Carozza fu Giovanni nato il 28-12-1923.

 

{10B} Agostino Chiri nacque nel 1885 ma morì l’anno successivo, il 25 -6-1866.

 

{10C} Gaetano Chiri nacque sempre in Alpignano l'8-10-1886 si sposò con Anna Antonietta Varale nel 1913 e dalla loro unione nacque il figlio Dante. Anche questa famiglia si trasferì in America ad inizio del secolo. Gaetano morì in Alpignano il 24-8-1915

 

Atto di Nascita 9-10-1886 Comune di Alpignano
nella casa posta in Via Pascheretto 5 nasce Chiri Gaetano
padre: Chiri Giuseppe fu Agostino di anni 32 domiciliato in Alpignano Agricoltore
madre: Sanmartino Teresa fu Antonio di anni 23
con atto n. 11 del 10-7-1913 sposa in Alpignano Varale Antonia Anna

 

Di Gaetano tramite le ricerche effettuate tramite internet nel sito del porto di New York si ritrovarono i documenti che lo interessano e che quindi risulta arrivato nel porto americano nel 1910, su di una nave di nome La Lorraine.

 

{10D} Maria Teresa Chiri nacque in Alpignano il 9-4-1888 (operaia in lampadine) conobbe suo marito Ernesto Lenzi di Bologna e lì si trasferì; ebbe due figli Renato e Olga. Si spense il 26-1-1972 a Bologna.

 

Atto di Nascita 9-4-1888 Comune di Alpignano
nella casa posta in Via Pascheretto 5 nasce Chiri Maria Teresa
padre: Chiri Giuseppe fu Agostino domiciliato in Alpignano Agricoltore
madre: San Martino Teresa fu Antonio
sposa Lenzi Ernesto il 15-8-1920 in Alpignano

 

{10E} CarloChiri (1890-1992). Questo figlio morì in tenera età

{10F} Giovanni Chiri (1892-1992). Anche questo figlio morì in giovane età

{10G} Giovanni Agostino Chiri (1893-1959). Il bisnonno dei Soggetti Base

{10H} Amalia Chiri (1895-1981) che era la madrina di battesimo della nonna Amalia, (ved. cap. 1.1) non si è ritrovato l'atto di nascita, ma da fonti certe, (il cimitero di Rivoli) risulta essere nata il  7-3-1865, conobbe suo marito Vittorio Bugnano, si sposarono ed ebbero un figlio: Renato Bugnano. Renato a sua volta si sposò con Amalia  Colosso ed ebbe un figlio di nome Walter.

{10I} Battista Chiri (1896-1962) era operaio in Lancia e sposò Clelia Fantino (1899-1987) e dalla loro unione nacquero Tarcisio  (1923-1923) Liliana (1924)e Tarcisio M.Giuseppe (1932). Liliana ebbe una figlia di nome Giuliana mentre Tarcisio si sposò con Maura Balducci ed ebbe due figli: Enrico e Roberta.

{10L} Candida Chiri, (1900-1983) che, da notizie verbali riportate, lavorava presso lo stabilimento della Philips in Alpignano; rimase nubile.

{10M} Emilio Chiri (1902-1948) svolgeva la professione di collaudatore, studiò come autodidatta, fu un uomo colto e determinato. Aveva una profonda fede politica che lo aiutò a superare i difficili anni di dittatura fascista. Divenne sindaco del comune di Alpignano il 31 3-1946; morì purtroppo molto giovane a soli 46 anni. Con il suo nome è stata assegnata una via nello stesso comune. Un articolo ed una ricerca effettuata recentemente traccia il contorno delle sue azioni:

 

<<  Emilio nacque l'8-11-1902, primo sindaco della libertà. Nel `27, denunziato come sovversivo fu messo in carcere e vi restò fino al 1933. Dopo pochi mesi di libertà perquisito e trovato in possesso di fogli di propaganda comunista fu di nuovo messo in carcere per altri 5 anni. Come sindaco era attivo e calmo. Ateo convinto non metteva mai piede in chiesa >>. Fu recluso nel carcere di Sulmona

 

{10N} Ernesto Chiri (1909-1986) nacque anche lui in Alpignano svolgeva la professione di tornitore meccanico, si sposò con Maria Meotto ed ebbe una figlia: Duilia. Di lui siamo a conoscenza di un simpatico aneddoto: durante il periodo pre-bellico, (era marinaio sulla Regia nave “Libia” in un luogo non precisato, salvò una giovane donna in mare che rischiava di annegare. Immediatamente si gettò in mare e la salvò. La donna tratta in salvo era Edda, la figlia del Duce Benito Mussolini. Successivamente (non sappiamo se il Duce in persona, o per interposta persona), gli chiesero se desiderasse una ricompensa. Ernesto, che aveva il fratello Emilio in carcere, chiese la grazia per suo fratello, la cosa venne accettata; peccato che saputolo Emilio rifiutò la grazia e rimase in carcere ancora per parecchio tempo !

 

4.1.3 {20} Giuseppe (1854-1916) [quarta generazione]  

 

Procedendo ora sempre a ritroso per elencare le informazioni conosciute dei soggetti di questo ramo, ed analizzando gli atti ritrovati possiamo riportare l’atto di nascita:

 

 

Atto di nascita  n.26 del 29-4-1854 in  Alpignano
è stato presentato un fanciullo di sesso mascolino
figlio di Chiri Agostino, contadino e Lucia Lucco, contadina

cui è stato imposto il nome di Giuseppe

essendo stato padrino Giuseppe Chiri di professione contadino di Alpignano

 

Per ora non è ancora stato individuato il parente che fu il padrino di Giuseppe, ma quasi sicuramente potrebbe essere un fratello di Agostino. Mentre la testimone era Carola Lucco nata Dosio. Anche dall'atto di matrimonio tra Giuseppe Chiri e Maria Teresa Sanmartino avvenuto nel 1883, si possono trarre molte utili informazioni.

 

Atto di Matrimonio n. 5 del 24-2-1883 Alpignano
sposi: Chiri Giuseppe di anni 29 e San Martino Maria Teresa di anni 20
Sposo: Agricoltore, figlio del fu Agostino di anni 56 e di
Lucia Lucco, donna di casa in vita e residente in Alpignano
Sposa : Maria Teresa Sanmartino, Filatrice in seta nata a Torino (Grugliasco)

 figlia del fu Antonio, Agricoltore, di anni 27
e di Blandino Giuseppa, donna di casa
l'atto di nascita è autenticato dal vicario di Pozzo Strada

 

La prima delle quali, ad esempio, sull'attività che Giuseppe svolgeva: agricoltore, (lo si deduce dalle indicazioni  nei vari atti da quello del suo matrimonio e da quelli di nascita dei suoi figli).  La seconda, di estrema importanza, è che vengono descritte le generalità dei suoi genitori: Agostino, già deceduto alla data del matrimonio di Giuseppe e Lucia Lucco, ancora in vita.

Giuseppe quindi negli atti viene indicato come agricoltore e/o contadino, il che non deve far pensare ad una condizione disagiata, anzi per quei tempi essere proprietario di terre, vigne e campi, anche se vi si lavorava con il sudore della propria fronte, era indicatore di una buona condizione economica. Viene tramandato infatti che egli venisse chiamato dai compaesani con l’appellativo “al principin d’la Rianassa” la zona in cui erano situati i suoi beni fondiari; con il termine “principin”, invece, si faceva riferimento al fatto che egli era il primo ed unico figlio maschio di otto sorelle, e dal momento che i beni venivano trasmessi solo al maschio egli era stato individuato dagli amici come un futuro e potenziale ereditario, attualmente l’equivalente di un piccolo possidente terriero.

 

Che i suoi beni fossero abbastanza significativi lo dimostra l’atto recuperato dal cugino Tarcisio Chiri (ved. Scheda Cap.2.7.5) e che rappresenta l’atto di successione da Giuseppe ai suoi figli, per ognuno è stato assegnato un piccolo fondo od una porzione di fabbricato.

 

 Di Giuseppe si è pure ritrovato l’atto di morte  che viene sottoriportato:

 

Atto di Morte n. 28 del 6-8-1916 Comune di Alpignano
nella casa in Via Sala 7,  muore Chiri Giuseppe di anni 62 contadino
figlio di Chiri Agostino e di Lucco Lucia
coniugato con Sanmartino Teresa

 

Giuseppe aveva 10 sorelle, 8 figlie dei suoi genitori naturali e 2 nate dal secondo matrimonio di suo padre Agostino con Giuseppa Isoardi. Sono stati ritrovati degli atti che riguardano l’esistenza di altre due sorelle di Giuseppe e più precisamente: Maria Lucia Chiri  (1857-1927) coniugata con Colombino Carlo  e Giuseppa Chiri nata il 4-2-1858.

 

A riguardo di queste numerose sorelle, sono state recuperate informazioni solo su Maria, che sembra si sposò con Giuseppe Verney, nata il 17-2-1857; per questa ava sono stato contattato dalla sig.ra francese Josiane Vasseur che è la diretta discendente e che mi ha fornito le parentele di questo ramo che a me erano assolutamente sconosciute.  Di di un’altra sorella di nome Vittoria si sa che sposò un tale Bertignono (sembra Emiliano) da cui ebbe un figlio di nome Gustavo che per lavoro si stabilì in Francia e più precisamente a Lione.  Questo Gustavo conobbe Bianciotto Rosalia dalla cui unione nel 1938 nacque Rina Romana Bertignono che morì nubile a Sanremo  nel 2003. Avremo ancora modo di parlare di questa nostra antica parente.

 

Per adesso è stata redatta la scheda relativa all’atto di nascita.

4.1.3.A  {xxx}  Rina Anonia Bertignono ( 1930-2003)

 

Ricerca storico-famigliare della "Famiglia Verda"    

SCHEDA  n.  x

Tipo di atto :   

Nascita

Anno

1930

Soggetti:

Rina Antonia Bertignono

Estremi dell'Atto :                    

 

Luogo e data di consultazione

Atto richiesto al Comune di Torino

Fonte:

Stato civile di Torino

 

Riproduzione documento originale

 

 

Traduzione del testo originale

 

ATTO n. 468   BERTIGNONO Rina Antonia Romana

     L’anno mille novecento  trenta VIII  (ottavo anno era fascista)  addì   sedici di giugno

 a ore diciannove e minuti _____nella Casa infraindicata

della Casa di Maternità Alma Teresa (Terra)  Italia.

     Avanti a me______ Sellapare Rag. Giovanni__________  facente le veci di segretario

per delegazione ventiquattro dicembre millenovecento ventisei__________,

Ufficiale dello Stato Civile del Comune di Torino è compars a   Bianciotto Rosalia, vedova

dal nove marzo millenovecentoventicinque, di anni trentasette,(n.1890)  casalinga

 domiciliat  a in Villuerbanne (Francia) l a quale mi ha dichiarato che alle

ore diciannove______ e minuti___________  del dì dodici giugno

 corrente anno, nella casa posta in via alla Chiesa ________________

al numero cinque____________, da  lla sua unione

naturale con Bertignono Gustavo celibe di anni trentotto, meccanico, domiciliato in Villeurbanne non opponendosi assieme nei gradi che ostano al riconoscimento rappresentata dal sottoscritto Bertignone Pietro residente in Torino, suo mandatario,

 è nato un bambino di sesso femminile che mi presenta e a cui

da i nomi di Rina Antonia Romana.

     A quanto sopra e a questo atto sono presenti quali testimoni Trinchero____________    

Giovanni_____________ di anni cinquantanove______________________  

segretario Comunale ___________ e Palma Natale____________________

 di anni quarantasei  viandante____________________ entrambi residenti in

questo Comune.   Il Bertignono mi ha presentato il mandato speciale, come risulta da atto autentico rogato in Lione da Tamburini Cav. Giuseppe R. Vice Console d’Italia  in Lione, in funzione di notaro e delegato del Regio Console Generale investito in data sette maggio corrente anno, in forza del quale è autorizzato a rappresentare il Bertignano Gustavo il quale come padre del bambino naturale  xxxx xxxx xxx  Tale documento munito del mio visto viene allegato a questo registro.

Note a margine:

- in data 16-7-98 è stata aperta la tutela del controindicato come da comunicazione in data 16-7-98 dal cancelliere presso il giudice tutelare di SANREMO Torino 29-7-1998 L’Ufficiale di stato civile

- Alla controindicata è stato nominato un tutore provvisorio (Dec. del Tribunale di Sanremo) in data 14-7-98  Torino 23-9-1998 f.to L’Ufficiale di Stato Civile

- E’ stata interdetta con sentenza del tribunale di Sanremo in data 8-3- 1999 Torino 13-4-1999 f.to L’Ufficiale di Stato Civile

- in data 12-6-2003 è stata chiusa la tutela come da comunicazione in data 12-6-2003 del Cancelliere presso il Giudice tutelare di Sanremo   Torino 25-6-2003  f.to L’Ufficiale di Stato Civile

- E’ deceduta in data 23-4-2003 nel comune di Sanremo L’atto fu scritto nei registri di morte del Comune di Sanremo ANNO 2003 Atto n. 274 Uff. __/__ Parte __II__ S.__B__ Torino 20-10-2003  f.to L’Ufficiale di Stato Civile

 

 

4.1.4 {40} Agostino (c.1827- già 1883) [quinta generazione]

 

Ricavando la data di nascita dei due genitori partendo dall'età che essi avevano alla data del matrimonio si ottiene rispettivamente: Agostino Chiri nato circa nel 1827 e Lucia Lucco circa nel 1828; da notare anche qui l'usanza di porre il nome del padre defunto, infatti il quarto figlio Giovanni Chiri come secondo nome portava il nome del nonno Agostino. Per ora si sono ritrovati atti e notizie sia su Agostino che di sua moglie Lucco Lucia:

 

Atto di Matrimonio n.7 (foglio 4) del 28-3-1852 Comune di Alpignano
nella parrocchia di S.Martino e stato celebrato il matrimonio tra:

 AGOSTINO CHIRI  di anni 23,

 nativo di Alpignano, figlio del fu Gioan Battista  e della vivente Margarita Neirotti

e

Lucco Lucia Maria di anni 20

nativa di Alpignano, figlia del fu Agostino e della fu Vittoria Martoglio

 

Dal momento che risulta prematuramente deceduta nel 8-2-1878 la moglie Lucco Lucia, viene confermata l’informazione del suo secondo matrimonio con Giuseppa Isoardi che viene riportata quale sua attuale coniuge nell’atto di morte.

 

Atto di Morte n. 6 del 1883 15 - febbraio

Comune di Alpignano
nella casa di via Pascheretto n.5, è morto  AGOSTINO CHIRI  di anni 56,

agricoltore, nato ad Alpignano,

figlio del fu Gioan Battista  e di Margarita Neirotti
coniugato con Giuseppa Isoardi , contadina

 

 

Inoltre sono state recuperate anche le informazioni di una sorella di nome Vittoria che sposò un tale Bertignono  il quale ebbe una figlia di nome Rina Bertignone che morì nubile a Sanremo nel 2003

 

4.1.5 {80} (c.1776 –1783 - +____  ) Gioan Battista [sesta generazione]

 

Di questo soggetto non sono state recuperate altre informazioni a parte quelle dedotte dalla lettura degli atti precedentemente descritti ed in cui sono state evidenziate le sue sole generalità. Dalla consultazione sul sito www.antemati  nella consultazione degli atti del periodo Napoleonico si è poi ritrovato l’atto di matrimonio (1813) tra Giovanni Battista Chirio ( notare come in origine il cognome era riportato differente, con la “o” finale) con Margarita Neirotti nata a Rivoli e che riporta la data di nascita di Giovanni Battista nel 1776 o 1783. infatti lo sposo risulta avere trentasept anni ma con una riga è stata cancellata la scritta sept, quindi non è chiaro se sia nato nel 1783 o nel 1776. (vedi scheda n. 5)

 

Atto di Matrimonio n. 57 del 1813 22- agosto

Comune di Alpignano
è comparso  Giovanni (Jean) CHIRIO  di anni 30,

figlio di Jean Baptista Chirio e Fassetta Domenica

E

Margherita (Marguerite) Nejrotti di anni 30 nata e domiciliata  nel comune di Rivoli

Del fu Piero (Pierre)  e della vivente Maria Borgeisa, donna di casa,

 

4.1.6 {160} (* c.1763  - +____  ) Gioan Battista [settima generazione]

 

Dall’atto recuperato si evince solo che si sposò con Domenica Fassetta e che nacque 25 anni circa prima della data di nascita del figlio, quindi si suppone possa essere nato intorno al 1763.

4.1.6  – Atto di Successione di Giuseppe Chiri –(1920)

 

 

Ricerca storico-famigliare della "Famiglia Verda"    

SCHEDA  n.  4

Tipo di atto :   

Successione

Anno

1920

Soggetto:

Giovanni Chiri

 

Estremi dell'Atto :                    

Atto del 1 aprile 1920

Luogo e data di consultazione

Fotocopie in possesso    

Fonte:

Recuperato dal cugino Tarcisio Chiri            

 

Copia del testo originale

 

 

                    

 

 

Trascrizione del testo originale

Lotto IV

Assegnato al condividente Giovanni :

1) porzione di fabbricato rustico descritto al numero 9 della massa e più precisamente le due camere terreno del fabbricato di ponente con cqua potabile e comunione della corte e latrina con gli altri lotti di casa.

Valore Lire 975

 

4.1.7  – Atto di Successione di Giuseppe Chiri -  1878

 

Ricerca storico-famigliare della "Famiglia Verda"    

SCHEDA  n.  4

Tipo di atto :   

Successione di Lucco Lucia

Anno

1878

Soggetto:

a favore dei suoi figli

 

Estremi dell'Atto :                    

Atto del 1 aprile 1920

Luogo e data di consultazione

Fotocopie in possesso    

Fonte:

Recuperato dal cugino Tarcisio Chiri            

 

Copia del testo originale

 

 

Trascrizione del testo originale


Al tribunale Civile di Torino

Ill. mi Signori, si prermette il seguente Albero Genealogico

+ febbraio 1883 CHIRI AGOSTINO in prime nozze con Lucia Lucco  + 1918

In seconde con Giuseppa Isoardi di cui si riportano gli altri due figli: Albina e Teresa

 

 

 

4.1.8  – Atto di Matrimonio di Giovan Battista Chirio -  1813

 

Ricerca storico-famigliare della "Famiglia Verda"    

SCHEDA  n.  5

Tipo di atto :   

Matrimonio

Anno

1813

Soggetto:

Giovan Battista Chrio

Margarita Neirotti

 

Estremi dell'Atto :                    

Atto di pubblicazione di matrimonio del 1813

Luogo e data di consultazione

Fotocopie in possesso    

Fonte:

Recuperato dal sito www.antenati            

 

Copia del testo originale

 

 

 

Trascrizione del testo originale


 

Jean Chirio proprietario di anni 37 (ma poi sept sembra cancellato) quindi gli anni sono solo 30  quindi (n. 1783) figlio maggiore di Jean Baptista Chirio e di Domenica Fassetta proprietaria 

e

Margherita Nejrotti donna di casa domiciliata in Rivoli di anni trenta ( n. 1783) figlia maggiore del fu Pietro Nejrotti proprietario e della vivente Maria Borgeisa, donna di casa

 

 

 

4.2) - La famiglia Dentelli

La famiglia Dentelli risulta collegata al ramo principale dei Verda a seguito del matrimonio contratto tra Lea Dentelli (1896-1964) e Verda Augusto (1893-1946).

 

4.2.1 [9] Lea (1896-1964) [terza generazione]

 

Lea era nata a Parma da Dentelli Carlo (1867-1941) e Del Giudice Elisa (1870-1938).

Nelle prime ricerche intraprese presso gli Uffici dello Stato Civile del comune di Parma sono risultati dati che risultavano discordi tra loro, quali ad esempio la data di nascita di Lea che era precedente alla data di matrimonio dei suoi genitori. Con la richiesta degli atti in originale richiesti all’Archivio Storico di Parma si è chiarita la questione, individuando nelle note dell’atto di matrimonio il riferimento specifico alla bimba nata un anno prima di nome Lea Bianca Vittoria e che con tale atto si riconosceva e si legittimava la paternità e maternità dei genitori.

 

Atto n. 20 del 18 febbraio 1897

Sono comparsi Denteli Carlo, 29 anni, negoziante figlio di Filomeno e Rossi Cecilia

e

Del Giudice Elisa, nubile, di ani 26, massaia, figlia di Michele e Alfieri Carolina

Gli sposi alla presenza degli stessi testimoni hanno esposto altresì che dalla loro unione nacque un figlio

(atto n. 298 del 1896) al quale posero il nome di Lea Bianca Vittoria.

Essi hanno dichiarato che con il presente atto riconoscono il proprio figlio ad effetto della sua legittimazione.

 

 

 Lea, era quindi nata a Parma e conobbe suo marito Augusto che in quel tempo era allievo dell'Accademia Militare a Modena. Non sappiamo per quale fortuito caso si conobbero tuttavia la vicinanza tra Modena e Parma potrebbe essere la causa delle occasioni di incontro mondano, di viaggio o di comuni amici avvenuti in quell'epoca e che determinarono la conoscenza reciproca.

 

Atto di Matrimonio n. 109 del 13-08-1917 Parma
sposi: Verda Augusto di anni 24 e Dentelli Lea di anni 21
sposo : nato a Torino il 13-1-1893 di anni 24,  di professione perito agrimentore 
sposa : nata a Parma il 14-3-1896 di anni 21, massaia

NOTE: Nell’atto viene inoltre riportato che all’atto viene allegato un documento che risulta essere il Decreto dell’illustrissimo Sig. Procuratore del Re, presso questo Tribunale Civile in data 9 agosto, con il quale si concede la dispensa alle pubblicazioni. Il Procuratore ha prodotto l’assenso sovrano a contrarre matrimonio ai sensi della Circolare Ministeriale 11-6-1915 n. 4143 quale ufficiale di Milizia Territoriale.

 

 

Quasi certamente Augusto (vista la data dell’atto in piena guerra) usufruì di tale dispensa alle pubblicazioni per effettuare il matrimonio con Lea dovendo ripartire con urgenza per la Prima Guerra Mondiale; oppure si sposarono durante una fugace licenza premio di Augusto.

 

Lea Dentelli                             Lea Dentelli e Augusto Verda                         Lea Dentelli

 

Nel corso delle ricerche si sono pure recuperate le date degli atti di nascita e di morte di Lea, mentre le informazioni recuperate dei suoi fratelli rispettivamente sono:

Alma (1897-1986), si sposò con Otto Paolo Sieg da cui nacque:  Marlies Sieg.

Bruno ( 1901-1960), fu invece il marito di Tina Pasini che era una cuoca esperta di rinomata tradizione culinaria parmense. Ebbero tre figli: Carlo, Sergio e Nedo.

Bianca (1904-1962), sposò  Ilario Brenta detto Nino da cui nacque un figlio: Emilio. Di Ilario, grazie al contributo trasmesso da un appassionato di ricerche genealogiche, si è appurato essere nato a Genova il 6-6-1899 e deceduto in Parma il 13-11-1964

 

Di Lea, si riporta quindi anche l’atto di morte  rilasciato dal Comune di Torino:

Atto Morte n. 1351 2° parte 1° serie

Si certifica che Dentelli Lea, nata a  Parma il 14-3-1896
figlia di fu “Carlo” e Del Giudice Elisa
Vedova di Augusto Verda
è morta in Torino il 2-5-1964 alle ore 15 e minuti 40

 

I Ricordi che traspaiono dai racconti famigliari riferiti a Lea la ritraggono come un’espertissima cuoca ed un’ottima buongustaia. Evidentemente le esperienze fatte come figlia di Elisa Del Giudice che negli atti viene citata come “ostessa” hanno trasferiro in Lea la passione per l’arte culinaria e per la buona tavola.

Del padre di Lea, Carlo, non si hanno a disposizione molte informazioni a parte quelle derivanti dagli atti richiesti al Comune di Parma .

 

4.2.2 {18} Carlo (1899-1922)[quarta generazione]

 

Atto Nascita n. 660 parte 1° del 1867

il 9-6-1867, in Parma Borgo del Naviglio

è nato Dentelli Carlo
figlio di Filomeno di anni 32 , domestico

e Rossi Cecilia di anni 24, massaia

 

Inoltre dalle note a margine dell’atto di nascita (trascrizione successiva) viene pure riportato l’atto di matrimonio di Carlo con Elisa Del Giudice.

Atto di Matrimonio n. 20 1° Parte del 1897

il 18-2-1897 a Parma

sposo: Dentelli Carlo di anni 29, negoziante

sposa: Del Giudice Elisa, massaia di anni 26

 

Dalla lettura di questo atto risultano le generalità della moglie: Elisa Del Giudice; da informazioni verbali ricevute la famiglia avrebbe dovuto essere originaria di Altamura, in Puglia. Queste ipotesi sono state superate dal ritrovamento di atti che indicano la vera origine dei soggetti ricercati. (ved. Cap. 4.5.1)

 

Atto Morte n. 70-  1°  serie

Si certifica che Dentelli Carlo
figlio di Filomeno e Rossi Cecilia
nato a Parma, di anni 73, esercente trattoria

vedovo di Del Giudice Elisa
è morto in Parma il 2-2-1941 alle ore 21 e minuti 00

 

4.2.3 {36} Filomeno [quinta generazione]

 

Dalla lettura dell’atto precedente emerge la sola informazione che fa capo al ritrovamento delle generalità del padre di Carlo e che risponde al nome di Filomeno e di sua moglie Rossi Cecilia.

 

Atto Morte n. 833 del 26 ottobre 1905

Si certifica che alle ore 13.30 di ieri è morto

Dentelli Filomeno, di ani 70,  facchino
residente in Borgo S.Domenico

figlio di Carlo e Gandolfi Caterina e marito di Rossi Cecilia

 

4.2.4 {72} Carlo [sesta generazione]

 

Dalla lettura dell’atto precedente emerge la sola informazione che fa capo al ritrovamento delle generalità del padre di Filomeno e che corrisponde al nome di Carlo.

 

4.3) - La famiglia Bosio

La famiglia Bosio risulta collegata al ramo paterno dei Chiri a seguito del matrimonio tra Maria Bosio con Giovanni Chiri avvenuto in Alpignano nel 1921.

Della famiglia Bosio si sa con sicura approssimazione che fosse una famiglia “storica” degli abitati di Alpignano e zone limitrofe. Si è infatti ritrovato un libro sulla storia e sulle cronache di Alpignano, in cui l’autore G. Vitrotti riferisce che nel 1932 vi erano ancora 120 stalle  e con rammarico afferma che<< delle  vecchie famiglie contadine di un tempo come i Bosio i Borio, I bioletto, gli Audano e i comba etc. >> molte hanno abbandonato tali professioni.

 

4.3.1 {11} Maria (1899-1922) [terza generazione]

 

Maria Bosio, era l'ultimogenita dei sei figli nati dall'unione di Paolo Bosio con Francesca Bertino. Di Maria si è già accennato purtroppo alla sua prematura scomparsa ad appena 22 anni. Con certezza si sposò con Giovanni Chiri nel 1921 e di lei rimangono alcune foto che la ritraggono in compagnia del marito in cui la giovane età e la finezza dei suoi lineamenti confermano la bellezza che per tradizione di lei si ricorda. Per completezza di esposizione la data di morte precisa risulta essere il 27-7-1922 e, dal momento che passò a miglio vita in un ospedale di Torino,  riposa nel Cimitero Generale di Torino.

 

 

Bosio Maria 1919

Giovanni Chiri e Bosio Maria 1920

 

Atto di Nascita del 5-9-1899 Comune di Alpignano
nella casa in vic. Valdellatorre 12
Nasce Bosio Maria figlia di Bosio Paolo fu Francesco di anni 40, mugnaio
e di Bertino Francesca di Giuseppe

 

Dall’analisi dei precedenti atti è possibile trarre le seguenti considerazioni: le informazioni sull'attività in vita dei cinque fratelli di Maria Bosio sono piuttosto scarse anche perché ella, morendo in giovane età, ridusse di conseguenza le informazioni che via via si tramandano oralmente. I fratelli di Maria erano: Domenica (1884-), Edoardo (1886-), Arturo (1890), Angela (1886) e Camillo (1895).

 

Domenica Bosio fu molto vicina alla piccola nipote Amalia Chiri quando, come ricordato precedentemente, rimase senza madre a meno di un anno di vita, di questa zia di Amalia si può solo citare che si sposò con Giovanni Pessana di professione taxista, (attività che all'inizio del secolo era indice di una buona stabilità economica in quanto era necessario disporre delle risorse necessarie per l'acquisto di una vettura allora rarissima). Dalla loro unione nacquero due figli, Attilio e Piera attualmente già deceduti.

 

                                     

Domenica Bosio moglie di Giovanni  Pessana e i figli Attilio  Pessana e Piera  Pessana

 

Atto di Nascita n. 28 del 3-5-1884 Comune di Alpignano
nella casa in vic. Valdellatorre 5 nasce Bosio Domenica Olimpia
figlia di Bosio Paolo fu Francesco di anni 25, mugnaio
e di Bertino Francesca di Giuseppe
NOTE: ∞ in Torino 16-09-1905 Pessana (Roberto)

 

Da alcune foto ritrovate di Edoardo, ritratto con suo fratello Arturo, si possono dedurre e tracciare alcune ipotesi in quanto essi sono ritratti in tenuta da muratori o carpentieri mentre realizzano una costruzione; ciò porta ad ipotizzare la presunta professione esercitata. Edoardo, inoltre,  si sposò con Maddalena Alciati nel 1913; questa informazione la si evince dall’atto di matrimonio che dichiara il nome della sposa,  la provenienza non è nota ma comunque  dalla loro unione nacque Duilia Bosio che pur sposandosi non ebbe prole, ed attualmente risulta già deceduta.

 

Atto di Nascita del 24-6-1886 Comune di Alpignano
nella casa in vic. Valdellatorre 5

Nasce Bosio Edoardo Silvio
figlio di Bosio Paolo fu Francesco di anni 27, mugnaio
e di Bertino Francesca di Giuseppe
NOTE: sposa Alciati Maddalena il 12-10-1919

 

Di Arturo non ci sono pervenute altre informazioni che quelle ripostati nella trascrizione dell’atto.

 

Atto di Nascita del 5-12-1890 Comune di Alpignano
nella casa in vic. Valdellatorre 5
Nasce Bosio Arturo figlio di Bosio Paolo fu Francesco
e di Bertino Francesca di Giuseppe

 

                            

Edoardo Bosio e suo fratello Arturo Bosio

 

         Di Angela Bosio, si conosce solo le generalità di suo marito: tale Bernardino Peirone; con certezza si sposarono in si Alpignano nel 1919 ed il loro figlio Ferruccio è stato l'unico figlio nato dalla coppia. Ferruccio, a sua volta,  si sposò con Candina da cui nacquero due figlie: Mariella e Claudia.

 

Atto di Nascita n. 6 del 24-6-1886 Comune di Alpignano
nella casa in vic. Valdellatorre 5 nasce Bosio Angela
figlia di Bosio Paolo fu Francesco di anni 33, garzone mugnaio
e di Bertino Francesca di Giuseppe
NOTE: sposa Peirone Bernardino muore in Torino l' 1-4-1952

 

Di Camillo, oltre alle informazioni giunteci dal suo atto di nascita, si conosce il nome di sua moglie: Luisa.

 

 

Atto di Nascita del 23-1-1895
Comune di Alpignano nella casa in Alpignano
Nasce Bosio Camillo Alfonso figlio di Bosio Paolo e di Bertino Francesca

 

 

4.3.2 {22} Paolo Francesco Luigi (c.1859-1917) [quarta generazione]

 

Confrontando le informazioni derivate dagli atti di nascita sopra riportati sulla nascita dei sei figli di Paolo Bosio possiamo ricavare alcune considerazioni : la prima sulla professione esercitata dal padre che in quasi tutti gli atti di nascita viene indicato come "garzone mugnaio" o "mugnaio" e sempre come "mugnaio" viene contraddistinto nell'atto di morte, quindi si può presumere che Paolo Bosio svolgesse tale mestiere e che avesse lavorato inizialmente come garzone presso un mulino e successivamente ne sia divenuto titolare o dipendente; la seconda informazione risulta essere sugli spostamenti di residenza; i primi cinque figli nacquero in Alpignano, vicolo Valdellatorre 5 mentre l'ultimogenita Maria nacque in vicolo Valdellatorre 12. Sarebbe interessante scoprire se lo spostamento di numero civico è solo un aggiornamento toponomastico della via o se il nucleo famigliare effettivamente cambiò luogo e casa; ad ogni modo egli morì in un luogo ancora diverso: Via San Giacomo 7, sempre in Alpignano. Di Paolo, è stata pure recuperata la sua foto.

 

Atto di Nascita del 28-2-1859
Comune di Pianezza
Nasce Bosio Paolo Francesco Luigi  figlio di Bosio Francesco, contadino

 e di Teresa Franchino, contadina residente in Pianezza.

Padrino del neonato avv. Pietro Ferroglio di Torino

e sua moglie Teresa Ferroglio nata Petiti, benestante

 

 

Atto di Matrimonio n. 11 del 26-12-1879 Alpignano
sposi: Bosio Paolo Francesco Luigi di anni 29 e Bertino Francesca di anni 21
sposo: nato a Pianezza il 28-02-1859 figlio di Bosio Francesco di anni 59 contadino
e di Franchino Teresa, contadina
sposa: nata a Usseglio il 9-7-1858 figlia di Bertino Giuseppe di anni 61
e di Cibrario Rocchietti Domenica di anni 60, contadina

 

atto di matrimonio - il 18 gennaio 1880, avanti a me ufficiale dello stato civile sono personalmente comparsi Bosio Paolo Francesco Luigi di anni 20 (n. 1860) contadino nato in Pianezza e residente in Alpignano, figlio del fu Francesco residente in Alpignano e Teresa Franchino

e

Bertino Francesca di anni 21 (n.1859), contadina nata in Usseglio e residente in Alpignano, figlia di Giuseppe residente in Alpignano e Domenica Cibbrario Rocchietti.

 

Dall’atto di Matrimonio di Paolo, si possono trarre alcune considerazioni, mentre ulteriori si possono dedurre da quello di morte, prima fra tutte le generalità di suo padre Francesco.

 

Atto di Morte n. 20 del 24-5-1917 Comune di Alpignano
nella casa in Via San Giacomo 7 Muore Bosio Paolo di anni 58 mugnaio

figlio di fu Bosio Francesco
e di fu Franchino Teresa vedovo di Bertino Francesca

Inoltre dalle ricerche è emerso che Paolo aveva un fratello di nome Domenico Bosio, nato nel 1842

 

4.3.3 {44} Francesco (c.1810-c.1869) [quinta generazione]

 

Percorrendo quindi a ritroso il ramo genealogico dei Bosio, come risulta dall'atto di matrimonio, già riportato, il padre di Paolo Bosio risponde al nome di Francesco Bosio mentre la madre risulta essere tale Franchino Teresa originaria di Usseglio. Di Francesco Bosio si hanno invece notizie più certe derivanti dal ritrovamento del suo atto di morte. Egli era nato a Pianezza nel 1810, svolgeva il mestiere di contadino, si sposò con Teresa Franchino, all'incirca nel periodo che intercorre tra il 1824 (14 anni dopo la sua nascita) ed il 1858, (qualche mese prima della nascita del loro figlio Paolo). Questo è l'intervallo di tempo in cui effettuare le successive ricerche per recuperare l'atto di matrimonio con sua moglie Teresa Franchino. Altre informazioni si ricavano dall'atto di morte di Francesco.

 

Atto di Morte n. 31 del 9-7-1869 Comune di Alpignano

Muore Bosio Francesco di anni 59 nato in questi luoghi
figlio del fu Bosio Stefano
e di Coda Francesca
sposato con Franchino Teresa fu Antonio

 

Una prima contraddizione nasce dal calcolo della sua data di nascita; calcolandola per verifica sia dall'atto di morte (data dell'atto -59 anni) =1810; e quella ricavata dall'atto di matrimonio del figlio (data dell'atto -59 anni) = 1820. In realtà ciò è spiegabile dalla superficialità con cui i parroci descrivevano le informazioni o meglio come i soggetti che rispondevano alle domande dei parroci erano, a quel tempo, pressoché analfabeti. In breve quando si sposarono Bosio Paolo e Bertino Francesca, il padre di Paolo, Francesco era già deceduto all'età di 59 anni ma il parroco non lo specificò come defunto usando il "fu", ecco il perché della discrepanza di dati. L'antenato più antico del ramo Bosio risulta quindi essere "originario di questi luoghi" (quindi nei comuni di Pianezza o di Alpignano) e risponde al nome di Stefano Bosio.

 

4.3.4 {88} Stefano (c.1790- già nel 1869) [sesta generazione]

 

Il suo nome risulta appunto essere quello di Stefano Bosio nato approssimativamente 20 anni prima della data di nascita di suo figlio Francesco e quindi all'incirca nel 1790, mentre risulta registrato come “fu” nell’atto di morte di suo figlio Francesco nel 1869. Con tali informazioni termina per ora la conoscenza del ramo della famiglia dei Bosio.

4.4) - La famiglia Calzia

La famiglia Calzia risulta essere collegata al ramo principale dei Verda a seguito del matrimonio contratto tra Calzia Catterina con Giuseppe Matteo Verda, avvenuto a Pieve di Teco il 12 aprile 1885.

 

4.4.1 {17}  Catterina Maria (1861-1915) [quarta generazione]

 

Di Catterina, e' pervenuto anche un ritratto che la ritrae in posa insieme a suo marito Giuseppe Matteo.

 

 

Dalle ricerche effetuate su questo soggetto risultano noti, in quanto ricavati dagli atti recuperati, i nomi dei suoi genitori, tali Nicola Calzia e Marianna Casetto. Solo ultimamente ed a seguito delle notizie ricavate dal Comune di Pieve di Teco nel 2005, si è scoperto che il vero cognome della madre di Catterina era Casella, fino ad ora infatti per un errore dell’anagrafe del Comune di Torino che riportava dall’atto di morte di Catterina le sue paternità e maternità ella veniva indicata come figlia di Marianna Casetto. Ora finalmente possiamo affermare con certezza il vero cognome che risulta essere per l’appunto Casella. Per Catterina valgono le stesse note già descritte per Giuseppe Matteo,  e che si riferiscono alle seguenti considerazioni derivanti dal successivo atto:

 

Atto di Nascita n. 1 del 1861 Comune di Pieve di Teco (IM)

L’anno milleottocentosessantuno addì otto del mese di Gennaio

 alle ore 4 pomeridiane, nella chiesa di S. Giovanni Battista

È stato presentato un fanciullo di sesso femminile nato il sei gennaio

 alle nove di mattina, figlio di Nicola Calzia, negoziante

e di Marianna Casella di professione bottegaia.

Cui sono stati imposti i nomi di Maria Catterina.

(I padrini furono Angelo Calzia e madrina Catterina Viani)

 

Dagli atti di nascita, di matrimonio e di morte si evince che: era nata a Pieve di Teco, e che probabilmente era venuta a conoscenza di suo marito Giuseppe Matteo a seguito dell’attività del padre relativamente all’attività di commercio di olio. Infatti dall’atto di matrimonio viene indicata come professione “negoziante”.

 

Atto di Matrimonio n. 5 Parte 1°del 1885

Comune di Pieve di Teco
il 12 aprile 1885 è stato celebrato il matrimonio tra:

Verda Giuseppe Giobatta Matteo di anni 27,

nato a Villa Viani e residente a Torino

e Calzia Maria Catterina di anni 24, negoziante

nata a Pieve di Teco e residente a Pieve di Teco.

 

Atto di Morte n. 1305 Comune di Torino

Il 1-8-1915 Muore Calzia Catterina di anni 52 nata a Pieve di Teco, agiata  figlia di Nicola e Marianna Casetto
vedova di Giuseppe Matteo Verda

È deceduta in Torino in Via Vigone 4 alle ore 23 e minuti 0

 

Dopo ulteriori ricerche effettuate anche presso il comune di Torino negli archivi delle richieste di immigrazione, che venivano effettuate in quei tempi, si è ritrovato un certificato demografico delle risultanze dell’anagrafe della popolazione residente al 1885, da cui emerge come Calzia Maria Catterina nata a pieve di Teco chiede l’iscrizione nelle liste della popolazione residente a Torino nel 1885.

Dall’atto di morte invece emerge come luogo indicato del decesso quello diverso dalla villa sulla collina di Torino dove i coniugi avevano abitato precedentemente, infatti viene riportato il domicilio di via Vigone 4.

Inoltre, da fonti varie, viene anche riportato che Catterina aveva 2 sorelle che rispettivamente si chiamavano Margherita e Barbara.

Nel 2005, a seguito delle ricerche effettuate presso il comune di Pieve di Teco, sono state ritrovate le seguenti nuove informazioni: è stato ritrovato l’atto di morte  (23-12-1938) della sorella di Catterina e che risponde al nome di Barbara Bianca Maria che risulta essere nata settantenni prima e quindi presumibilmente nel 1868 ed era coniugata con Giovanni Semeria. Dal momento che risultano inoltre documentate le altre nascite provenienti dai coniugi calzia è possibile descrivere il quadro abbastanza completo dei fratelli e delle sorelle di Catterina.

La primogenita era Margherita Caterina Calzia nata a Pieve il 23-8-1857

Il terzogenito era Francesco Nicola Gioan Battista nato a Pieve 14-8-1863

La quartogenita era Barbara Calzia nata a Pieve nel 1868 e morta il 23-12-1938

La quintogenita era Agostina Bianca Maria nata  a Pieve nel 1871 e morta dopo solo un anno il 4-12-1871

Il sesto fratello era Francesco Calzia nato a Pieve nel 1873 e morto dopo solo un anno nel 1874

 

4.4.2 {34}  Nicola  (1837-1904)  [quinta generazione]

 

Del padre di Catterina, Nicola Calzia non si possiedono informazioni né tramandate oralmente né derivanti da atti. Ma oggi nel 2005,  a seguito delle ricerche effettuate presso il comune di Pieve di Teco ed avendo recuperato l’atto di morte di Nicola, conosciamo il nome di suo padre che risponde al nome di Francesco:

 

Atto di Morte n. 8 Comune di Pieve di Teco

Il 1904 addì 27 gennaio,  in vicolo della Stella 69,

muore Calzia Nicola di anni 66 nato a Villaguardia, proprietario,

figlio di Francesco Calzia, proprietario

e  di Viani Caterina di Villaguardia

 

4.4.3 {68}  Francesco [sesta generazione]

 

Di questo sogetto conosciamo solo il suo nome di battesimo che risponde al nome di Francesco.

4.5) - La famiglia Del Giudice

La famiglia Del Giudice risulta collegata al ramo principale dei Dentelli a seguito del matrimonio contratto tra Elisa Del Giudice (1870-1938) e Carlo Dentelli (1867-1941); (Ved. atto nel Cap. 4. 2.2)

 

Atto di Matrimonio n. 20 1° Parte del 1897

Il  18-2-1897 a Parma

sposo: Dentelli Carlo di anni 29, negoziante

sposa: Del Giudice Elisa, massaia di anni 26

 

4.5.1 {19} Elisa (1870 -1938) [terza  generazione]

 

Dalla lettura degli atti che ci interessano per determinare qualche informazione aggiuntiva su tale soggetto, si evince che come professione esercitasse quella di “ostessa”, a fianco del marito che era indicato come oste.

 

Atto di nascita n.362 del 1870 Comune di Parma Borgo del Vescovo 63

Il 12-3-1870 nasce:  Del Giudice Elisa Lucilla Guglielmina
figlia di Michele e di Alfieri Carolina

 

Ulteriori sviluppi sono invece drivati dalle richieste all’Archivio Storico di Parma. Si  è così individuato che:

 

Atto di Morte n.26 1a. serie 9 gennaio 1938 - Comune di Parma

Muore:  Del Giudice Elisa di anni 68, ostessa
figlia di Michele e di Alfieri Carolina
moglie di Dentelli Carlo

 

Dalla lettura di tale atto emergono pure le generalità dei genitori.

 

4.5.2 {38} Michele (c1844 - ) [quarta  generazione]

 

Di Michele, padre di Elisa,  si sono recuperate ulteriori informazioni dedotte dalla lettura degli atti. Egli nacque nel 1844 da genitori incogniti. Infatti l’atto così riporta:

 

Atto di Nascita n.703 del 8 giugno 1844 - Comune di Parma

L’anno 1844, davani a me sottoscritto delegato alle funzioni di Ufficiale Pubblico dello Stato Civile […] è comparsa Corradini Giovanna, di anni 52, levatrice  la quale avendo assistito alla sottodescritta nascita, ha dichiarato che il sei corrente a quattr’ore pomeridiane è nato in questa città da genitori incogniti un bambino il quale venne battezzato poscia coi nomi di Michele Giuseppe Paolo e a cui Io sottoscritto delegato attribuisco il cognome di Pusterli. A termine del Sovrano Decreto del 26 gennaio 1842[…]

 

Successivamente con atto

 

Atto di Registro nati n.70 1a. serie- Comune di Parma - 1853

Sono comparsi Lo Giudice Giuseppe (chiamato comunemente Del Giudice)

di anni 74, sarto e la Gaibotti Maria Rosa di anni 46, sarta,

ambedue domiciliati in Parma i quali in segno del loro matrimonio contratto l’otto aprile 1847

nella Parrocchia [… ] hanno dichiarato di riconoscere quale loro figlio legittimo il fanciullo registrato all’atto n. 703 in data otto giugno 1844 dichiarato in quell’Uffizio dello Stato Civile […] con i nomi di Michele Giuseppe Paolo Pusterli bensì come appongono gli stessi comparenti,  a forma degli articoli 323[…] che da questo momento assume il cognome del proprio genitore Lo Giudice.

Letto in presenza dei signori Barbieri dott. Enrico, di anni 40  (medico Chirurgo ) e Marbellini Francesco di anni 71 (impiegato di questo comune)

 

Riepilogando le informazioni contenute in questo lungo atto, si evince come una coppia benestante i coniugi Lo Giudice entrambi di professione sarti, sposati nel 1847 ma che probabilmente vista la differenza di età della coppia non avevano figli, decisero di adottarne uno: Michele, che si suppone già conoscessero, di anni 9.  Giuseppe Lo Giudice, così come riportato nell’atto,  si faceva chiamare Del Giudice, ed ecco perché i figli di Michele presero il cognome di Del Giudice. Di Michele è stata pure ritrovata la tessera della popolazione da cui emergono le seguenti indicazioni: Michele viene indicato come facchino ferroviario e risulta non sapere nè leggere né scrivere. A quel tempo risultava residente in borgo Palleria n. 14

 

Popolazione stabile - Comune di Parma

Lo Giudice Michele 

Genitori: Fu Giuseppe e Gaibotti Rosa

Nato a Parma il 6-6-1844 atto n. 703
ammogliato all’Alfieri Caterina

Condizione facchino Ferrovia

Leggere-NO scrivere NO

Abitazione Via Palleria 14

 

Fino a questo punto della ricerca eravamo solo a conoscenza di informazioni orali riportate cui sembrava che la stirpe dei “Del Giudice” provenisse dalla città di Altamura in Puglia e che il capostipite esercitasse il mestiere di sarto. Queste informazioni sembrano confermate (per la professione) mentre per le generalità ora è certo che Michele non fosse il figlio naturale dei coniugi Del Giudice. A seguito delle informazioni pervenute da Massimo Palmia (storico che mi ha contattato per fornirmi documentazione al riguardo). si è poi recuperato  nell'ulteriore atto che riporta la nascita di Maria Rosa Gaibotti (n. 4-5-1867) e dal matrimonio con Giuseppe Lo Giudice (che era il suo secondo matrimonio) proveniente da Altamura in provincia di Bari ). Egli sarebbe nato il 14-4-1778 ed era figlio di Michele e Fidelia Giorgio.

 

Di Michele inoltre è stato pure recuperato l’atto di matrimonio con Carolina Alfieri, che viene riportato anche nel Cap. 4.11.1 riferito alla Famiglia Alfieri.

 

Atto n. 291 del 30 ottobre 1869 Comune di Parma
sono comparsi Lo Giudice (chiamato Del Giudice)  Michele di anni 25 compiuti

Celibe, giornaliere nato e residente in Parma

Del fu Giuseppe e della Gaibotti Maria Rosa

e

Alfieri Carolina, di anni 16, nubile, Ostessa, nata e residente in Parma

Figlia di Giovanni, oste e della Cogoli Giuseppa, Filatoia

 

4.6) - La famiglia Sanmartino

4.6.1 {21} Maria Teresa (1863 - ) [quarta  generazione]

 

La famiglia Sanmartino risulta essere collegata al ramo principale dei Chiri a seguito del matrimonio contratto tra SanMartino Maria Teresa con Giuseppe Chiri, avvenuto ad Alpignano nel 1883.

 

 

Maria Teresa Sanmartino c. 1883

Maria Teresa Sanmartino c. 1930

 

Dall’atto di matrimonio emerge che Maria Teresa era orfana di padre ed era filatrice in seta e dato che quando si sposò fu necessario richiedere il parere del parroco che certificasse in nome del padre. E così vi è il nullaosta di tale prevosto Don Moriondo di Grugliasco.

 

Atto di Matrimonio  n. 3 del 24-2-1883 sono comparsi:

sposo: Chiri Giuseppe di anni 29, agricoltore

figlio del fu Agostino di anni 56, agricoltore
e  di Lucia Lucco, donna di casa residenti ad Alpignano
e da Sanmartino Maria Teresa di anni 20, filatrice in seta

figlia del fu Antonio di anni 27, agricoltore

e di Blandino Giuseppa, donna di casa.

Blandino è intervenuta per il consenso del matrimonio della figlia minorenne.

Note: L’atto di nascita di Sanmartino Teresa è autentificato dal Vicario di Pozzo Strada.

Il padre non è vivente ma il fa fede il certificato rilasciato dal prevosto di Grugliasco don Moriondo

 

4.6.2 {42} Antonio (  - ) [quinta  generazione]

 

Di Antonio non si conoscono altre informazioni se non quelle che si evincono dall’atto di matrimonio soprariportato. Si può ipotizzare che i 27 anni siano l’età che aveva Antonio alla data del suo decesso e non quella che egli aveva al matrimonio della figlia. Pertanto una presumibile data di nascita potrebbe essere  intorno al 1843.

Della famiglia Sanmartino e della sua affine Blandino (Ved. cap.13) non si sono recuperate nessun altro tipo di informazione e quindi anche per questo ramo affine la ricerca risulta esaurita.

4.7) - La famiglia Bertino

Percorrendo ora il ramo affine alla famiglia Bosio e riferito alla famiglia dei Bertino, questa famiglia risulta collegata a seguito del matrimonio tra  Francesca Bertino con Paolo Bosio avvenuto intorno alla seconda metà dell ‘800.

 

4.7.1 {23} Francesca ( 1858 -1915 ) [quarta  generazione]

 

Dall’atto di nascita di Francesca si possono dedurre parecchie informazioni :

 

Atto di Battesimo n. 47 del 9-7-1858 Parrocchia dell'Assunta -Usseglio
è stata battezzata una bimba con il nome di Francesca Bertino
figlia di Bertino Giuseppe
e di Cibrario Rocchietti Domenica
padrino: Cibrario Rocchietti Domenico
madrina : Cibrario Rocchietti Domenica nata Ferro.

 

 

Atto di Matrimonio n. 11 del 26-12-1879 Alpignano
sposi: Bosio Paolo Francesco Luigi di anni 29 e Bertino Francesca di anni 21
sposo: nato a Pianezza il 28-02-1859 figlio di Bosio Francesco di anni 59 contadino
e di Franchino Teresa, contadina
sposa: nata a Usseglio il 9-7-1858 figlia di Bertino Giuseppe di anni 61
e di Cibrario Rocchietti Domenica di anni 60, contadina

 

Inoltre, come riportato,  di questo soggetto si è ritrovata la foto recuperarta nei vecchi scatoloni delle foto di famiglia. Dalle informazioni ricavate dall'atto di matrimonio di Francesca si deduce che era nata ad Usseglio, nel 1858 (il luogo di origine è pure indicatore dell'origine montanara della famiglia. Usseglio è infatti un piccolo centro agricolo e, solo ora, anche località climatico estiva, nella Valle di Viù una delle valli di Lanzo ad altitudine 1265 metri; proseguendo per quanto ci è consentito dall'analisi degli atti, emerge chi fosse il padre di Francesca: Giuseppe

 

4.7.2 {46} Giuseppe ( 1806 -1894 ) [quinta  generazione]

 

Di Giuseppe si è pure ritrovato questo atto di morte :

 

Atto di Morte n. 19 del 20-2-1894
Comune di Alpignano nella casa posta in Via Casellette 28
Muore Bertino Giuseppe di anni 89 , nato a Buttigliera Alta,
contadino,figlio del fu Bertino Giovanni di Usseglio e di Cibrario Maria, domiciliata in Usseglio
era vedovo di Cibrario Domenica

 

Giuseppe non risulta nato ad Usseglio, (il luogo di domicilio e di dimora), bensì a Buttigliera Alta, piccolo comune della bassa Valle di Susa, vicino a Rivoli. Questo risulta sia dall'atto di morte che da quello di matrimonio riportato precedentemente.

 

Confrontando ora le informazioni derivanti dagli atti ed analizzando in dettaglio i contenuti, oltre a certificare la professione che i coniugi Bertino svolgevano: contadini, essi, diedero i natali al loro figlio nel comune di Buttigliera Alta. Si può ipotizzare che egli nacque "di passaggio". Vediamo più in dettaglio il perché di questa ipotesi: la località di Usseglio è raggiungibile in due modi, o da Lanzo verso Viù lungo la suddetta valle, oppure provenendo da Torino lungo la bassa Valle di Susa da Almese verso il Colle del Lys raggiungendo Viù e poi Usseglio. Occorre ricordare che all'inizio del secolo scorso, gli spostamenti erano minimi, e che solo per grandi occasioni ci si muoveva dal paese di origine, quali ad esempio per grandi acquisti di generi di rifornimento invernali, il comune di Rivoli offriva a fine novembre la cosiddetta "Fiera di Santa Caterina", una enorme fiera-mercato ove confluivano tutti i valligiani della zona per acquistare bestiame e generi di sostentamento per trascorrere il duro e rigido inverno. Il comune di Buttigliera è proprio lungo il percorso che dal comune di Usseglio porta a Rivoli e la madre Maria Cibrario Bertolot (forse o per la fatica del viaggio o per altri motivi) lì partorì il figlio Giuseppe Bertino. È molto affascinante ipotizzare fatti ed avvenimenti accaduti circa due secoli fa sulla base di soli indizi così deboli; tuttavia nessuno potrà nè smentirenè confermare queste ipotesi ed esse rimarranno delle congetture che alimentano il procedere della ricerca. Le notizie riportate già danno con buona attendibilità i luoghi di provenienza e le umili origini. Ritrovando presso la Curia Vescovile Meropolitana di Torino l'atto di matrimonio redatto dall'allora parroco della Chiesa dell'Assunzione di Maria Vergine, si può fare un quadro un pò più dettagliato delle famiglia affine.

 

Atto di Matrimonio n. 9 del 4-10-1849 Parrocchia dell'Assunta - Usseglio
sposi: Bertino Giuseppe di anni 43 e Cibrario Rocchietti Domenica di anni 21
sposo : nato a Buttigliera Alta presso Avigliana domiciliato in Usseglio
figlio del fu Bertino Giovanni e della fu Cibrario Bertolot Anna Maria
sposa : nativa di Usseglio domiciliata in Usseglio,
figlia del viv. Cibrario Rocchietti Domenico e di Cibrario Frà Francesca

 

Di Giuseppe e consorte ci è stata tramandata tale foto che li ritrae davanti alla loro casa di stile montano probabilmente ad Usseglio.

 

4.7.3 {92} Giovanni ( - ) [sesta  generazione]

 

A questo, e dalla lettura dell’atto soprariportato,  punto emerge con chiarezza il nome del padre dello sposo e della madre dello sposo, quindi riassumendo, il soggetto di cui si hanno notizie più antiche di tale famiglia affine è il tale Giovanni Bertino, che si sposò con Maria Cibrario Bertolot ma di cui non si sono ritrovate ulteriori notizie.

 

 

4.8) - La famiglia Calzia (Barbara)

4.8.1 {33} Barbara ( - ) [quinta  generazione]

Di questa famiglia che e' affine al ramo dei Verda a seguito del matrimonio tra Verda Giacomo Andrea e Barbara Calzia, le sole informazioni dedotte dagli atti riguardano l'omonimia tra Barbara Calzia e Barbara Calzia sorella di Catterina che sposò poi il figlio di Barbara Calzia: Giuseppe Matteo. Ma come già detto precedentemente  nei piccoli paesi i cognomi uguali ed i matrimoni tra cugini sono molto frequenti. Di questo soggetto non è stato possibile recuperare ulteriori informazioni a parte il fatto che nell’atto di morte di suo marito Giacomo Andrea Verda ella viene indicata come sua vedova.

 

L'anno del Signore 1900 primo del mese di Aprile alle ore 9 di mattina
in questa parrocchia della Beata Vergine Assunta nel luogo di Villa Viani
nella casa "Verda" con il sacramento dell'estrema unzione di Santa Madre Chiesa e' mancato Verda Giacomo Andrea di anni 93
nato in questa parrocchia il 22 marzo 1807
lo commemorano in questa parrocchia i suoi figli fu Giovanni e fu Bologna Apollonia
lasciando vedova Barbara Calzia.
Sono stati effettuati i Santissimi Sacramenti:Penitenza,eucarestia,ed estrema unzione [..]
le esequie e la sepoltura avverrà il giorno 2 del mese di aprile alle ore sette del pomeriggio nel cimitero di questi luoghi in Villa Viani
il parroco Calzia Giobatta[...]

 

 

4.9) - La famiglia Casella

Della famiglia Casella, affine al ramo Verda, per via del matrimonio tra Casella Marianna e Calzia Nicola non si avevano informazioni sino a quando si sono recuperate quelle presso il Comune di Pieve di Teco nel 2005.

 

4.9.1 {35} Marianna  (1837 -1901 ) [quinta  generazione]

 

Solo ora si è in grado di poter descrivere le seguenti informazioni che derivano dall’atto di morte di Marianna.

 

 

Atto n. 56 del 19-9-1901 Comune di Pieve di Teco

Nella casa posta in vico della Stella 69

è morta  Casella Marianna  di anni 64negoziante

Nata a Pieve da Agostino e da Margherita Contestabile, albergatrice

moglie di Calzia Nicola

 

Da questo atto emerge il nome di battesimo del padre di Marianna:

 

4.9.2 {70} Agostino  (  c.1807-1867 ) [sesta  generazione]

 

Atto n. 48 del 12-7-1867 Comune di Pieve di Teco
è morto  Agostino Casella di anni 70 , albergatore

Nata a Pieve da fu Angelo e da Guglieri Marianna

Sposato con  Margherita Contestabile

 

Da questo atto emerge il nome di battesimo del padre: Angelo

 

4.9.3 {140} Angelo  ( * c.1780 +_____) [settima  generazione]

 

Di questo soggetto, per ora, non si sono ritrovati ulteriori atti oltre al fatto che sposò Marianna Guglieri, e quindi le informazioni si esauriscono qui.

 

4.10) - La famiglia Rossi

4.10.1 {74} Cecilia  (- 1932 ) [quinta  generazione]

 

Della famiglia Rossi, affine al ramo della famiglia Dentelli (ved. cap.2), per via del matrimonio contratto tra Cecilia Rossi con Filomeno Dentelli e non si sono ritrovate ulteriori informazioni. Può solo contribuire a fornire qualche dato l’atto di morte:

 

Atto n. 31 del 14-1-1932 Comune di Parma
è morta  Rossi Cecilia  di anni 89, fruttivendola

Nata a Neviano degli  Arduini da fu Francesco e da Rossi Geltrude

Vedova di Dentelli Filomeno

 

 

4.11) - La famiglia Alfieri

La famiglia Alfieri, affine al ramo della famiglia Del Giudice (ved. cap.5.2), per via del matrimonio contratto tra Carolina Alfieri con Michele Del Giudice.

 

4.11.1 {39} Carolina  (1853  - ) [quinta  generazione]

 

A parte l’ipotesi della presunta data di nascita di Carolina, (ipotizzata 20 anni circa prima della nascita di sua figlia Elisa (circa 1860)  non si sono ritrovate ulteriori informazioni. Solo dopo aver effettuato le ulteriori ricerche presso l’archivio di Parma si è recuperato l’atto di nascita di Carolina.

 

Atto di Nascita n. 759 del 17-6-1853
è comparso Alfieri Giovanni di anni 26, muratore domiciliato in Parma

 il quale ha dichiarato che sua moglie Cogoli Giuseppa ha partorito un figli di sesso femminile

cui sono stati posti i nomi di  nome di Carolina Maria Luigia Cipriana 

 

E’ stato poi ritrovato un documento risalente alla schedatura della popolazione del 1901,

 

1901 Comune di Parma
Popolazione stabile femminile
Alfieri Carolina di Giovanni e Cogoli Giuseppina

Nata a Parma il 17-6-1853 (atto 759)

E maritata con Lo Giudice Michele
condizione: massaia/Ostessa

Sa leggere Si sa scrivere SI

Abitazione: Borgata Palleria 14

 

Di Caterina è stato pure trovato il suo atto di matrimonio:

 

Atto n. 291 del 30 ottobre 1869 Comune di Parma
sono comparsi Lo Giudice (chiamato Del Giudice)  Michele di anni 25 compiuti

Celibe, giornaliere nato e residente in Parma

Del fu Giuseppe e della Gambetti Maria Rosa

e

Alfieri Carolina, di anni 16, nubile, Ostessa, nata e residente in Parma

Figlia di Giovanni, oste e della Cogoli Giuseppa

 

4.11.2 {78} Giovanni  (1827  -  ) [sesta  generazione]

 

Di Giovanni siamo a conoscenza della professione esercitata essendo descritta nell’atto di nascita di Carolina, egli era nato 26 ani prima del 1853 e cioè intorno al 1827.

4.12) - La famiglia Lucco

Della famiglia Lucco, affine al ramo Chiri, per via del matrimonio tra Lucia Lucco e Chiri Agostino, non abbiamo ulteriori informazioni a parte quelle derivanti dal suo matrimonio con Agostino Chiri

 

Atto di Matrimonio n.7 (foglio 4) del 28-3-1852 Comune di Alpignano
nella parrocchia di S.Martino e stato celebrato il matrimonio tra:

 AGOSTINO CHIRI  di anni 23,

 nativo di Alpignano, figlio del fu Gioan Battista  e della vivente Margarita Neirotti

e

Lucco Lucia Maria di anni 20

nativa di Alpignano, figlia del fu Agostino e della fu Vittoria Martoglio

 

4.12.1 {41} Lucia  (C.1828- 1878) [quinta  generazione]

 

 Per ora non si sono ritrovati ulteriori atti ad eccezione del suo atto di morte che riporta:

 

Atto di Morte n. 51 del 1878 Comune di Alpignano
è morta  Lucia Lucco di anni 50
contadina, nata ad Alpignano
coniugata con Agostino Chiri

 

che è confermato anche dall’atto del secondo matrimonio di Agostino con Giuseppa Isoardi avvenuto l’8-2-1880 ed in cui viene riportata la data di morte di Lucia Lucco il 7-11-1878.

 

4.12.2 {82} Agostino  (- ) [sesta  generazione]

 

Di Agostino, per ora non si sono ritrovate ulteriori atti ad eccezione di quelli  da cui si evince che si sposò con Vittoria Martoglio:

4.13) - La famiglia Blandino

Della famiglia Blandino, affine al ramo Chiri, per via del matrimonio tra Sanmartino Antonio e Blandino Giuseppa,

 

4.13.1 {43} Giuseppa  (- ) [quinta  generazione]

 

per ora non si sono ritrovati ulteriori atti e quindi terminano  le informazioni al riguardo in  nostro possesso.

4.14) - La famiglia Franchino

Della famiglia Franchino possiamo affermare che risulta affine al ramo Bosio a seguito del matrimonio tra Bosio Paolo e Teresa  Franchino; dagli atti recuperati, si possono estrapolare le seguenti informazioni:

 

4.14.1 {45} Teresa  ( C.1822-1887 ) [quinta  generazione]

 

Atto di Morte n. 60 del 6-12-1887 Comune di Alpignano
nella casa posta in Via Casellette 12
Muore Franchino Teresa di anni 65 (n.1822), contadina, nata ad Alpignano

figlia del fu Franchino Antonio
e della fu Bertola Angela vedova di Bosio Francesco
NOTE: lo dichiara Bosio Domenico fu Francesco di anni 45

 

Un esempio interessante di uso completo dei dati viene qui di seguito segnalato. Nelle note si evidenzia che il soggetto che ha dichiarato la morte di Franchino Teresa è un certo Bosio Domenico figlio del fu Francesco di anni 45, nato quindi nel 1842. Egli non era altro che suo cognato, fratello di Bosio Francesco. Si è scoperto così un altro soggetto del ramo Bosio che per ora non approfondiremo ma che è indicatore dell'uso complessivo degli atti e del loro grande contenuto di informazioni anche se nascoste ad una prima lettura.

 

4.14.2 {90} Antonio  (circa 1799 ) [sesta  generazione]

 

Di Antonio possiamo affermare che egli essendo il padre di Teresa nata nel 1822, fosse nato almeno 20 anni prima della nascita di sua figlia e quindi la data di nascita di Antonio risale persino al secolo 1700.

 

4.15) - La famiglia Cibrario Rocchietti

 

La famiglia Cibrario Rocchietti risulta appartenere alle famiglie affini  al ramo dei Bertina (ved. Cap. 7 ) a seguito del matrimonio contratto tra Domenica Cibrario Rocchietti con Bertino Giuseppe. A questo riguardo si è ritrovato un atto molto interessante:

 

4.15.1 {47} Domenica  (- ) [quinta  generazione]

 

Di Domenica, gli unici atti ritrovati che la riguardano sono quello della nascita di  Francesca Bertino già descritto precedentemente e che riporta:

 

Atto di Battesimo n. 47 del 9-7-1858 Parrocchia dell'Assunta -Usseglio
è stata battezzata una bimba con il nome di Francesca Bertino
figlia di Bertino Giuseppe
e di Cibrario Rocchietti Domenica
padrino: Cibrario Rocchietti Domenico
madrina : Cibrario Rocchietti Domenica nata Ferro.

 

e quello della morte:

Atto di Morte n. 12 del 6-2-1890 comune di Alpignano
nella casa posta in via S.Giacomo 7

è morta Cibrario Domenica di anni 73 , nata ad Usseglio

figlia del fu Cibrario Domenico, pastore
e di Cibrario Maria, contadina Domenica
era moglie di Bertino Giuseppe

 

Da questi atti di battesimo e di morte si deducono molte altre informazioni che vengono verificate ritrovando presso la Curia Arcivescovile di Torino, l'atto di matrimonio tra i suoi genitori e cioè il matrimonio di Domenico Cibrario Rocchietti con sua moglie Cibrario Frà Maria Francesca.

 

4.15.2 {94} Domenico  (- ) [sesta  generazione]

 

Domenico Cibrario Rocchietti risulta essere morto in Alpignano nel 1880 all'età di 80 anni professione esercitata: "reseghin"

Atto di Matrimonio n. 8 del 26-Aprile 1813 Comune di Usseglio
sposi: Cibrario Rocchietti Dominicum e Cibrario Francesca
sposo : filium  Josephi  Cibrari Rochiet, et Joannas Mariam Franciscam
sposa : filiam Dominici Antonii Cibrari Frà

 

Si è ritrovato l'atto di morte di Cibrario Rocchietti Domenica Maria, che porta con se nuove informazioni :

 

Atto di Morte n. 12 del 6-2-1890 Comune di Alpignano
nella casa posta in Via San Giacomo 7
Muore Cibrario Domenica di anni 73 , nata ad Usseglio
figlia del fu Cibrario Domenico, pastore Bertino Giuseppe
e di Cibrario Maria , contadina
era moglie di Bertino Giuseppe

 

Dalle informazioni ritrovate si può quindi affermare che attualmente siamo a conoscenza del soggetto più remoto del ramo dei Cibrario Rocchietti: tale Cibrario Rocchietti Giuseppe Domenico, nato ad Usseglio.

 

4.15.3 {188} Giuseppe Domenico  (- ) [settima  generazione]

 

Di tale soggetto si è ritrovato questo atto che riporta delle informazioni abbastanza accredtabili per ritenere possa essere lui il soggetto ricercato e si può affermare che egli sia il soggetto più remoto del ramo Cibrario Rocchietti

 

Atto di Morte n. 20 del 17-6-1890 Comune di Alpignano
nella casa posta in Reg.Villaretto
Muore Cibrario Domenico Giuseppe di anni 65 , nato ad Usseglio
fabbro ferraio, figlio del fu Cibrario Domenico, pastore
e di Cibrario Maria , contadina

4.16) - La famiglia Bologna

La famiglia Bologna, affine al ramo Verda, per via del matrimonio tra Apollonia Bologna  e Giovanni Verda, matrimonio avvenuto il 19 luglio 1796 e documentato dagli atti ritrovati all’archivio parrocchiale della Curia vescovile di Albenga.

 

4.16.1 {65} Apollonia  (- ) [quinta  generazione]

 

Viene riportato l’atto del matrimonio contratto con Giovanni Verda avvenuto a Villa Viani (IM) nel 1796:

 

Anno 1796 il 9 luglio

Io sottoscritto Agostino Mussi,rettore di Villa Viani, in questa parrocchia ho unito in matrimonio : Giovanni Verda figlio di Giovanni di questa parrocchia e

 Apollonia Bologna figlia di Giacomo Andrea Bologna di questa parrocchia.
Premessi i soliti 3 proclami nei giorni festivi del 17-21- e 2 giugno durante la messa solenne e non avendo ricevuto nessun impedimento canonico. Giunsero testimoni di nozze Giacomo Andrea Bologna di questa Parrocchia e Giovanni Battista Lavagna da Conneto?          Agostino Mussi rettore di Villa Viani.

 

N.B. verificate le date si è scoperto che il 17 e il 24 giugno erano domeniche, mentre il 2 luglio era un sabato.

Apollonia era nata a Villa Viani ed aveva almeno 1 fratello (documentato) : Giovanni Battista. I suoi genitori erano: rispettivamente Giacomo Andrea e ____Maria____

 

4.16.2 {130} Giacomo Andrea  (- ) [sesta  generazione]

 

Di questo soggetto ad oggi non sono state recuperate ulteriori informazioni oltre alle sue generalità

 

4.17) - La famiglia Calzia (Bianca)

La famiglia Calzia, risulta essere affine al ramo Verda, per via del matrimonio tra Bartolomeo Calzia  e Bianca Calzia.

 

4.18) - La famiglia Viani

La famiglia Viani, risulta essere affine al ramo Verda, per via del matrimonio tra Viani Caterina  e Francesco Calzia, matrimonio avvenuto nel comune di Pieve o di Villaguardia . (luogo di nascita di Caterina Viani)

 

4.17.1{69}  Caterina (- ) [sesta  generazione]

 

Questo soggetto  risulta solo essere stato descritto nell’atto di morte di Nicola Calzia, ma rappresenta il “ponte”, il “collegamento” tra la città di Pieve di Teco e la frazione di Villaguardia, (frazione vicino a Villa Viani) luogo di origine della stirpe dei Verda.

4.19) - La famiglia Contestabile

La famiglia Contestabile, risulta essere affine al ramo Verda, per via del matrimonio tra Margharita Contestabile  e Agostino Calzia, matrimonio avvenuto nel comune di Pieve o di Villaguardia . (luogo di nascita di Caterina Viani)

 

4.18.1{71}  Margharita ( * c. 1812 + 1895 ) [sesta  generazione]

 

Anche questo soggetto  risulta solo essere stato descritto nell’atto di morte di Nicola Calzia, ma rappresenta il “collegamento” tra la città di Pieve di Teco e la frazione di Villaguardia, (frazione vicino a Villa Viani) luogo di origine della stirpe dei Verda.

 

 Di margherita si è trovato l’atto di morte:

 

Atto di Morte n. 11 del 7-3-1895 Comune di Pieve di Teco
nella casa posta in piazza Carenzi
Muore Contestabile Margheirta di anni 83 , nata a Pieve
dal  fu Agostino,
e da  Dellerica Maria Battistina ,

 

Da questo atto si evince anche le generalità di suo padre:

 

4.18.2{142}  Agostino ( * c. 1790  +____) [settima  generazione]

 

Di questa famiglia, per ora, non si sono ritrovati ulteriori atti e quindi le informazioni si esauriscono qui.

 

4.20) - La famiglia Gandolfi

La famiglia Gandolfi risulta collegata al ramo principale dei Dentelli a seguito del matrimonio contratto tra Caterina e Filomeno Dentelli

 

4.19.1{73}  Caterina (- ) [sesta  generazione]

 

Di questo soggetto non sono state recuperate ulteriori informazioni fuorché l’atto riportato al Cap. 4.2.3)

4.21) - La famiglia Rossi

La famiglia Rossi (Geltrude) risulta collegata al ramo principale dei Rossi (Francesco)a seguito del matrimonio contratto tra Geltrude e Francesco Rossi.

 

4.20.1{75}  Geltrude (- ) [sesta  generazione]

 

Di questo soggetto non sono state recuperate ulteriori informazioni fuorché l’atto riportato al Cap. 4.10.1)

 

4.22) - La famiglia Gandolfo

 

4.23) - La famiglia Gaibotti

La famiglia Gaibotti  non risulta collegata al ramo principale dei Del Giudice in quanto non essendo la madre naturale ma solo la madre adottiva di Michele del Giudice  non appartiene di fatto a questa ricerca, e pertanto non recuperemo le  informazioni sulla sua famiglia d’origine. Tuttavia compiliamo comunque le sue generalità.

 

4.21.1{76}  Maria Rosa  (- ) [sesta  generazione]

Di questo soggetto non sono state recuperate ulteriori informazioni

 

4.22) - La famiglia Gandolfo

 

4.23) - La famiglia Gaibotti

 

4.24) - La famiglia Cogoli

Della famiglia Cogoli che risulta collegate al ramo principale degli Alfieri a seguito del matrimonio tra Giuseppa Cogoli  con Giovanni Alfieri,  purtroppo non si hanno ulteriori notizie, per cui la ricerca si interrompe in questo punto.

 

4.22.1{79}  Guseppa (- ) [sesta  generazione]

4.25) - La famiglia Neirotti

Della famiglia Neirotti che risulta collegate al ramo principale dei Chiri a seguito del matrimonio tra Margarita e Gian Battista Chiri,  purtroppo non si hanno ulteriori notizie, per cui la ricerca si interrompe in questo punto.

 

4.23.1{81}  Margarita (- ) [sesta  generazione]

4.26) - La famiglia Mondiglio (o Martoglio)

Della famiglia Mondiglio che risulta collegate al ramo principale dei Lucco a seguito del matrimonio tra Vittoria e Lucco Agostino,  purtroppo non si hanno ulteriori notizie, per cui la ricerca si interrompe in questo punto.

 

4.24.1{83}  Vittoria (- ) [sesta  generazione]

 

 

4.27) - La famiglia Coda

Della famiglia Coda,  che risulta collegata al ramo principale dei Bosio  a seguito del matrimonio tra Francesca e Bosio Stefano, non si sono ritrovati ulteriori atti e quindi le informazioni ricavate terminano in questo punto.

 

4.25.1{89}  Francesca (- ) [sesta  generazione]

 

4.28) - La famiglia Bertola

Della famiglia Bertola, che risulta collegata al ramo principale dei Franchino a seguito del matrimonio tra Angela e Franchino Antonio non si sono ritrovati ulteriori atti e quindi le informazioni ricavate terminano in questo punto.

 

4.26.1{91}  Angela (- ) [sesta  generazione]

4.29) - La famiglia Cibrario Bertolot

Di questa famiglia affine, che risulta collegata al ramo principale dei  Bertino a seguito del matrimonio tra Anna e Giovanni Bertino, non si sono recuperate informazione a parte il fatto che Maria Cibrario Bertolot era già deceduta il giorno del matrimonio del figlio Giuseppe.

 

4.27.1{93}  Anna (- ) [sesta  generazione]

4.30) - La famiglia Cibrario Frà

4.28.1{95}  Maria Francesca (- ) [sesta  generazione]

 

Non rimane altro che dopo questo lungo e tortuoso e difficile cammino espositivo che esporre il ramo affine che porta il nome della famiglia Cibrario Frà e che risulta essere affine al ramo Cibrario Rocchietti per via del matrimonio tra Cibrario Rocchietti Domenico e Cibrario Frà Francesca Sempre dall'atto di matrimonio scritto in latino e visto prima, emerge come il padre della sposa era una certa Cibrario Frà Domenico Antonio, ma null'altro se ne può ricavare per cui terminano pure queste annotazioni sulla Famiglia affine al ramo Chiri che a sua volta era parentela affine al ramo dei Verda. Purtroppo dall'atto di matrimonio trascritto in latino non appare nessuna informazione sulla generalità della madre per cui nello schema ho contrassegnato con il termine "anonimo" la moglie del capostipite Cibrario Rocchietti Giuseppe. Dalle informazioni ritrovate si può quindi affermare che attualmente siamo a conoscenza del soggetto più remoto del ramo dei Cibrario Rocchietti: tale Cibrario Rocchietti Giuseppe, nato ad Usseglio certo Giuseppe Domenico Queste notizie già danno con buona attendibilità le umili origini ed i luoghi di provenienza. Ritrovando presso la Curia Vescovile Meropolitana di Torino un atto di matrimonio compilato ancora in lingua latina compilato dall'allora parroco della Chiesa dell'Assunzione di Maria Vergine, esso riporta a questo punto emerge il nome del padre dello sposo che è quindi certo essere Giuseppe Cibrario Rocchietti che è ipotizzabile essere nato presumibilmenteintorno al 1760 Domenico Cibrario Rocchietti risulta essere morto in Alpignano nel 1880 all'età di 80 anni professione esercitata: "reseghin", ma che non risulta essere il Giuseppe capostipite del ramo, bensì, dalla paternità e maternità risulta essere un fratello di Cibrario Rocchietti Domenico (data di nascita presunta 1800) e 1825 quella di Giuseppe.

4.31) - La famiglia –Anna Maria_____

Di questa famiglia di cui non conosciamo neppure il vero cognome, ma solo il nome di battesimo  si sa solo che si Annamaria si unì  in matrimonio con Giacomo Bologna,  e per ora non si sono ritrovate ulteriori informazioni.

4.29.1{129}  Anna Maria  (- ) [settima  generazione]

 

Sesto Atto di Morte a partire dall’alto

 Il di 10-12-1773 è nato :

Giovanni Verda figlio dei coniugi Giovanni Verda e Anna Maria,

nato e battezzato solennemente davanti a Me rettore Musso.

 

 

4.32) - La famiglia Guglieri

4.30.1 {141}  Marianna Guglieri (*_____ +______ ) [settima  generazione]

 

Di questa famiglia affine, che risulta collegata al ramo principale dei  Casella a seguito del matrimonio tra Marianna e Angelo Casella, non si sono recuperate informazione a parte le genralità.

 

4.33) - La famiglia Dellerica

4.31.1 {143}  Maria Battistina Dellerica (*_____ +______ ) [settima  generazione]

 

4.34) - La famiglia -Anonima

Di questa famiglia di cui non conosciamo neppure il vero cognome, ma solo il nome di battesimo  si sa solo che si unì in matrimonio con Giuseppe Cibrario Rocchietti, per ora non si sono ritrovate ulteriori informazioni.

 

4.32.1{189}  Maria Francesca (- ) [settima  generazione]

 

 

Di questa famiglia affine, che risulta collegata al ramo principale dei  Contestabile a seguito del matrimonio tra Maria Battistina e Agostino Contestabile, non si sono recuperate informazione a parte le genralità.

 

4.35) - La famiglia Barnato

4.33.1{257}  Bianca Maria (- ) [ottava  generazione]

 

 

 

Quarto atto a partire dall’alto- Il giorno 11 novembre 1719
Bianca Maria Barnato
figlia dei coniugi Giovanni e Domenica , qui ed ora battezzata solennemente io Domenico Gherso rettore [...]
I padrini furono: Giovanni Stefano Verda ( figlio di Giovanni Baptista Verda) e Maria Giulia Verda (figlia di Francesco Verda) anch'essi di questa parrocchia

 

 

Terzo atto a partire dall’alto- Anno del Signore 1806 giorno 19 settembre

Bianca Maria moglie del fu Giovanni Verda di circa 87 anni di età

le ho fatto l'estrema unzione e poi il suo corpo è stato sepolto in questa parrocchia. Raimondo ,

Vicereggente (Facentefunzione) del rettore Musso.Raimondo Vicereggente (facente funzione)

 

4.36) - La famiglia Verda

4.34.2 {513}  Chiara Maria (- ) [nona  generazione]

 

Di questa famiglia, omonima al cognome oggetto

 

4.37) - La famiglia Verda

4.35.2 {513}  Chiara Maria (- ) [nona  generazione]

 

Di questa famiglia, omonima al cognome oggetto di questa ricrca per via della grande numero di soggetti ch portavano questo cognome, rappresenta  anche la grande difficoltà  incontrata per via dei casi omonimi e questo soggetto risulta affine al ramo principale dei “Verda” a seguito del matrimonio tra Chiara Maria con Giacomo Verda.

 

 

 

Cap. 5 - Elenco soggetti del ramo PATERNO -

                       Legenda

 

S-B                         = Soggetto Base

S-B-L-C                  = Soggetto Base Collaterale (Fratello)

L-R                         = Linea Retta

L-C-A-Z                 = Linea Collaterale Ascendente  Zii (di ogni grado)

L-C-A-P                  = Linea Collaterale Ascendente  Procugini (di ogni grado)

L-C-A-C                 = Linea Collaterale Ascendente  Cugini (di ogni grado)

A-L-C-A-Z             = Affini in linea collaterale Ascendente Zii (di ogni grado)

A-L-C-A-C             = Affini in linea collaterale Ascendente Cugini (di ogni grado)

A-L-C-A-P              = Affini in linea collaterale Ascendente Procugini (di ogni grado)

 

*  =  il soggetto è nato o è stato battezzato: luogo e data

+  =  il soggetto  è deceduto o è scomparso: luogo e data

  =  il soggetto  ha contratto matrimonio: coniuge, luogo e data

5.1 - LINEA RETTA-SOGGETTI BASE - (Parentela in linea Retta/Collaterale di 2° - Fratelli) – S.B. e S-B-L-C

 {1}

.2.1

Federico  Verda*

n. Moncalieri 19-5-1992

 

∞ non coniugato

 {1}

.2.2

Filippo  Verda

n. Moncalieri 13-8-1993

 

∞ non coniugato

Tot:2

 

* Al fine di non scomporre la gerarchia della numerazione adottata per questa ricerca si ricorda che per la discendenza del soggetto base {1} .2.1 si è inserita una codifica eccezionale, con una specifica codifica che è la seguente:

 

Parentela in linea RETTA di 1° (Figlio del Soggetto Base)

{1}

.2.1.1

Thomas Verda

* Ciriè 11-06-2019

+ ________ 

∞ _______

{1}

.2.1.2

Nicole Verda

* Ciriè 11-09-2022

+ ________ 

∞ _______

Tot:2

 

Parentela in linea RETTA di 1° (Genitore  ovvero Padre del Soggetto Base)

{2}

.4.2

Gianbruno Verda Aldo  

* Torino 27-11-1961

+ ________ 

∞ Sonia Guerrini in Pianezza 15-4-1989

Tot:1

 

Parentela in linea RETTA di 2° (Nonni Paterni)

{4}

.8.5

Giuseppe Verda Augusto

* Rivoli 21-1-1926

+ Orbassano 2-2-2002

∞ Amalia Chiri in Rivoli 13-7-1950

{5}

.10.1

Amalia Chiri  Teresa

* Alpignano 31-1-1922

+ Alpignano 27-1-2004

∞ Giuseppe Verda in Rivoli 13-7-1950

Tot:2

 

Parentela in linea RETTA di 3° (Bisnonni Paterni)

{8}

.16.4

Augusto Verda Andrea Nicola

* Torino 13-1-1893

+ Rivoli 12-1-1946

∞ Lea Dentelli in Parma 13-8-1917

{9}

.18.1

Lea Dentelli  Bianca Vittoria

* Parma 14-3-1896

+ Torino 2-5-1964

∞ Augusto Verda in Parma 13-8-1917

{10}

.20.6

Giovanni Chiri  Agostino

* Alpignano 15-9-1893

+ Rivoli 24-6-1959

∞ (1) Maria Bosio in Alpignano 28-10-1920 e

∞ (2) Giuseppina Mosi 13/08/30

{11

.22.6

Maria Bosio

* Alpignano 5-9-1899

+ Torino 27-7-1922

∞ (1) Giovanni Chiri in Alpignano 28-10-1920

{11}  

.(1)

Giuseppina Mosi 

* Alpignano 29-5-1891

+ Rivoli 5-12-1957

∞ (2) Giovanni Chiri in Alpignano 13-8-1930

Tot:5

 

Parentela in linea RETTA di 4° (Trisnonni Paterni)

{16}

.32.3

Giuseppe Matteo Verda 

* Villa Viani 19-3-1859

+ Torino 16-4-1903

∞ Catterina Calzia in Pieve di Teco 12-4-1885

{17}

.34.2

Catterina Calzia Maria 

* Pieve di Teco 6-1-1861

+ Torino 1-8-1915

∞ Giuseppe Matteo Verda in Pieve 12-4-1885

{18

.36.1

Carlo Dentelli

* Parma 6-6-1867

+ Parma 2-2-1941

∞ Elisa Del Giudice in Parma 18-2-1897

{19}

.38.1

Elisa Del Giudice  Lucilla Guglielmina

* Parma 11-3-1870

+ Parma 9-1-1938

∞ Carlo Dentelli in Parma 18-2-1897

{20}

.40.1

Giuseppe Chiri 

* Alpignano 29-4-1854

+ Alpignano 6-8-1916

∞ Maria Teresa Sanmartino in Alpignano 24-2-1883

{21}

.42.1

Maria Teresa Sanmartino

* Torino 1863

+ Alpignano

∞ Giuseppe Chiri in Alpignano 24-2-1883

{22}

.44.1

Paolo Bosio Francesco Luigi 

* Pianezza 28-2-1859

+ Alpignano 24-5-1917

∞ Francesca Bertino in Alpignano 26-12-1879

{23}

.46.1

Francesca Bertino 

* Usseglio 9-7-1858

+ Alpignano 16-3-1915

∞ Paolo Bosio in Alpignano 26-12-1879

Tot:8

 

Parentela in linea RETTA di 5° (Padri dei Trisnonni Paterni)

{32}

.64.3

Andrea Giacomo Verda 

* Villa Viani 22-3-1807

+ Villa Viani 1-4-1900

∞ Calzia Barbara

{33}?

.65.1

Chiara Maria

* __________

+ ________

∞ Giacomo Andrea Bologn

{33}

.66.1

Barbara Calzia 

* Villaguardia

+ Villaviani 1-7-1880 

∞ Verda  Giacomo Andrea

{34}

.68.2

Nicola Calzia

* Villaguardia 1837

+ Pieve di Teco 28-1-1904

∞ Marianna Casella in Pieve

{35}

.70.1

Marianna Casella 

* Pieve di Teco 1837

+ Pieve di Teco 19-9-1901

∞ Calzia Nicola in Pieve

{36}

.72.1

Filomeno Dentelli 

* Fidenza 29-5-1835

+ Parma 25-10-1905

∞ Rossi Cecilia

{37}

.74.1

Cecilia Rossi 

* Neviano d. Arduini 5-9-1842

+ Parma 13-1-1932

∞ Dentelli Filomeno

{38}

.76.1

Michele Del Giudice 

* Parma  6-6-1844

+ Parma 15-12-1910

∞ Carolina Alfieri – Parma 1869

{39}

.78.1

Carolina Alfieri 

* Parma 17-6-1853

+ ________

∞ Del Giudice Michele– Parma 1869

{40}

.80.2

Agostino Chiri 

* Alpignano 1827

+ Alpignano 14-2-1883

∞ (1) Lucia Maria Lucco –Alpignano 28-3-1852 e

∞ (2) e Isoardi Giuseppa in Alpignano 1848

{41}

.82.1

Lucia Maria Lucco 

* Alpignano 1828

+ Alpignno 8-11-1878

∞ Chiri Agostino - Alpignano 28-3-1852

{41}

.(1)

Giuseppa Isoardi 

* Alpignano 1848

+ Alpignano ________

∞ Chiri Agostino - Alpignano

{42}

.84.1

Antonio Sanmartino 

* __________

+ ________

∞ Blandino Giuseppa

{43}

.86.1

Giuseppa Blandino 

* __________

+ ________

∞ Sanmartino Antonio

{44}

.88.1

Francesco Bosio  Giovanni

* Pianezza 1810

+ Alpignano 9-7-1869

∞ Franchino Teresa in Alpignano 10-2-1840

{45}

.89.1

Teresa Franchino 

* Alpignano 1822

+ Alpignano 6-12-1887

∞ Francesco Bosio in Alpignano 10-2-1840

{46}

.90.1

Giuseppe Bertino 

* Buttigliera Alta 1806

+ Alpignano 20-2-1894

∞ Rocchietti Cibrario Domenica Usseglio 4-10-1849

{47}

.91.1

Domenica Cibrario Rocchietti  Maria

* Usseglio 1817

+ Alpignano 6-2-1890

∞ Bertino Giuseppe in Usseglio 4-10-1849

Tot:17

 

Parentela in linea RETTA di 6° (Nonni dei Trisnonni Paterni)

{64

.128.1

Giovanni Verda

* Villa Viani 9-12-1773

+ Villa Viani

∞ Bologna Apollonia in Villa Viani 9-7-1798

{65}

.130.1

Apollonia Bologna 

* Villa Viani 12-2-1771

+ Villa Viani

∞ Giovanni Verda in Villa Viani 9-7-1798

{66}

.132.1

Bartolomeo Calzia

* ________

+ ________ 

∞ Calzia Bianca

{67}

.134.1

Bianca Calzia

* ________

+ ________ 

∞ Calzia Bartolomeo

{68}

.136.1

Nicola Calzia Francesco

* Villaguardia

+ ________ 

∞ Caterina Viani

{69}

.138.1

Caterina Viani

* Villaguardia

+ ________ 

∞ Nicola Calzia Francesco

{70}

.140.1

Agostino Giuliano Casella

* Pieve di Teco 1807

+ Pieve di Teco 12-7-1867

∞ Margarita Contestabile

{71}

.142.1

Margarita Contestabile

* Pieve di Teco 1812

+ Pieve di Teco 7-3-1895 

∞ Agostino Giuliano Casella 

{72}

.144.1

Carlo Dentelli

* ________

+ ________ 

∞ Caterina Gandolfi

{73}

.146.1

Caterina Gandolfi

* ________

+ ________ 

∞ Carlo Dentelli

{74}

.148.1

Francesco Rossi

* ________

+ ________ 

∞ Geltrude Rossi

{75}

.150.1

Geltrude Rossi

* ________

+ ________ 

∞ Francesco Rossi

{76}

.152.1

Giuseppe Lo Giudice (adott.)

* ________

+ ________ 

∞ ________

{77}

.154.1

Maria Rosa Gandolfo

* ________

+ ________ 

∞ ________

{78}

.156.1

Giovanni Alfieri

* 1727

+ ________ 

∞ Giuseppa Cogoli

{79}

.158.1

Giuseppa Cogoli

* ________

+ ________ 

∞ Giovanni Alfieri

{80}

.160.1

Gioan Battista Chiri

* Alpignano 1763

+  ! 1867

∞ Margarita Neirotti in Alpignano 1813

{81}

.162.1

Neirotti Margarita

* Rivoli 1783

+  ! 1867

∞ Gioan Battista Chiri in Alpignano 1813

{82}

.164.1

Lucco Agostino

* ________

+ ________ 

∞ Vittoria Mondiglio

{83}

.166.1

Mondiglio Vittoria

* ________

+ ________ 

∞ Agostino Lucco

{84}

.168.1

P. di Antonio Sanmartino

* ________

+ ________ 

∞ ________

{85}

.170.1

M. di Antonio Sanmartino

* ________

+ ________ 

∞ ________

{86}

.1721

P. di Giuseppa Blandino

* ________

+ ________ 

∞ ________

{87}

.174.1

M. di Giuseppa Blandino

* ________

+ ________ 

∞ ________

{88}

.176.1

Stefano Bosio 

*  c. 1790

+ ________ 

∞ Francesca Coda

{89}

.178.1

Francesca Coda 

* ________

+ ________ 

∞ ________

{90}

.180.1

Antonio Franchino 

* Alpignano

+ ________ 

∞ Angela Robiola

{91}

.182.1

Angela Robiola 

* Alpignano

+ ________ 

∞ Antonio Franchino

{92}

.184.1

Giovanni Bertino 

* ________

+ ________ 

∞ ________

{93}

.186.1

Maria Cibrario Bertolot Anna 

* ________

+ ________ 

∞ ________

{94}

.188.1

Domenico Cibrario Rocchietti 

* Usseglio c.1800

+ Alpignano 1880

∞ ________

{95}

.190.1

Maria Francesca Cibrario Frà Giovanna 

* Usseglio

+ Usseglio

∞ ________

Tot:32

 

Parentela in linea RETTA di 7° (Bisnonni dei Trisnonni Paterni)

{128}

.256.3

Giovanni Verda 

* Villa Viani 26-6-1749

+ ________

 ∞ Anna Maria _________

{129}

.258.1

Anna Maria  Anonima

* Villa Viani

+ ________

∞ Giovanni Verda

{130

.260.1

Giacomo Andrea Bologna

* ________

+ ________

∞ _________

{131}

.262.1

Chiara Maria ______ 

* ________

+ ________

∞ _________

{132}

.264.1

Giuseppe Cibrario Rocchietti 

* Usseglio

+ Usseglio

∞ Anonima in Usseglio

{133

.266.1

Anonima

* Usseglio

+ Usseglio

∞ Giuseppe Cibrario Rocchietti

{134

.268.1

Domenico Antonio Cibrario Frà

* Usseglio

+ Usseglio

∞ Anonima in Usseglio

{135

.270.1

Anonima

* Usseglio

+ Usseglio

∞ Domenico Antonio Cibrario Frà

{140

.280.1

Angelo Casella

* Pieve di Teco c. 1787

* Pieve di Teco

∞ Marianna Guglieri  in Pieve di Teco

{141

.282.1

Marianna Guglieri

* Pieve di Teco c. 1787

* Pieve di Teco

∞ Angelo casella  in Pieve di Teco

{142

.284.1

Agostino Contestabile

* Pieve di Teco c. 1792

* Pieve di Teco

∞ Maria Battistina Dellerice in Pieve di Teco

{143

.286.1

Maria Battistina Dellerice

* Pieve di Teco c. 1792

* Pieve di Teco

∞ Agostino Contestabile in Pieve di Teco

{160

.320.1

Giovan Battista Chirio

* Alpignano c. 1785

* Alpignano

∞ Domenica Fassetta in Alpignano

{161

.322.2

Domenica Fassetta

* Alpignano c. 1785

* Alpignano

∞ Giovan Battista Chirio

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tot:14

Parentela in linea RETTA di 8° (Trisnonni dei Trisnonni Paterni)

  {256}

.512.1

Giovanni Verda (Joannettino)  

* Villa Viani 22-10-1721

+ già nel 1806

∞ Blanca Maria Barnato-Villa Viani 9-2-1746

{257}

.514.1

Blanca Maria Barnato 

* Villa Viani 11-11-1719

+ Villa Viani 19-9-1806

∞ Gioannettino Verda -Villa Viani 9-2-1746

{258}

.516.1

_______Bandi 

* Villa Viani _______

+ Villa Viani _______

∞ _________

{259}

.518.1

_______Anonimo 

* Villa Viani ______

+ Villa Viani _______

∞ _________Bandi

Tot:4

Parentela in linea RETTA di 9° (Padri dei Trisnonni dei Trisnonni Paterni)

{512}

.1024.1

Giacomo Verda

* Villa Viani c.1695

+ Villa Viani -----

∞ Chiara Maria Verda

{513}

.1026.1

Chiara Maria Verda 

* Villa Viani ---

+ Villa Viani ----

∞ Giacomo Verda

{514}

.1028.1

Giovanni Barnato 

* Villa Viani --C.1699

+ Villa Viani -----

∞ Domenica_____

{515}

.1030.1

Domenica ____

* Villa Viani ---

+ Villa Viani -----

∞ Giovanni Barnato

 Tot:4

 

Parentela in linea RETTA di 10° (Nonni dei Trisnonni dei Trisnonni Paterni)

{1024}

.2048.1

Giovanni Verda

* Villa Viani c.1658

+ Villa Viani -----

∞ _________

{1025}

.2050.1

Moglie di Giovanni Verda

* Villa Viani ---

+ Villa Viani -----

∞ Giovanni Verda

{1026}

.2052.1

Giacomo Verda

* Villa Viani ---

+ Villa Viani -----

∞ _________

{1027}

.2054.1

Moglie di Giacomo Verda

* Villa Viani ---

+ Villa Viani -----

∞ Giacomo Verda

 Tot:4

Totale  complessivo:94

 

 
5.2 - LINEA COLLATERALE ASCENDENTE (Zii)  - (L-C-A-Z)

 

Parentela in linea Collaterale di 3° (Zii ovvero fratelli dei genitori)

 

.4.1

Maria Augusta Verda  

* Rivoli 24-4-1952

+ ______________

∞ Renato Gri in Rivoli 3-7-1976

Tot:1

 

Parentela in linea Collaterale di 4° (Prozii ovv. fratelli dei nonni)

 

.8.1

Carlo Verda Giuseppe Augusto  

* Torino 20-5-1918

+ Torino 18-3-1990

∞ (1) Rosita Picco

∞ (2) Germana Brizio in Torino 25-9-1971

 

.8.2

Giuseppino Verda Luigi Bruno  

* Torino 15-9-1919

+ Rivoli 31-5-1923

∞ non coniugato

 

.8.3

Caterina Verda Elisa Lea  

* Rivoli 9-11-1920

+ Rivoli 18-4-2014

∞ non coniugata

 

.8.4

Bruno Verda Nicola Angelo  

* Rivoli 21-1-1922

+ Golfo di Taranto  17-1-1942

∞ non coniugato

 

.8.6

Letizia Verda Costanza

* Rivoli 10-8-1930

+ Orbassano  3-11-2001

∞ Raffaele Fontana in Rivoli

 

.8.7

Anna Verda Maria Alma

* Rivoli 19-8-1933

+ Torino 27-12-1972

∞ Franco Depaoli  in Torino 19-3-1958

Tot:6

 

Parentela in linea Collaterale di 5° (Zii dei Prozii ovv. fratelli dei bisnonni)

 

.16.1

Paola Verda Barbara Maria  

* Torino 15-6-1886

+ Torino 7-11-1973

∞ Enrico Aprà in Torino 13-1-1918

 

.16.2

Margherita Verda  

* Torino 30-8-1887

+ Torino 15-7-1979

∞ Angelo Ramella in Torino  27-11-1911

 

.16.3

Letizia Verda Barbara Maria  

* Torino 2-12-1888

+ Torino 29-8-1906

non coniugata

 

.18.2  

Alma Dentelli

* Parma 19-11-1897

+ Rivalta 12-10-1986

∞ Otto Paolo Sieg in Parma 10-9-1929

 

.18.3

Bruno Dentelli  

* Parma 30-11-1901

+ Padova 16-7-1960

∞ Clementina Pasini

 

.18.4

Bianca Dentelli  

* Parma 19-1-1904

+ Parma 17-12-1962

∞ Ilario Brenta in Parma 11-7-1931 o 30-09-1932

 

.20.1

Lucia Teresa Chiri  

* Alpignano 1-2-1884

+ ______________

∞ Giuseppe Alietto

 

.20.2

Agostino Chiri  

* Alpignano -1885

+ Alpignano 25-6-1886

non coniugato

 

.20.3

Gaetano Chiri  

* Alpignano 9-10-1886

+ Alpignano 24-8-1915

∞ Anna Antonietta Varale in Alpignano 11-10-1913

 

.20.4

Maria Teresa Chiri  

* Alpignano 9-4-1888

+ Bologna 26-1-1972

∞ Ernesto Lenzi in Alpignano 15-8-1920

 

.20.5

Giovanni Chiri  

* Alpignano 14-4-1892

+ Alpignano 17-8-1892

non coniugato

 

.20.7

Amalia Chiri  

* Alpignano 17-3-1895

+ Torino 11-10-1981

∞ Vittorio Bugnano

 

.20.8   

Battista Chiri

* Alpignano 7-9-1896

+ Alpignano 22-11-1962 

∞ Clelia Fantino in Alpignano

 

.20.9

Giuseppina Chiri  

* Alpignano 14-11-1898

+ Oristano 30-7-1992

∞ Ettore Vitrotti

 

.20.10

Candida Chiri  

* Alpignano 1900

+ Alpignano 1983

∞ non coniugata

 

.20.11 

Emilio Chiri

* Alpignano 8-11-1902

+ Alpignano 18-8-1948

∞ non coniugato

 

.20.12

Ernesto Chiri  

* Alpignano 18-6-1909

+ Alpignano 24-1-1986

∞ Maria Meotto

 

.20.12

Teresa Chiri  

* Alpignano 10-4-1883

 

∞ Eugenio Caffarotto 1905

 

.22.1

Domenica Bosio Olimpia  

* Alpignano 3-5-1884

+ Torino 1961

∞ Giovanni Pessana 16-9-1905

 

.22.2

Edoardo Silvio Bosio  

* Alpignano 24-6-1886

+ Torino

∞ Maddalena Alciati 12-10-1913

 

.22.3

Arturo Bosio Giovanni  

* Alpignano 5-12-1890

+ ______________

∞ non coniugato

 

.22.4 

Angela Bosio

* Alpignano 23-1-1893

+ Torino 1-4-1952

∞ Bernardino Peirone in Alpignano 30-11-1919

 

.22.5

Camillo Bosio Alfonso 

* Alpignano 23-1-1895

+ ______________

∞ Luisa _______

Tot:22

 

Parentela in linea Collaterale di 6° (Prozii dei Prozii ovv. fratelli dei trisnonni)

 

.32.1  

Giovanni Verda

* Villa Viani

+  Villa Viani 7-7-1889

∞ Matilde Vercellino

 

.32.2

Domenico Verda  Bernardo

* Villa Viani 20-8-1842

+  Villa Viani

∞ Anna Maria Barnato

 

.32.3

Luigina Verda  

*

+  _______ 

∞ _______

 

.32.4

Anonimo Verda

*

+  _______ 

∞ _______

 

.32.5

Domenico Bernardo Verda

* Villaviani 20-8-1842

+  _______ 

∞ 1)Anna Maria Felice Calzia   nel 1860 e 

    2)Giuseppina Lucco n. 1851 nel 1868

 

.33.5(1)

Anna Maria Felice Calzia

* Villaviani 1847

+  Villaviani 

∞ Domenico Bernardo Verda

 

.33.5(2)

Giuseppina Lucco

* Villaviani 1851

+  Villaviani 1875 

∞ Domenico Bernardo Verda

 

.34.1

Margarita Calzia Catterina

* Pieve 23-8-1857

+  _______ 

∞ _______

 

.34.3

Francesco Nicola Calzia G. Battista

* Pieve 14-8-1863

+  Pieve 29-12-1938

∞ _______

 

.34.4

Barbara Calzia Bianca Maria

* Pieve 1868

+  Pieve 29-12-1938

∞ Giovanni Semeria

 

.35.1

Ilario Dentelli

* Genova 6-6-1899

+  Parma 13-11-1964

∞ Bianca Dentelli

 

.34.5

Agostina Calzia Bianca Maria

* Pieve 19-2-1871

+  Pieve 4-12-1871

∞ _______

 

.34.6

Francesco Calzia

* Pieve 1873

+  Pieve 20-7-1874

∞ _______

 

.38.2

Celeste Del Giudice  

* ________

∞ _______

 

.40.2

Maria Lucia Chiri

* Alpignano 19-9-1856

+  Alpignano 6-3-1827

∞ Colombino Carlo in Alpignano 1881

 

.40.3

Maria Chiri

* Alpignano 17-2-1857

+  Alpignano 17-2-1857??

∞ Giuseppe Vernei in Alpignano 1883

 

.40.4

Giuseppa Chiri

* Alpignano 4-2-1858

+  _______

∞ _______

 

.40.5

Vittoria Chiri

* Alpignano 16-6-1887

+  _______

∞ Emilio Bertignono Pietro in Torino 2-3-1889

 

.40.7

Margarita Chiri

* Alpignano 5-1-1872

+  _______

∞ _______

 

.40.8

Antonia Chiri

* Alpignano 23-6-1874

+  _______

∞ Giuseppe Selaverano in Torino 30-9-1897

 

.40.9

Catterina Chiri

*________

+  _______

∞ _______

 

.40.10

Carolina Chiri Albina (da Sec.Nozze)

* Alpignano 1-9-1880

+  _______

∞ _______

 

.40.11

Teresa Chiri (da Sec.Nozze)

* Alpignano 10-5-1883

+  _______

∞ Caffaretto Eugenio 1905

 

.44.1

Domenico Bosio

* Alpignano -1803-1843?

+  Alpignano 16-2-1910

∞ Demichelis Maria

 

.40.3

Maria Teresa Angela Bosio

* Alpignano -15-10-1861

+  _______

∞ Vada Giuseppe Stefano in Alpignano 1882

 

.40.4

Pietro Bosio

* Alpignano

+  _______

∞ Rocchietto Giuseppa

Tot:22

Parentela in linea Collaterale di 7° (Zii dei Prozii dei Prozii ovv. Fratelli dei Padri dei Trisnonni)

 

.64.1

Giovanni Verda

*  Villaviani 1799

+  Villaviani 2-12-1885

∞ Anna Maria Lucco_______

 

.64.3

Bianca Maria Verda 

* Villaviani ________

+  _______

∞ _______

 

.64.4

________________

*  ________

+  _______

 

.80.1

Giuseppe Antonio Chiri

*  Alpignano c.1818

+  _______

∞ Angela Perinotti_____

 

.64.3

________________

+  _______

∞ _______

 

Tot:2

Parentela in linea Collaterale di 8° (Prozii dei Prozii dei Prozii ovv. Fratelli dei Nonni dei Trisnonni)

 

.128.1

Maria Domenica Verda 

*  ________

+  _______

∞ _______

 

.128.2

Chiara Maria Verda 

*  ________

+  _______

∞ _______

 

.40.3.1

Gustavo Bertignono 

*  ________

+  _______

∞ Bianciotto Rosalia

 

.80.1.1

Giuseppe Chiri 

*  Alpignano 1846

+  _______

∞ _______

 

.80.1.2

Francesco Giovanni Chiri

*  Alpignano 17-8-1866

+  _______

∞ _______

Tot:5

Parentela in linea Collaterale di 9° (Zii dei Prozii dei Prozii dei Prozii ovv. Fratelli dei Bisnonni dei Trisnonni)

 

.

Maria Maddalena Verda 

*  ________

+  _______

∞ _______

 

.

Giacomo Verda 

*  ________

+  _______

∞ _______

 

.

Chiara Maria Verda 

*  ________

+  _______

∞ _______

 

.

Giacomo Matteo Verda 

*  ________

+  _______

∞ _______

Tot:4

Parentela in linea Collaterale di 10° (Prozii dei Prozii dei Prozii dei Prozii ovv. Fratelli dei Trisnonni dei Trisnonni) 

 

.

Gianbattista Verda

*  ________

+  _______

∞ _______

 

.

Giacomo  Francesco Verda

*  ________

+  _______

∞ _______

Tot:2

Totale  complessivo: 68

5.3 - LINEA COLLATERALE ASCENDENTE (Pro-Cugini) - (L-C-A-P)

 

Parentela in linea Collaterale di 6° (Procugini ovv. figli degli zii dei prozii ovv. figli dei Fratelli dei Bisnonni )

 

.16.1.1

Elisa Aprà  Bianca Luisa

* Torino  28-2-1921

+ Torino 24-5-2008

∞ Piero Anfosso Torino 6-4-1950

 

.16.3.1

Maria Ramella  

* Torino 1912

+Torino 17-11-1994

∞ non coniugata

 

.16.3.2

Caterina Ramella

* Torino 1913

+_______

∞_______

 

.16.3.3

Giovanni Ramella  

* Torino 12-12-1932

+Torino 25-08-2018

non coniugato

 

.18.2.1

Marlies Sieg  

* Rivoli 1-12-1930

+_______

∞ CarloGraziano in Rivoli 1-4-1956

 

.18.3.1

Carlo Dentelli  

* Parma 16-7-1926

+ Padova 29-6-1990

∞_______

 

.18.3.2

Sergio Dentelli  

* Parma 23-2-1929

+_______

∞_______

 

.18.3.3

Nedo Dentelli  

* Parma 14-8-1934

+_______

∞_______

 

.18.4.1

Emilio Brenta  

* Parma 15-4-1935

+_______

∞_______

 

.20.1.1

Teresa Alietto

 * Alpignano

+_______

∞_______

 

.20.3.1

Dante Chiri  

* Arcansas USA 1914

+Alpignano 2002

∞_Calliero Anellina (Nella)

 

.20.4.1

Renato Lenzi  

* _____ 24-7-1915

+ Bologna 29-11-1985

∞_______

 

.20.4.2

Olga Lenzi  

* _____

+_______

∞_______

 

.20.7.1

Renato Bugnano  

* Torino 25-5-1919

+_______

∞ Amalia Calosso

 

.20.8.1

Tarcisio Chiri

* Alpignano 1923_

+_Alpignano ______

∞_______

 

.20.8.2

Liliana Chiri  

* Alpignano 6-10-1924

+ _______ 2015

∞_______

 

.20.8.3

Tarcisio Chiri  

* Alpignano 19-7-1932

+_______

∞ Maura Balducci

 

.20.9.1

Riccarda Vitrotti  

* Alpignano 7-10-1931

+ _______

∞ _______

 

.20.9.2

Nella Vitrotti  

* Alpignano 2-2-1923

+ Norimberga 18-3-1945

∞ _______

 

.20.12.1

Duilia Chiri  

* ______

+________

∞_______

 

.22.1.1

Attilio Pessana  

* Torino 21-1-1906

+ Torino 22-6-1979

∞_______

 

.22.1.2

Piera Pessana

* Torino 1908

+ Rivoli 1-3-1995

∞ Gino Gaietta

 

.22.2.1

Duilia Bosio  

* Torino 14-11-1921

+ Torino 14-2-1990

∞_______

 

.22.4.1

Ferruccio Peirone

* Alpignano 20-10-1920

+_______

∞ Candina Cerrato

Tot:2

Parentela in linea Collaterale di 7° (Pro-Procugini ovv. figli dei prozii dei prozii ovv. figli dei Fratelli dei Trisnonni )

 

.9b1a

xx

* _____________

+ _________

∞_______

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tot:2

Parentela in linea Collaterale di 8° (Pro-Pro-Procugini ovv. figli degli zii dei prozii dei prozii ovv. figli dei Fratelli dei  Padri dei Trisnonni )

 

.9b1a

xx

* _____________

+ _________

∞_______

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tot:2

 

Totale  complessivo: xx


5.4 - LINEA COLLATERALE ASCENDENTE (Cugini) - (L-C-A-C)

Parentela in linea Collaterale di 4° (Cugini Primi ovv. Figli degli Zii ovv. Figli dei Fratelli dei Genitori)

.4.1.1

.

Maurizio Gri Bruno

* Torino 3-1-1981

+  _______

∞ Silvia Raimondi in Venaria 14-5-2011

.4.1.2

.

Daniela Gri Maria Antonietta  

* Torino 11-5-1984

+  _______

∞ _______

Tot:2

Parentela in linea Collaterale di 5° (Cugini Secondi ovv. Figli dei Prozii ovv. Figli dei Fratelli dei Nonni ovv. Figli dei Cugini Primi)

.8.6.1

.

Augusto Fontana  

* Rivoli 29-4-1951

+  _______

∞ Maria Grazia Azzalin in Rivoli

.8.7.1

.

Giorgio Depaoli  

* Torino 4-11-1960

+  _______

∞ Paola Mobiglia  2002

 

.

Marta Gri

* Rivoli 2-5-1914

+  _______

∞ _______

Tot:2

Parentela in linea Collaterale di 6° (Cugini Terzi ovv. Figli degli zii dei Prozii ovv. figli dei Cugini Secondi)

.8.6.1.1

.

Gianluca Fontana  

* Torino 21-9-1971               

+  _______

∞ Rosa Lombardo Rieti 2-9-2006

.8.6.1.1

.

Cristina Fontana

* Torino 22-3-1973

+  _______

∞ Fabio De Salvo in Avigliana 1-6-2008

.8.7.1.1

 

Paolo Depaoli

* Torino 2004

+  _______

∞ non coniugato

Tot:3

Parentela in linea Collaterale di 7° (Cugini Quarti) ovvero (figli dei Prozii dei Prozii ) ovvero ( figli dei Cugini Terzi)

.16.1.1.1

.

Renato Anfosso

* Torino  ____

+  _______

∞ _________

.16.1.1.2

.

Roberto Anfosso

* Torino  ____

+  _______

∞ _________

.8.6.1.1.1

 

Alessandro Fontana

* Milano  7-10-2008

+  _______

∞ _________

.8.6.1.2.1

 

Alessia  De Salvo

* Torino  13-6-2011

+  _______

∞ _________

.8.6.1.2.2

 

Fabrizio  De Salvo

* Torino  10-12-2012

+  _______

∞ _________

 

 

Enrico Chiri

* ____

+  _______

∞ _________

 

 

Roberta Chiri

* ____

+  _______

∞ _________

.22.1.2.1

 

Sandra Gaietta

* Torino  ____

+  _______

∞ _________

 

 

Figlia di Ferruccio Peirone

* Torino  ____

+  _______

 

 

 

Figlia di Ferruccio Peirone

* Torino  ____

+  _______

 

.44.1.1

 

Stefano Bosio

* Alpignano  ____

+  Alpignano 14-6-1867

 

.44.1.2

 

Orsola Bosio

* Alpignano  30-8-1868

+  _______

∞ Bosio Giacoma in Alpignano nel 1866

.44.1.3

 

Francesco Bosio

* Alpignano  26-7-1870

+  _______

∞ Savarino Domenica M.Catterina in Alpignano nel 1909

.44.1.4

 

Giuseppe Bosio

* Alpignano  1872

+  _______

∞ _________

.44.1.5

 

Teresa Bosio

* Alpignano  1877

+  Alpignano 11-3-1909

∞ _________

.44.1.6

 

Maria Carola Bosio

* Alpignano  25-6-1879

+  _______

∞ Gorgerino Giacomo Giuseppe in Alpignano nel 1904

.44.1.7

 

Cecilia Elisabetta Bosio

* Alpignano  10-11-1881

+  _______

∞ _________

.44.1.8

 

Pancrazio Stefano Bosio

* Alpignano  ____

+  _______

∞ Savarino Maddalena Lucia in Alpignano nel 1909

Tot:4

Parentela in linea Collaterale di 8° (Cugini Quinti ) ovvero figli degli Zii dei Prozii dei Prozii) ovvero  (figli dei Cugini Quarti)

 .16.1.1.1.1

.

 Figlio di Renato Anfosso

* Torino  ____

+  _______

∞ _________

 .16.1.1.1.2

.

 Figlio di Renato Anfosso

* Torino  ____

+  _______

∞ _________

.16.1.1.2.1

.

Sabrina Anfosso

* Torino  ____

+  _______

∞ _________

.16.1.1.2.2

.

 Edgard Anfosso

* Torino  ____

+  _______

∞ _________

Tot:2

Parentela in linea Collaterale di 9° (Cugini Sesti ) ovvero figli dei ProZii dei Prozii dei Prozii) ovvero  (figli dei Cugini Quinti)

 .16.1.1.1.1

.

 

* Torino  ____

+  _______

∞ _________

 .16.1.1.1.2

.

 

* Torino  ____

+  _______

∞ _________

.16.1.1.2.1

.

 

* Torino  ____

+  _______

∞ _________

.16.1.1.2.2

.

 

* Torino  ____

+  _______

∞ _________

Tot:2

Totale  complessivo: xx

5.5 - AFFINITÀ in LINEA COLLATERALE ASCENDENTE (Zii) - (A-L-C-A-Z)

Parentela di AFFINITÀ in linea Collaterale di 3° (Coniugi degli Zii ovvero Coniugi dei Fratelli dei Genitori)

A.4.1

.

Renato Gri

* Torino 4-9-1952

+  _______

∞ Maria Augusta Verda in Rivoli 3-7-1976

Tot:1

 

Parentela di AFFINITÀ in Linea Collaterale di 4° (Coniugi dei prozii  ovvero Coniugi dei Fratelli dei Nonni)

A.8.1

.

Rosita Picco

* Torino 1928

+  Torino 19-5-1988

∞ Carlo Verda - Torino 1957

A.8.1

.(1)

Germana Brizio Maddalena Palmira

* Torino 21-11-1930

+  Torino_______

∞ Carlo Verda - Torino 25-9-1971

A.8.6

 

Raffaele Fontana

* Rivoli 7-5-1924

+ Rivoli 20-4-1993

∞ Letizia Verda

A.8.7

 

Franco Depaoli

* Torino 25-11-1927

+  _______

∞ Anna Verda  in Torino 19-3-1968

Tot:4

 

Parentela di AFFINITÀ in Linea Collaterale di 5° (Coniugi degli zii dei prozii  ovvero Coniugi dei Fratelli dei Bisnonni)

A.16.1

.

Enrico Aprà 

* Torino 1870

+ Torino 1932

∞ Paola Verda in Torino 1918

A.16.2

 

Angelo Ramella 

* Torino 19-3-1874

+ Torino 14-3-1971

∞ Margherita Verda in Torino

A.18.2

 

Otto Paolo Sieg 

* Barmen 28-10-1902

+ Torino 11-1-1939

∞ Alma Dentelli in Parma 10-9-1929

A.18.3

 

Clementina Pasini 

* Parma 18-3-1905

+ Parma 2-4-1991

∞ Bruno Dentelli

A.18.4

 

Ilario Brenta 

* Genova 5-6-1899

+ Parma 13-11-1964

∞ Bianca Dentelli in Parma 11-7-1931 o 30-09-1932

A.20.1

 

Giuseppe Alietto

*

+ ____________

∞ Lucia Teresa Chiri

A.20.3

 

Anna Antonietta Varale 

* Alpignano 9-2-1885

+ ____________

∞ Gaetano Chiri in Alpignano 11-10-1913

A.20.4

 

Ernesto Lenzi 

* Bologna 24-10-1890

+ Bologna 10-10-1950

∞ Maria Teresa Chiri

A.20.7

 

Vittorio Bugnano 

* Rivoli 22-1-1897

+ Torino 12-8-1978

∞ Amalia Chiri

A.20.8

 

Clelia Fantino 

* Alpignano 8-3-1899

+ Alpignano 30-12-1987

∞ Battista Chiri in Alpignano

A.20.9

 

Ettore Vitrotti  

* _____ 27-8-1892

+ ______3-2-1959

∞ Giuseppina Chiri

A.20.12

 

Maria Meotto

*

+  _______

∞ Ernesto Chiri

 

 

Eugenio Caffarotto

*

+ ____________

∞ Teresa Chiri (nata in seconde nozze da Agostino Chiri)

A.22.1

 

Giovanni Pessana 

* Torino 12-1-1906

+ Torino 1-5-1972

∞ Domenica Bosio

A.22.2

 

Maddalena Alciati

* Alpignano 31-5-1891

+  _______

∞ Edoardo Silvio Bosio

A.22.4

 

Bernardino Peirone Giuseppe 

* Aosta 15-8-1890

+ Torino 1956 s

∞ Angela Bosio

A.22.5

 

Luisa ________ 

*

+  _______

∞ Camillo Bosio

Tot:16

 

Parentela di AFFINITÀ in Linea Collaterale di 6° (Coniugi dei prozii dei prozii  ovvero Coniugi dei Figli dei Fratelli dei Trisnonni)

A.8.1

.

Anna ________

* ___________

+  _______

∞  Domenico Verda

A.8.1

.

Margharita Calzia             

* Pieve di Teco

+  _______

∞ Antonio Verda

A.16.1.1

 

Piero Anfosso 

* Torino       

+ Torino       

∞  Elisa Aprà

A.40.9

 

Emiliano Pietro Bertignono

*  Cigliano 22-4-1864

+  _______

∞ Vittoria Chiri in Torino 2-3-1889

 

 

Ferruccio Peirone

* Alpignano 20-10-1920

+  _______

∞  Candina

 

 

Vada Stefano Giuseppe 

* ___________

+  _______

 

 

 

Maria Demichelis

* ___________

+  _______

 

 

?

Colombino Carlo

 

 

 

 

?

Giuseppe Vernej

 

 

 

Tot:4

 

Parentela di AFFINITÀ in Linea Collaterale di 7° (Coniugi degli zii dei prozii dei prozii  ovvero Coniugi dei Fratelli dei Padri dei Trisnonni)

A.8.1

.

 

* ___________

+  _______

∞   ______________

Tot:0

 

Parentela di AFFINITÀ in Linea Collaterale di 8° (Coniugi dei prozii dei prozii dei prozii  ovvero Coniugi dei Fratelli dei Nonni dei Trisnonni)

A.8.1

.

 

* ___________

+  _______

∞   ______________

Tot:0

 

Totale  complessivo: 25

5.6 - AFFINITÀ in LINEA COLLATERALE ASCENDENTE (Cugini) - (A-L-C-A-C)

Parentela di AFFINITÀ in Linea Collaterale di 4° (Coniugi dei cugini Primi) 

A.4.1.1

.

Silvia Raimondi

* __________________

+  _______

∞  Maurizio Gri in Venaria 14-5-2011

 

.

 

* ___________________

+  _______

∞ 

Tot:1

 

Parentela di AFFINITÀ in Linea Collaterale di 5° (Coniugi dei cugini Secondi) 

A.8.6.1

.

Maria Grazia Azzalin

* Rivoli 8-9-1956

+  _______

∞  Augusto Fontana in Rivoli

A.8.7.1

.

Paola Mobiglia 

* Torino 27-5-1970

+  _______

∞  Giorgio Depaoli 2000

Tot:2



Parentela di AFFINITÀ in Linea Collaterale di 6° (Coniugi dei cugini Terzi)

A.8.6.1

.

Rosa Lombardo

* Rivoli 8-9-1956

+  _______

∞  Gianluca Fontana in Terni 2006

A.8.7.1

.

Fabio De Salvo

* ______

+  _______

∞  Cristina Fontana

Tot:2

 

 

Totale  complessivo: 5

5.7 - AFFINITÀ in LINEA COLLATERALE ASCENDENTE (Pro-Cugini) - (A-L-C-A-P)

 

Parentela di AFFINITÀ in Linea Collaterale di 6° (Coniugi dei Procugini)  ovvero Coniugi dei figli dei fratelli dei Bisnonni

A.4.1.1

.

Graziano_____

* __________________

+  _______

∞  Marlies Sieg

 

.

Gino Gaietta

* ___________________

+  _______

∞  Piera Pessana

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tot:2

Parentela di AFFINITÀ in Linea Collaterale di 7° (Coniugi dei Pro-Procugini ) ovvero Coniugi dei figli dei fratelli dei Trisnonni

A.8.6.1

.

 

* ___________

+  _______

∞  _____________

A.8.7.1

.

 

* ______

+  _______

∞  ______________

 

Tot:2

Parentela di AFFINITÀ in Linea Collaterale di 8° (Coniugi dei Pro-Pro-Procugini ) ovvero Coniugi dei figli dei fratelli dei Padri dei Trisnonni

A.8.6.1

.

 

* ___________

+  _______

∞  _____________

A.8.7.1

.

 

* ______

+  _______

∞  ______________

Tot:2

 

Totale  complessivo: 2

A.8.6.1

.

Gri Marta

* Rivoli 2-5-2014

+  _______

∞  _____________

A.8.7.1

.

Gri Gabriele

* 2017

+  _______

∞  _____________

 

 

Cap. 10  Note e Citazioni

 

10.1  -  Note richiamate nel documento

1) I gradi di parentela d'ora in poi sono quelli riferiti a partire dai "Soggetti Base" .(Consultare quindi l’elenco per gradi di parentela nel Cap.5 e Cap.9.) Il numero posto tra parentesi graffe ex: {120} (ved. Cap. 2.5) deve essere inteso come il numero che contraddistingue univocamente il soggetto all’interno della catalogazione utilizzata per l’intera ricerca (metodo Eytzinger). Le parentele collaterali vengono invece distinte dal progressivo riferito al progenitore secondo una lettera alfabetica progressiva.

2) Ludovico Giordano , Oneglia Sabauda ,- Oneglia 1928 pag.63

3) Francesco Ramoino , Memorie storiche di Pontedassio, - Sanremo 1936 Oneglia 1978 pag 135

4) Nino Lamboglia, I monumenti medioevali della liguria di ponente, -Torino 1970-pag. 51 e seg.

5) A.Mela, La valle del Maro: Paesi e famiglie nel sei e settecento,-Sanpaolo 1972- pag.29

6) Francesco Ramoino, Memorie storiche di Pontedassio , -Onrglia 1978-pag. 9

7) Nilo Calvini , Formazione di comuni rurali nella liguria occidentale, pag.6 e seg.)

8) Fulvio Ramella ,Ricerca geografico-umana nella valle dell'Impero, pag. 161 e segg.

9) Valore ricavato dalla Guida d'Italia vol. "Liguria" del Touring Club Italiano - Milano 1982

10) L'intero elenco delle citazioni ordinate per ogni singolo testo è contenuta nel cap. 3.3

10bis)G.L.Le Rouge "Carta del Piemonte e Monferrato" 1744 Torino Archivio di Stato,Corte,Carte topografiche segrete,Piemonte.

11) Giuseppe Figari, Memorie storiche della città e provincia di Oneglia ,- Genova 1814 -pag. 43

12) Ludovico Giordano , Oneglia Sabauda, , pag.40

13) Emidio De Felice: I cognomi degli Italiani

14) Francesco Ramoino , Memorie storiche di Pontedassio ,-Sanremo 1936 pag. 65

15) Francesco Ramoino , op.cit. pag. 9

16) Riccardo Adalgiso Marini, Gli statuti di Villafranca Piemonte , pag. 35 e 49

16bis) Du Cange, Glossarium mediae et infimae latinitatis , pag. 278

17) I gradi di parentela sono sempre riferiti ai "soggetti base". ved. Elenco per gradi di parentela in APPENDICE A

18) a cura di Marina Maudraz e Mariella De Vietro da: Schegge ed appunti per una storia locale. Alpignano.

19) cfr. Emidi De Felice: I cognomi italiani

20) Definizione tratta dal l'Enciclopedia Garzanti, vol.2 ,Milano 1963

21) Maner Lualdi : Italiani per aria - Milano 1968

22) Comunicato tratto da "la Stampa" del 9-3-1939

23) da Corona Andrea in Diz. della storia dell'Arte in Italia vol.2

24) cfr. testo edito a cura dell'Associazione di misericordia - gruppo AIDO- di celle sul Rigo, CELLE: immagini di memorie e ricordi di un paese antico. Ed. donchisciotte 1992

25) Nicoletta Innocenti:,Celle sul Rigo: Brevi cenni storici , da AA.VV. 1987

26) Bartolomeo Gherardini, Visita fatta nell'anno 1676

27) pag. 20 - Giulio Lazzati:,Ali nella Tragedia, Gli aviatori Italiani dopo l'8 settembre ed. Mursia 1997

28) sito internet : www.comunedisancasciano.it

29) Francsco Biga: La Valle d’Oneglia negli Statuti dei Doria – Imperia 1991

30) Sito  www.labo.net –

31) sito L'ANCORA - Riccardo Brondolo - Questioni di nomi e di terre.htm

10.2 -  Citazioni tratte dai testi consultati

Legenda dei riferimenti bibliografici

 

rif. c.       riferimento che ha il cognome dei "Verda” come argomento della citazione.

rif. t.       riferimento che ha la topografia  ed i luoghi come argomento della citazione.

rif. b       riferimento che comporta la conoscenza di un interesse bibliografico.

rif. s        riferimento che ha un evento storico come argomento della citazione.

rif. d       riferimento che ha un dato demografico come argomento della citazione.

 

Ludovico Giordano " Oneglia Sabauda" Oneglia 1928

 

rif. c pag. 40 30 Aprile 1576 - Vendita della Signoria di Oneglia fatta dal signor Gian Girolamo Doria al Duca Emanuele Filiberto <<Al nome della Sancta et individua Trinità [...] Io Pietro Giorgio Verda Notajo Pubblico di Oneglia ho rogato il soprascritto istrumento insieme col suddetto Signor Luigi Nicolò Caluxio  et +  Honorato Baldovino[...]>>

 

rif. c pag. 63  <<Gli abitanti ammaestrati dalle dolorose esperienze dei passato e giustamente allarmati [...] abbandonano in massa il suolo nativo e si disperdono chi nel Genovesato, chi in Sardegna, in Toscana, persino in Sicilia: la maggior parte si avvia in Piemonte.<<[....]di questo esodo rimane tuttora traccia in parecchi paesi delPiemonte specialmente in Torino. È a tale epoca che risalgono i cognomi originari del nostro principato, quali Briatore, Ramoino, Calzia, Semeria, Verda ecc. Tuttora così numerosi nella capitale subalpina, soprattutto nella classe degli esercenti specializzatisi nel commercio degli olii, paste alimentari, pesci conservati ed in generale di quelle derrate comprese appunto lassù sotto la denominazione di "generi di riviera” >>.

 

Francesco Ramoino " Memorie Storiche di Pontedassio" Sanremo 1936 – Rist. anastatica Oneglia 1978

 

rif. s pag. 9 << Il dominio Carolingio durò poco più di un secolo e finì con la morte di Carlo il Grasso nell'888. Durante esso accaddero due fatti importanti: primo si istituirono i ducati, i marchesati, le contee, che di nomina regia prima,  diventarono poi ereditari costituendo il feudalesimo: secondo comparvero nell'849 i Saraceni che saccheggiarono impunemente il nostro litorale. I Saraceni erano mori di razza Araba che avevano conquistato la Spagna e di la parte per mare, parte per terra, si erano mossi nell'89 per invadere e fortificarsi a Frassineto alle falde dei Monte S. Mauro presso Villafranca. Guerrieri feroci e brutali vivevano di pirateria menando stragi, distruggendo città e paesi annidati a Frassineto, facevano quando a quando degli attacchi contro i paesi marittimi della nostra costiera. Dopo averli occupati e distrutti avanzavano per le valli uccidendo e rubando. In tal modo aumentarono di potenza e di numero e di audacia sino a spingersi nei 935 ad Acqui, nei Monferrato ed alle porte di Torino. In quell'epoca fu distrutto Castelvecchio, che diede poi origine a Borgo, Barcheto, Costa, Costiolo, Oliveto. E in quell'epoca anche la popolazione della valle concorse a costruire il castello di Bestagno, il quale doveva servire come rifugio contro le incursioni dei Saraceni, poco dopo furono costrutte delle Torri per comunicare, dal mare all'Alta Valle,  il prossimo avvicinarsi dei tanto temuti mori.

 

rif. t  pag. 11  <<La signoria dei Vescovi nella Valle di Oneglia all'epoca della vendita ai Doria 1298 comprendeva i castelli e le castellanie Oneglia, Bestagno, Pontedassio, Testico, Torria, Chiusanico, Gazzelli coi paesi e villaggi da essi dipendenti. I quali erano Oliveto,  Malpertugio, Costa, Costiolo, Costa Rossa, Barcheto, Borgo, Vialla Viani, Villa Guardia [...]>>.

 

rif. n  pag. 19  << [...] Senonchè dopo la sua morte (1537) il figlio erede Gian Gerolamo si vide contestato il diritto di primogenitura dal fratello cadetto. Donde litigi che poi furono composti. Gian Gerolamo venne in urto con la popolazione perchè voleva dare il giuramento al Podestà nel castello invece che nel Palazzo comunale in presenza dei padri dei medesimo. Se ne adontò e vendette la Signoria ad Emanuele Filiberto di Savoia non compresi Cesio e Testico che ritenne in Signoria particolare, per 41.000 scudi d'oro e tanti feudi col titolo di marchesato del reddito di 1.500 scudi d'oro annui in Piemonte in paesi di sua scelta, con strumento rogato in Nizza Palazzo Ducale 30 Aprile 1576, rogato notaio Luigi Calusio di Ciambery, Onorato Balduino di Nizza, Pietro Verda di Oneglia.

 

rif. s  pag. 22 maggio 1576 - << L'indomani del giorno della compera della Valle di Oneglia, Emanuele Filiberto detto Testa di Ferro ricevette l'omaggio e il giuramento di fedeltà di tutti i valligiani.>>

 

rif. c  pag. 22 Il 27 Aprile 1584 (Carlo Emanuele ndr.) << rinnovò il giuramento di fedeltà alla valle riconfermandole gli antichi privilegi. In seguito ad una controversia dell'anno successivo che'gli ebbe con Genova, per i confini della giurisdizione di Pornassio, mandò nei 1587 il Signor Marco Antonio Ribotti di Pancalieri per ricevere da tutti i paesi della Valle di Oneglia la consegna di qualsiasi scrittura, instrumento o testimonianza riguardante i diritti sovrani. La raccolta dei quali documenti degli antichi feudatari trovasi coi nome di "consignamento dei Ribotti” nell'Archivio di Stato di Torino, opera pregevole e fonte delle antiche notizie di nostra valle. >>

 

rif. c  pag. 23 Il 24 febbraio 1587 <<[...]riconobbero che S.A. possiede in Pontedassio un edificio di olio da una ruota, e in esso edificio un follo da follare il panno, confinante a sopra dalla via pubblica, ai di sotto con la fiumara, Zanettin Agnese e suoi fratelli e Messier Pasquale Calvo e suo fratello. Più un altro edificio da olio, sito in Borganzo, il quale si trova rovinato e a cui sono confini al di sopra la via, al di sotto il fossato e dall'altro lato Antonio Verda. Più un mulino a due ruote [...]>>

 

rif. s  pag. 33 Dal 1760 <<[...]comincia nella nostra valle il secolo dell'oro [...] I negozianti aumentati di numero si diedero a fabbricare truogoli e ad immagazzinare olio >>  quei di Oneglia commerciando con l'estero, quei di Pontedassio col Piemonte per mezzo di numerose chiere di muli carichi di pelli di capra, ripiene d'olio, ed aprendo negozi al minuto a Torino. >>

 

rif. s  pag. 38 1790 <<[...] Acquistatosi in tal modo la simpatia dei francesi, il Berio fu creato maire (sindaco ndr.) del paese, nonché delle due Ville (Villa Viani e Villaguardia) e di Bestagno. Quando questi dovettero allontanarsi gli lasciarono per scorta un buon numero di soldati francesi. Governò con energia e si dimostrò spesso sanguinario e violento. Impose a Villa Viani di pagare entro un breve periodo di tempo una rilevante somma di danaro contante. Visto che però il pagamento procedeva per le lunghe, mandò vari soldati alla Villa per fare ostaggi. Quattro giovinetti appartenenti alle migliori famiglie, legati due a due con una corda venivano condotti alle carceri di Pontedassio. Senonchè uno dei quattro certo Viani Nicolao di Francesco, accortosi che la fune cedeva, giunto dietro la chiesa di Villaguardia, sotto il portico della canonica, riuscì a liberarsene e a correre disperatamente per il viottolo vicino che mette nella strada mulattiera per Pontedassio mentre alcuni dei soldati lo inseguirono senza raggiungerlo gridando[...]. Gli altri tre, messi in carcere dovettero per ottenere la libertà sborsare la somma richiesta >>.

 

rif. t  pag. 40  Fu invece esonerato da ogni tassa nei 1802 il comune di Villaguardia perchè quasi interamente distrutto da una frana del soprastante monte e dallo scoscendimento dei sottosuolo eroso dalle piogge dirotte di tre giorni e tre notti nonché precedentemente dai torrente "Gazza”. Di tale rovina esistono ancora tracce nella località detta "Scunscia".

 

rif. c  pag. 59 Don Verda Damiano teologo (1830-1913). << Nacque in Pontedassio. Frequentò le scuole di Oneglia e di Albenga. Passò poscia, ordinato sacerdote, all'Università di Torino ove fu brillantemente laureato in filosofia. Fu professore in vari istituti dei Piemonte. Buon conoscitore della storia di Pontedassio; non lasciò scritto alcuno. Morì l'11-6-1913 nel paese natio all'età di oltre 83 anni, nel locale ricovero, lasciandovelo per testamento erede universale >>.

 

rif. t  pag.  65  Dalla chiesa di San. Michele di Bestagno si separarono le seguenti chiese:[...] San Matteo di Villa Guardia col titolo di prevostura, nel 1490. Da cui l'Assunta di Villa Viani nei 1619 col titolo di rettoria.

 

rif. s  pag. 65 <<[...] laddove descrivendo la separazione del 1571 delle due chiese fatta per decreto vescovile racconta che le due chiese furono dichiarate separate per maggiore comodità dell'una e  dell'altra popolazione e minor disagio del Parroco che amministrava anche la Cappella di San Sebastiano della Costa dei Verdi (attuale Bestagno) [...] >>

 

rif. c  pag. 66  Sulla chiesa di S. Margerita di Pontedassio << Un altro sintomo di antichità della chiesa era il gradino in marmo bianco della porta centrale che portava scolpita un’ antica iscrizione in lettere stravaganti, cancellate dal calpestio del popolo secondo il Pira, e che il teologo Verda mi affermò rotta e dispersa durante la restaurazione dei 1879 [...]>>

 

rif. c  pag. 73 Descrivendo e trattando dei convento dei PP. Agostiniani: << In prima pagina, scritte a mano,  leggonsi le seguenti parole nello "speculum religiosorum del Padre Umberto de Romanis Bragundi stampato a Bologna 1688  << ad usum fratis Joannis Baptistae Verda Ordinis S. P. Augustini et Sanctae Chatarinae alumni [...]>>.

 

rif. c  pag. 75  Descrivendo notizie sulla chiesa di S. Lucia nel 1598: << Nell'oratorio campestre di S. Lucia si celebrano le feste fra l'anno e in particolare nella sua solennita [...] con obbligo di un annuale per l'anima sua e un altro di L. 12 annue che si cavano da un pezzo di terra ceduto al detto oratorio da Gio. Maria Verda[...]>>

 

rif. s  pag. 135 << nel 1700 i nostri oliveti soppiantarono pò per volta prima i seminativi poi i vigneti tantochè la popolazione abbandonò il poco redditivo mestiere dei caseificio e si dedicò completamente agli oliveti che rendevano molto per il continuo aumento del prezzo dell'olio e trascuravano il bestiame lattifero. Sul 1800 erano famose le squadre di muli che da Pontedassio e Villa Guardia partivano pel Piemonte carichi di otri, o "pelli” cioè pelli di capra conservate. La nostra valle costituiva la via più breve per trasportare l'olio in Piemonte ed era quindi la più battuta. Varie famiglie di Pontedassio apersero in Torino dei negozi d'olio ...>>

 

 Ludovico Giordano " Memorie OnegliesiGenova 1923

 

rif. c  pag. 90 <<[...] stirpe dei Ramella [...]>>

 

rif. c pag. 118 Elenco dei notari passati a rogare nel '500: [...] Verda Nicolò [...] >>

 

rif. d pag. 122  Sui registri parrocchiali: << Il registro primo delle nascite comincia col 2 ottobre 1574 e finisce col 16 giugno 1581» annesso allo stesso fascicolo si trova un elenco di matrimoni dei quali il primo porta la data del 10 gennaio 1574 e l'ultimo quella del 6 ottobre 1578.>>

 

rif. c  pag. 238 Il 24 Aprile 1528 << [...]nella trascrizione fatta dall'autore dell'obbligazione passata da uomini della valle d'Onegli di pagare a Stefano Doria soldi 20 moneta corrente in Genova [...] In nomine domini Amen[.... ] Joannes Verda Stephani [...]>>

 

rif. c  pag. 240  24 Aprile 1528. La stessa obbligazione della nota precedente è siglata da:<<Ego Bernardinus Verda quondam Andree de Unelia diocesis albinganensis Imperiali et Apostolica auctoritate notarius premissis omnibus una cum suprrascriptis Egregijs dominis Luca et Filippo notarijs et testibus prenominatis interfui et ea rogatus scribere scripsi et in hanc publicam formam redigi quod extractum fuit per dictum Lucam >>.

 

rif. c  pag. 242 21 Ottobre 1528 Altra trascrizione di una obbligazione passata tra gli uomini della valle e città di Oneglia e Stefano Doria .<<In nomine domini Amen [...]Baptista Verda  q.+  Filipi[...]>>

 

 Fulvio Ramella "Ricerca geografico-umana nella Valle dell'Impero "  Tesi di Laurea  Genova 1974 -75

 

rif. t       pag.  24 <<Perdurando gli antichi contrasti con i sudditi ed essendone sorti di nuovi, i Doria vendono la Signoria ad Emanuele Filiberto di Savoia con atto dei 30-4-1576; tra gli altri luoghi sono venduti ” il castello e il borgo di Bestagno,[...] Pontedassio, Villa deGatti,[...] >>

 

rif. t       pag.  25 È probabilmente in questi anni (1612 (ndr.) che si viene formando il centro abitato di Villa Viani il cui nome deriva dai fatto che moltissime  famiglie della zona si chiamavano "Viani": questi fino ad allora vivevano in case sparse nella campagna tanto è vero che la chiesa di N. S. degli Angeli fino allora era “chiesa campestre".

 

rif. c       pag.  38  <<Nella prima metà dei '700 sono frequenti gli inverni rigidi e le gelate che rovinano le campagne: nei 1709 si ha un freddo intenso -9 C° che fa perire agrumi, viti ed olivi, molte famiglie emigrano ed i rimasti si sostentano col vendere la legna degli olivi abbattuti perchè ormai improduttivi e col piantare i cereali al loro posto ( Pira G. op.cit. pag.8-89). […]Che ci furono delle emigrazioni a causa di ciò è confermato da un atto di emancipazione, datato 11-3-1728, che dice : << [...]è comparso Mastro Sebastiano Verda, figlio di Francesco di questo luogo quali espone che essendo molti anni che esso si è partito dalla casa paterna di detto suo padre per andare nella città di Genova [...]>>.

 

rif. c       pag. 98  <<Fra le registrazioni di morte dei 1787 si legge: Laurentius Verda (anni 64) << solus in cubicolo e scala praecipitatus">>.

 

rif. c       pag. 104 Il morbo epidemico che scoppia all'inizio dei 1800 [...] i morti risultano in tutto l'anno 71 massimo assoluto contro solo 20 battesimi per un saldo di -59. Si registrano  decessi in gennaio fra cui quello di una certa Giovanna Verda di 30 anni "delirio capta” [...] 10 persone muoiono in marzo tra cui un certo “ Vincenzo Verda di anni 40“

 

rif. d      pag. 161  LA PARROCCHIA DI VILLA VIANI:  <<Nell'Archivio parrocchiale della chiesa di N. S. degli Angeli in Villa Viani ho consultato due soli volumi: un "liber baptizatorum ” comprendente gli anni 1619-1805 ed un "liber baptizatorum et mortuorum” che va dal 1806 ai 1837>>.

 

La demografia nei 1600 : << Il centro di Villa Viani si è formato, come si è visto, nei primi anni dei 1600 ; una prova di ciò è costituita dai fatto che i registri dei battesimi risalgono appunto ai 1619 . Il fatto che la registrazione delle morti risalga solo fino ai 1806 significa che i registri più antichi sono andati perduti. Fino alla fine dei secolo la media annua dei battesimi risulta di 11. Il primo dato sulla popolazione risale ai 10 aprile 1637: ad una riunione dei Parlamento partecipano 24 capi di casa. per cui se ne deduce che il numero delle famiglie è senz'altro inferiore alle 40 unità. Pian piano la popolazione aumentò ed a fine secolo 1698 Villa Viani in quell'anno contava circa 80 famiglie che possono corrispondere a circa 320-400 abitanti>>.

 

La demografia nei 1700: <<In questo secolo non ho trovato dati di popolazione su Villa Viani  tuttavia penso che la popolazione non aumentò di molto per due motivi: 1° la media annuale delle nascite di tutto il secolo risulta di 11¸ e cioè di pochissimo superiore a quella dei secolo precedente. 2° da un pur approssimativo calcolo fatto risulta che all'inizio dei secolo successivo gli abitanti sono 400 circa, dato non molto differente da quello dei 1698>>.

 

La demografia dei 1800 : <<Dal 1800 ai 1860 la media annuale delle nascite passa da 11.8 a 15. Chiaro segno di un aumento di popolazione .[...] Tenendo conto che dal 1806 a 1840 il movimento naturale risulta positivo per complessive 110 unità e tenendo conto di eventuali migrazioni, si può pensare che ad inizio secolo gli abitanti di Villa Viani ammontassero a circa 400.[...]. Di qualcuna di queste migrazioni si può avere indirettamente notizia dall'indicazione dei luogo di morte >>: (varie persone morte in Piemonte prosegue il Ramella << come si vede anche per Villa Viani si può dire che i più emigrassero in Piemonte >>

 

rif. c pag .17  Vi fu un’epidemia nel 1854 (agosto-settembre) di colera mentre un certo Gio Battista Verda soldato dell'armata Sarda di anni 25 il 17 agosto morì nell'ospedale militare di Jeny Koy in seguito a diarrea.

 

 

 

rif. c       pag.  181   LA PARROCCHIA DI VILLAGUARDIA:

 

La demografia nei 1500-1600: << Il primo dato di popolazione che conosco su Villaguardia è quello come ai solito del Giustiniani, il quale nei 1537 attribuisce a Villa dei Gatti,  antico nome dei paese 70 fuochi. Il 10 aprile 1637 ad una riunione del parlamento partecipano 21 "capi di casa”.  Alla fine dei secolo nei 1690¸ risultano abitare a Villaguardia 56 famiglie>>

 

La demografia nei 1700 : <<Ad una riunione dei parlamento il 1dicembre 172 parteciparono 40 "capi di casa per cui le famigli potrebbero essere 60 o poco meno» gli abitanti quindi possono essere 240-300>>.

 

La demografia nei 1800 : <<dal 1801 ai 1861 la media annuale dei battezzati risulta essete 12 unità. Nel novembre 1802 la frana che si abbattè sui paese non causò vittime. Nei periodo 1852-1860  il movimento  naturale  risulta complessivamente di 35. bisogna ritenere che la poplazione fosse scesa ad una cifra di poco superiore ai 400 abitanti>>.

 

Giuseppe Figari" Memorie Storiche della citta` e provincia di Oneglia" Genova 1814

 

rif.  t      pag.  7   Il contado di Prelà abbraccia Prelata sui fiume Prino, Casa dei Franchi sui Torrente Caramagna, Molini sui torrente Pantani, Prado sui detto torrente, Morteo, Torre, Valloria [...] Villa Viani all'origine dei fossato di Montegrosso.[...] La contea di Bestagno rinchiude Bestagno sui fiume Impero, Olivastri, Sarola, Villaguardia, Villagatti, Ursarola.

 

Rif.  t     pag.  28

anno 900 <<Margot o Margareta Governatrice del Castello di Bestagno dei Signori della giurisdizione d'Urn'Elia fondò la Chiesa che fu poscia sotto il titolo di S. Margherita di Pontedassio eretta in Parrocchiale, e si vede ancora d'antica fabbrica>>.

 

rif.  s      pag. 30  <<[...] e questa (Renata) contrasse matrimonio col Signor D'Urfè che nei 1575 permutò detti stati coi Duca di Savoia ricevendo in contraccambio Rivoli nè Taurini[...]>>

 

rif.  c      pag.  43 1298¸ 30 gennaro <<come rilevasi dagli atti di detto Consiglio, ossia Parlamento, ricevuti dai notaro Verda ove fu detto [...]>>.

 

rif. n      pag.  49 1528 24 agosto << In atti dei notari Bernardino Verda, Luca Allegro [...]>>.

 

rif. st      pag. 86 1794 ¸ 4 aprile.  I molti corsari che vi si armarono infestarono il mare ed il commercio e molti d'Oneglia mostrarono nè combattimenti il loro coraggio. Gli Onegliesi vollero opporre una seconda inutile resistenza alle forze francesi, che marciavano alla volta di Oneglia, di cui dopo molti fatti d'armi s'impadronirono ponendola a sacco. Tutti gli abitanti emigrarono, chi nei paese di Genova, chi nei Piemonte[...]

 

rif. t       pag. 108 1802 <<Le dirotte piogge produssero un insacco, ossia sconciamento nelle campagne: molte regioni de' Cave precipitarono in mare con immenso danno non meno conseguente nella Valle: il luogo di Villaguardia rovesciò intieramente>>.

 

 A. Mela " La Valle del Maro " Paesi e famiglie nel 6 e 700 " Chieti 1972

 

rif. s.  pag.  29     <<Le valli della Ligura furono abitate fin dai tempi preistorici, come è provato dai materiale archeologico rinvenuto nelle caverne locali. Secondo Plutarco, i Liguri avrebbero occupato gran parte dell'Occidente in contrapposto agli Sciti, che abitavano l'Asia, ed agli Etiopi, che popolarono l’Africa. Sappiamo che i liguri furono in prevalenza boscaioli e che abitavano i monti,  solo in un secondo tempo discesero verso il mare. Il ligure fu un popolo coraggioso, forte e rozzo. Quando i romani giunsero ad occupare le due riviere trovarono delle popolazioni ancora quasi completamente barbare; sotto l'influsso della civiltà latina andarono, poco a poco, incivilendosi.[...] Con la caduta dell'Impero d'occidente (476) anche quest'arco di terra chiamato Liguria conobbe il furore dei barbari: verso il 600, Rotari, re dei Longobardi, saccheggio Taggia ed Alberga. Seguirono le scorrerie saracene ed i Mori intorno ai 993 distrussero il Castel Vecchio d'Oneglia e ne dispersero per la campagna gli abitanti. quei valligiani ben presto formarono tanti nuclei abitati sparsi qua e la nella valle dell'Impero.[...]>>

 

rif. n      pag. 62<<[...] Questo è l'elenco dei parroci di  Candeasco rettori fino ai 1806 e poi arcipreti [...] Verda Giovanni Battista di Villa Viani (1626-1637)>>

 

rif. n.     pag.73   <<Serie di parroci di Carpasio [...] Giacomo Verda (1699-1730)>>

 

Nilo Calvini" Formazione di Comuni Rurali nella Liguria Occidentale" Genova 1960

 

rif  s.      pag. 6    <<[...] e certamente molto modesti erano quasi tutti i paeselli della liguria occidentale molti dei quali si formarono proprio nel sec.X e XI. Credo infatti che l'origine della quasi totalità di essi risalga a questi secoli in cui i conti feudatari divenuti potenti e numerosi cominciarono a costruire in adatte località i loro castelli, la fondazione dei quali << traeva seco la costruzione d'un miserabile villaggio ove all'ombra dei palazzo, raccoglievansi gli uomini il cui lavoro era necessario ai padrone >>teoria già espressa dai Sismondi>>.

 

rif st       pag.7     <<L'interesse era economico, quello di aiutarsi in tanto squallore; quelle riunioni nascevano dall'impellente necessità di coordinare gli sforzi per fecondare quelle terre orrendamente devastate e da tempo abbandonate. Questi contratti di lavoro li vediamo infatti sorgere quando i Saraceni furono scacciati da Frassineto dopo che ebbero saccheggiato , per quasi un secolo, le nostre terre. I miseri abitanti, usciti dai loro nascondigli , aiutati da pochi, discesi dai monti dove da anni stavano rifugiati, si radunano, scelgono vasti territori da coltivare , ora che e' scomparso l'incubo di essere oggetto di preda, si stringono in società per aiutarsi a vicenda e cominciano, forse inconsapevolmente, quel lavoro di organizzazione e di aiuto reciproco che darà come splendido risultato la formazione del paese a Comune e infonderà negli uomini quel mirabile amore per la libertà che fu sempre il vanto degli italiani>>.

 

Nino Lamboglia " I monumenti medioevali della liguria di Ponente" Torino 1970

 

rif. t       pag.  51 Le valli di Imperia- Fra San Lorenzo e Capo  Berta lungo il mare e ai riparo della dorsale montuosa che va dai monte Faudo ai monte Moro, a  monte Grande e ai Pizzo d'Evigno si estende ad anfiteatro, suddiviso in più valli e vallette aperte e dai rilievo assai meno aspro che ad occidente, il territorio propriamente detto di Imperia, che fa capo ai due centri, già rivali ed oggi uniti, di Porto Maurizio e Oneglia. Esso possiede analoghe caratteristiche fisiche analoghe risorse, un dialetto affine e gli stessi connotati delle valli più vicine ad Albenga dei cui territorio comitale fece parte fino ai secolo XIIL e della cui diocesi fa par tuttora. Nel moto di emancipazione comunale e nella susseguente politica genovese dei "divide et impera", fra il secolo XIL e il secolo XIII, Porto Maurizio fu la prima a rendersi autonoma sia dai Marchesi di Clavesana signori dei contado Albenga sia dai Vescovo di Albenga che la teneva per tramite dei monaci della Gallinara, mentre Oneglia era suo dominio diretto. Vi concorse certamente la crescente fortuna del "porto” probabile fondazione navale difensiva dei bizantini già nei VI-VIL secolo, rispetto ai porto di Albenga che cessò di esistere fra il secolo XIL e il secolo XIIL in seguito alle alluvioni e allo spostamento della foce dei Centa» e così Porto Maurizio ieri, Imperia oggi, è di Albenga la vera erede, specialmente sui piano della competizione commerciale e marittima. La città unica di Imperia, nata per conservare il capoluogo della provincia ma frustrata nelle sue aspirazioni moderne alla ferrovia e allo sbocco dei Piemonte, non ha che 45 anni di vita: troppo pochi per fare storia. Essa è costituita nella realtà da due centri costieri emuli e rivali, Porto Maurizio e Oneglia, con le vallate che a ciascuna fanno capo, incorso di avvicinamento e di fusione lungo il mare e in funzione dei porto, che tuttavia non è riuscito a diventare unico. Il dualismo ha radici profonde, non solo perché già dall'antichità le vallate principali di Porto Maurizio e di Oneglia, costituirono due comunità o pagi diversi, ma anche perché dall'età feudale in poi le divergenze si accennarono: Porto Maurizio protesa sui mare e precocemente sviluppatasi in Comune mercantile, Oneglia feudo vescovile fino ai 1298, legata ad Albenga fino a questa data nella resistenza a Genova, poi integrata nella Repubblica Genovese, coi Marchesato di Dolceacqua, per abile azione di un ramo dei Doria ed a Oneglia nacque poi Andrea Doria ,” Padre della Patria” e massimo esponente della Repubblica, ma nei 1576 con altrettanto abile mossa acquistata da Emanuele Filiberto per farne, durante tre secoli, un'appendice e uno sbocco sussidiario di Nizza, dei Piemonte sui mare. I Savoia come eredi dei Conti di Tenda e Ventimiglia-Lascaris, vennero inoltre in possesso delle alte valli di Porto Maurizio: la contea di Prelà e di Oneglia ¨ la Signoria dei Maro, ma non riuscirono mai a vincere la difesa genovese sulla linea dell'alta valle Aroscia, cosicché, se da un lato poterono interrompere la continuità territoriale dei dominio genovese lungo il mare coi possesso di Oneglia, dall'altro non conseguirono mai, se non per strade impervie, la continuità territoriale fra Oneglia e il Piemonte finché la Rivoluzione Francese e Napoleone amalgamarono Liguria e Piemonte in un unico Stato.

 

rif. t       pag.  63 La valle di Oneglia e dei Maro. Poche vallate liguri, come quella che prende il nome pomposo dai torrente Impero (derivato nei sec. XVII¬ dall'inclusione di Oneglia sabauda fra i "feudi Imperali") presentano un aspetto così conservatore ed a un tempo così aperto alle comunicazioni con il mare e con l'entroterra, da una lato per la sopravvivenza di un'economia tradizionale legata sopratutto ai commercio oleario, dall'altro, perché da oltre un secolo cioè dalla fusione della Repubblica di Genova coi Piemonte, la valle è stata ed è tuttora percorsa dalla più importante arteria di collegamento coi Piemonte stesso, che dai tempi di Emanuele Filiberto aveva cercato di fare di Oneglia il suo sbocco ai mare, surrogato di Nizza, troppo esposta ad occidente e di Albenga  saldamente genovese. Diversa era la situazione nei medioevo, perchè questa arteria aveva importanza trascurabile di fronte alle strade naturali Albenga di Teco e Albenga -Garessio lungo le valli dell'Aroscia e dei Neva e perchè la valle dell'Impero fu per tempo politicamente divisa : la parte mediana della valle, con capoluogo Pontedassio, legata ai Vescovo di Albenga e poi attraverso i Doria a Genova» la parte alta con la vasta conca rivolta ad occidente e dominata dai monte Grande passata nei secolo XILsotto il dominio dei Conti di Ventimiglia-Tenda . Di qui la denominazione tradizionale di "Valle di Oneglia” alla prima e di "Valle dei Maro” alla seconda , della quale il Castello e il Borgo dei Maro (Borgomaro) diventarono il capoluogo feudale.

Sul piano storico-architettonico questa divisione politica ebbe riflessi trascurabili, anche se nella valle dei Maro i ricordi dei Conti di Ventimiglia sono ancora vivi e frequenti, come sono visibili i maggiori legami con le forme e le influenze dell'architettura montana piuttosto  che marittima. Identica è l'intensità delle culture e degli abitati, meno arroccati a formare ili Borgo-Castello come nelle valli dei Nervia e di Taggia e partecipi forse di una più intensa vitalità dei tipo di abitato rurale a ville e fondi di eredità romana.Capoluogo della "Valle Superiore di Oneglia” era Pontedassio ricco comune rurale di fondo valle privo di castello, con una ricca gamma di edifici privati dei sec. XIL e XIIL, distribuiti in più gruppi ai lati dei ponte che immetteva a ponente ai castello di Bestagno. La valle superiore di Oneglia si divideva a sua volta in due “Castellanie”: quella di Bestagno intorno a Pontedassio e quella di monte Arosio, sconfinante intorno ai "Pizzo d'Evigno” ( la più alta montagna della zona) verso le valli di Albenga con Testico e Poggio Bottaro in vai Lerone. E’ la  divisione interna dei territorio rispecchiata negli statuti della valle, che risale certamente ai periodo dei dominio vescovile, ma ricalca forse divisioni e consuetudini più antiche

 

Nello Cerisola " Storia delle Industrie Imperiesi"

 

rif. c       pag. 588  Elenco ordinato per cognome: Sigg. Verda: I  fratelli Verda ¨ tipografi pag.165,331,336):

 

rif. c       pag.        << Sig. dott. Prof. Giorgio Luciano Verda, Ass. Regionale alla Regione Liguria già sindaco di Imperia.

 

rif. c    pag.  23 maggio 1824  << Paolo Battista Agnesi, comprava da Giovanni Verda e madre, il molino di Pontedassio ¨ il vecchio molino privilegiato dal Re, con lo stemma di Sardegna ( la croce di Savoia e le quattro teste di moro) affrescato sulla parete>>

 

Riccardo Adalgiso Marini " Gli statuti di Villafranca Piemonte"

 

rif. c       pag.18   <<Ma perché parte di queste famiglie sono estinte o dalla potenza antica decadute [tre di esse esistevano ancora nei 1561 e 1562 ed esistono ai giorno d'oggi  (1640) come si legge nella lite Pallio del Baldacchino nella Festa del SIGNORE CHE LE PRINCIPALI FAMIGLIE NOBILI ERANO 8, CHE COME TALI pretendevano di godere di tal prerogativa e preminenza cioè l'Aimar, Marini, Petitti,, La Gambara,, Noellis, Pistono, ,Rebuffi e Verduni.>>

 

rif. n      pag.31   11 settembre 1489. <<Investitura concessa dai Duca Carlo I di Savoia a favore di Pietro, Giovenale, Gian Brunetto, Gian Francesco e Gian Tommaso fu Michele Petitti[...]

 

rif. n      pag.34   1671-1690 Di questi anni vive ed opera grandi cose di pietà in Villafranca il padre filippino, Venerabile Sebastiano Valfrè da Verduno.>>

 

rif. n      pag.35   1698.<< Li Verduni , nobili Villafranchesi, che fin dai principio del secolo avevano ottenuto l'investitura di parte del castello di Cantogno inoltrano lite con la Serenissima casa di Carignano per il posseso di decime in Villafranca. La Regia Camera non riconosce buone le loro ragioni e riconferma le altre parti del feudo di Cantogno ai Malingri, ai Carutti e ai Solari. Li Verduni ebbero tuttavia più tardi ragione delle loro richieste.>>

 

rif. c  pag. 49 <<I Verduni: Antica famiglia, creduta originaria d'Ungheria, nobilitata assai tardi. Nei 1395 Verduno dei Verduni fu notaio , poi Chiavaro di Savigliano» nei 1398 Giacomo Verduni rogava il testamento di Aimone di Savoia Signore di Villafranca. Insieme coi Cerutti, Carutti, Marino, Rebuffo e Miglioretti ebbero porzioni nei '600 e '700 del feudo di Cantogno. Giovenale Verduno ne otteneva l'investitura il± dicembre 1604: Michele Antonio e Gioffredo Verduno nel 1624; Giovenale e Bartolomeo Verduno nei 1656 e così regolarmente in seguito di tempo. Ebbero sepolcro e banco in S. Stefano.Arma: d'oro a tre bande di nero, ciascuna caricata di altra banda in divisa di rosso; capo d'argento a tre lettere maiuscole romane "G” di rosso, ordinate in fasce. >>

 

Carlo E. Patrucco " I Saraceni nelle Alpi occidentali e spec. in Piemonte" Pinerolo 1908

 

rif. s       pag. 8    <<[943 ] <<Omnis Agorenorum exercitus e Boiariis accisus est>>

 

rif. s       pag. 8    <<[955]<<Otto rex cum Agorenis pugnabat in festivitate sancti Laurentii, eosque deo auxiliaate devicit>>

 

rif. s      pag. 8     <<Nella nota a piè pagina l'autore afferma che: << È evidente almeno in questo accenno, la confusione dei Saraceni con gli Ungari e ancora : Il dubbio che anche per questo fatto si tratti di Ungari è sempre fortissimo.>>

 

AA.VV  Guerra tra Eclino e gli estensi-Seconda caduta di Este -WWW

 

rif. s       pag. x    In un atto risalente al 1200, viene riportato : <<Furono testimonj Bertoldo patriarca di Aquileja ed i vescovi Ulrico di Passavia, Sifredo di Augusta, […]Anselmo maresciallo di Iustingen, Corrado Camerario di Verda e molti altri >>.

 

 

 

 

Cap. 11  Bibliografia

ELENCO TESTI CONSULTATI ORDINATI PER BIBLIOTECHE

11.1 Biblioteca Reale di Torino

AA.VV. Del riordinamento dei circondari di Oneglia e Sanremo in conseguenza della cessazione di quello di Nizza Torino 1860 Misc.87(6
AA.VV. Altra lettera sopra l'acquisto di Oneglia. fatta dalla Rep. di Genova sotto il di 15 agosto 1672 (ril.con Federici) 1672.00 R-26(54)
Andreoli Raffaele Oneglia:Avanti il dominio di Casa Savoia 1881 Tip.Ghilini R-26(27)
Anonimo Vittoria di Oneglia Principato sulle Armi Spagnole (1649).Relazione storica riportata in ottave. Genova 1837 Misc.457
Anonimo Statuti della Cassa di Risparmio di Oneglia. Oneglia 1840 Misc.197
Anonimo Poesia per la funzione della posa della Pietra angolare del nuovo ospedale di Oneglia Oneglia 1785 Misc.458
Anonimo Notizie militari: Annali 1793 1793.00 Misc.354
Arghinenti Albero Genealogico della Real Casa di Savoia Misc.31(24)
Arghinenti Albero Genealogico della Real Casa di Savoia Misc.31(II) Berardi Agostino Sonetti ...nel quaresimale ... in Oneglia l'anno 1771 dal + Rev.Padre. A.B. ex Rettore e vic. Cappuccino Genova 1771 Misc.456
Desgeneys Estratto di lettera del sig. Conte Desgeneys comandante la Città e la Provincia di Oneglia. 1798.00 Misc.77(27)
 Gandolfo Angelo Oneglia dall'Origine alla relazione contratta con Casa di Savoia 1906.00 Misc.30(6)
Figari Giuseppe Storie di Oneglia -Memorie Storiche- Geneova 1814 Tip.Bonaudo R-26(79)
Giordano Ludovico e altri Portoneglia o Imperia ? polemiche sul nome. Oneglia 1923 Misc.337(17)
Giordano Ludovico Memorie Onegliesi Genova1923 R-5(61)
Giordano Ludovico I Benedettini nella liguria occidentale MVD 2238
Giordano Lodovico Il Castel Vecchio di Oneglia Casale Monf. 1930 l-5-(11)
Giordano Ludovico Oneglia Sabauda Oneglia 1928 R-26(104)
Marsucco T. La fedeltà di Oneglia ai suoi Reali Sovrani di Savoia Genova.1928 Tip. Ferrando Misc.320
Ricardi Vittora sui Francesi 1692.00 Misc.353
Rossi Girolamo Notizie su antichi Statuti Misc.282(4)
Rossi Girolamo Sul sepe o sul seve ligure ??? Misc.282(3)
Soave E. L'industria tipografica in Piemonte III,190

11-2 Biblioteca della Provincia di Torino

AA.VV. Villafranca Piemonte dalle origini ad oggi - Il Podere Pignatelli - MV-a-2586 vis
AA.VV. Elenco ufficiale ( definitivo ) delle Famiglie nobili e titolate del Piemonte Roma 1895 P-e-281 vis.
Arghinenti 56 spiegativi del Regolamento di esecuzione della Fanteria Torino 1818 P-g-1519
Chiapusso Felice Saggio di alcune fa+  segusine dal XII al XIX sec. susa 1896 Bio(ital)-a-7
Cibrario Luigi Notizie genealogiche di fa+ nobili degli antichi stati della monarchia di Savoia 1866.00 Bio(ital)-b-27
Giordano Ludovico Oneglia Sabauda Oneglia 1928 MV-b-6335 vis.fotoc.rel.
Grande Stefano Villafranca Piemonte P-e-444
Marini Riccardo Gli statuti di Villafranca Piemonte d 1/49 vis fotoc.rel.SI
Monetti Franco Percorsi provinciali degli artisti di Sua Maestà PER -d-3
Pissanchi Anna Maria I conti delle Castellanie di Villafranca Piemonte T.L. 607 vis
Priorato Gualdo Vite dei Principi di Savoia fino a Vittorio Emanuele II P-c-44
Prola Pierino Ricerche su famiglie nobili Canavesane Bio(ital)-b-96
Rossi Girolamo Glossario medioevale ligure. APPENDICE 1909.00 Coll - d - 1/44 vis,no
Rossi Girolamo I Grimaldi di Ventimiglia. Memorie storiche e documenti Coll -d- 1 / 36
Rossi Girolamo Glossario medioevale ligure. Miscellanea di storia Italiana, tomo XXXV (4 della 3a serie) pag.1-26 1898.00 Coll -d - 1/35 vis,no
Rossi Girolamo La valle di Diano e i suoi statuti antichi 1902.00 Coll - d - 1/38
Rossi Girolamo Storia della citta di Ventimiglia dalle sue origini ai giorni nostri Torino 1857 P. -g-1216
Serra Giandomenico La storia piu' antica della provincia di Cuneo alla luce dei suoi nomi locali Per -f- 6
S. Agostino Regola e costituzione delle monache Agostiniane osservanti del venerabile monastero di Villafranca (Pie+ ) Torino 1790 P -h-2071 vis. rel.NO

 

 

11-3 Biblioteca Nazionale di Torino


AA. VV. Dizionario geografico dei Comuni e delle frazioni Reg.+  En.a.130
AA.VV. Euroamericani- Storia dell'emigrazione italiana in Argentina ed in Brasile BNT 88 d 426 1-3 vis
AA. VV. Figure e gruppi della classe dirigente Ligure nel Risorgimento. BNT.81.C.398
Berry Edward Guida pratica : Liguria Occidentale BNT.83.e.177
Borghezio Gino Bibliografia Lgure -Piemontese (indice per soggetti) sta in Boll. Storico Bibli. Subalpino Torino 1923 RIV.VIII.191
Borghezio Gino Bibliografia Ligure-Piemontese serie seconda nn.5001-13111 Cons.FE.VII 8/149-1501
Bulfaretti Luigi Industria e commercio in Liguria 1700- 1861
Calvini Nilo Inediti sui traffici commerciali tra liguria e Sardegna. BNT.83.c.174/1
Caratti Lorenzo Guida alla ricerca Genealogica Cons.GB.II,20 vis
Caratti Lorenzo Scopri le origini della tua famiglia cons vis
Castiglioni Pietro Circoscrizioni e diz. dei Comuni del Regno. Censimento al 31-12-1871 EP.s.97
Cerisola Nello Storia di Savona BNT.84.b.186
Costantino Claudio Industria e commercio in liguria nel'età del Risorgimento milano dono pieri 536
Della Chiese A. Corona Reale di Savoia ossia relazione delle provincie e titoli ad essa appartenenti 2 vol. Cuneo 1655-1657 Tip. Strabella 1)coll R VII 33(1-2) 2) COSS 180/2
DE Felice Emidio – Dizionario dei cognomi Italiani – Cons.GJ II Italia 4

DE Felice Emidio – Dizionario dei nomi Italiani – Cons.GJ II 6

De Bartolomeis Luigi Notizie topografiche e statistiche degli stati.... cons.FE V A 1/1-4
Du Cange Glossarium Mediae et infimae latinitatis cons. MSS 1B 1/1-10 vis,fotoc,si
Felloni Giuseppe Popolazione e sviluppo economico della Liguria nel sec.XIX Torino 1961 MI.II.739/16
G.B.di Crollanza Diz. Storico Blasonico delle fa+  Nobili e notabili Ital. estinte e fiorenti Cons.GB.II,2
Guelfi P. Diazionario Araldico (Manuale Hoepli ) Cons.GB.II,19 vis
Gioffredo Pietro Storia delle Alpi Marittime sta in Historiae Patriae Monumentae 1) cons FE VII 2/4 2) 86/109
Giordano Ludovico Emanuele Filiberto e la Signoria di Oneglia. cons.F.E. VII 8/108
Giustiniani Agostino Annali della repubblica di Genova BNT.84.c343
Harvay Richard Genealogia per bibliotecari BNT.83.d.981 vis,no
Lamboglia Nino Toponomastica Intemelia ( istituti Studi Liguri) . uno dei due volumi e' sul paese di Pigna Bordighera 1946 Fr.n.70 1/2 vis, inter, non poss. fotoc
Lamboglia Nino I monumenti della valle di Imperia. G.IX 40/12 vis,orig,si
Manno Antonio Regolamento tecnico Araldico 1906 Bio.op.B,50
Ottfried N. Araldica BNT.81.b.321 vis)
Pejron Alfredo L'Araldica Italiana nella legge e nella tradizione Torino 1933 vis
Patrucco Carlo Evasio Le famiglie signorili di Saluzzo fino al sec. XIII. sta in Studi saluzzesi Pinerolo 1901 cons. FE VII 8/10
Patrucco Carlo Evasio I Saraceni nelle Alpi Occidentali e specialmente in Piemonte vol 32 sta in Società Storica Subalpina Pinerolo 1908 + V.C. 1846 vis. fotoc.rel.SI
Pisani L'etimologia FC.S.41 vis
Segre Arturo Note e documenti sui casi e sui profughi Piemontesi e del 1821 cons. FE VII 8/83 vis.
Segre Arturo Emanuele Filiberto ( I ) La marina da guerra e i suoi fasti ( II ) la morte. + V.A. 1821/1-2
Segre arturo Storia del commercio vol. II Dalla Riv. Francese ai giorni nostri cora V.242/1-2
Segre Arturo Vittorio Emanuele I Paravia 1927 R. VII 4/5
Spreti Vittorio Araldica Cons.GB.II,12 vis

11.4 Biblioteca Civica di Imperia

AA.VV. Cumpagnia de l'urivu - quaderni culturali associazione per le tradizioni locali. LIG.1038
Anonimo anno 1792 esame dell'assalimento della lancia parlamentaria nella rada di Oneglia LIG.1445
Casalis Goffredo Storia di Oneglia dalle origini al secolo XIX LIG.687
Cerisola Nello Storie delle industrie Imperiesi Savona 1973 LIG.466
Isnardi Pietro Oneglia mia : Ricordi di tempi passati LIG.1087
Pira (r.to dai f.lli Carli) Un faro: Storia della città e Principato di Oneglia 30-11-1961 Torino LIG.64
Ramella Lucetto L'ulivo nel ponente ligure LIG.1190
Ramella Lucetto Oneglia Storia ed Origin Oneglia 1923 LIG.1105
Ricci Giacomo I piu' antichi documenti riguardanti Oneglia dal XII al XVI sec. tradotti ed annotati. Oneglia 1988 LIG.1440,1311
Verda Scajola Maria Teresa Sanremo tra due secoli : Arte ed architettura. genova 1986 LIG.1241 ARCHIVIO DI STATO DI IMPERIA
Mela A. La valle del maro " Paesi e famiglie del sei e settecento" Sanpaolo 1972
Ramella Fulvio Tesi di Laurea " Ricerca geografico-umana nella valle dell'Impero" Genova 1974/75
Serafini Flavio La città dei marinai Milano 1978 DA CERCARE:
Battilana Natale Elenco nobili di Genova (Bib. Civica di Vercelli coll. 4=Q=21 (I-III)) 1825.00
Calvi Andrea Cenni storici intorno alla famiglia Calvi di Oneglia. (bib. Pinerolo (26723) 1/4 opuscolo 108) Genova 1923 Bib.Imperia cd507
Carli Giuseppe Castellano Aneddoti
De Camelis I cognomi in Italia Firenze 1960
De Burgo G.B. Fa+  vecchie Genovesi restate in sito Cattolici Romani steso nel 1681 dal De Burgo nel suo viaggio di 5 anni
Ferrando G. Ric. di geografia storica nella bassa V. Impero: La demografia di Castel Vecchio, Borgo D'Oneglia e Sant'Agata Tesi di Laurea
Jannon Vittorio Tesi di Laurea: Giorgio Des Geneys e le vicende di Oneglia durante la guerra delle Alpi Torino
Lamboglia N. (C) Le Alpi Liguri sotto il riguardo antropogeografico Oneglia 1920 Tip. Buona Stampa
Lebole Delmo I padri Agostiniani
Molle G. Oneglia nella sua storia 2 vol. Milano 1972-74 Tip. Giuffre'
Oliveri D. Dizionario etimologico italiano concordato coi dialetti e le lingue straniere e la toponomastica Milano Ceschina 2ed. 1961
Pira G. Storia della città e Principato di Oneglia vol I e II ( dagli indigeni abitanti fino al 1834) Genova 1847 Tip. Ferrando
Prete + R. Le valli piu' occidentali della Liguria in << Annali di ricerche e studi di geografia>> n. 7 Genova 1949
Serra Giandomenico Storia dell'antica Liguria e Genova ( elenco dei nomi romani rimasti in liguria e cantonieri della Via Aurelia
Stringa P. Valle Impero Genova 1978
Zambaldi F. Vocabolario etimologico Italiano Citta di castello

 

11.5 Libri e documenti in possesso

Scolè Pierluigi- 16 giugno 1915: gli Alpini alla conquista del Monte nero – Ed. Il Melograno 2005

Annalisa Strada e Gianluigi Spini – I cognomi Italiani- Ed. DVE Italia S.P.A. Febbraio 2000

Francesco Biga – La valle d’Oneglia negli statuti dei Doria – Ed. Dominici Imperia – Dicembre 1991

Marco Balbi e Luciano Viazzi – Spunta l’alba del 16 giugno – Ed. Mursia – 2000

AAVV- Atti del convegno Nazionale – Città di San Salvatore Monferrato- Da Carlo Emanuele I a Vittorio Amedeo II- Ed. Tipografia Metropolitana Marzo 1987

Michele Ruggiero- Piemonte un po’ – Ed. Neos Storia – Beinasco 2011

Giorgio Re- 1915-1918 – Alpignano in trincea CDM Servizio Grafico Collegno Ottobre 2016

Giovanni Vitrotti ;Cronistoria Alpignanese – 1932 – 1968 – Ed. Stip Torino – Novembre 1970

Carlo M. Burdet ; Burdet di Piemonte e Savoia – Notizie storiche e genealogiche – Tipografia di paolo Bardessono – Torino 2000

Riccardo Brondolo; I Pamphlets di Visma  Uomini e cose in Val Bormida tra culto della memoria e revisione storica – Acqui Terme  Luglio 2004
Maner Lualdi; Italiani per aria -Ed. Longanesi & C -Milano Luglio 1968

Pierluigi Portinaro; Antiche Carte Geografiche del PIEMONTE – Nozioni storiche, tecniche e pratiche di cartografia-Ed. G. Tacchini Torino 1984

Giulio Lazzati ; ALI NELLA TRAGEDIA – gli aviatori italiani dopo l’8 settembre – Ed. Mursia Milano 1970

Giuseppe Corso ; Ai piè dell’Avena Ed. Castaldi- Feltre Giugno 1968

Comune di Ceriale- Associazione “ Amici di Peagna” – Corsari “Turchi” e Barbareschi in Liguria – Atti del 1° convegno di studi- Ed. Stalla Albenga Novembre 1987

Andrea Gandolfo; La Provincia di Imperia Storia-Arti-Tradizioni- Ed. Blu – Torino 2005

Lorenzo Caratti di Valfrei ; Scopri le origini della tua famiglia-Manuale genealogico storico per tutti – Ed. Mondadori Gennaio 1991

piero Guelfi Camajani ; Dizionario Araldico -Ed. Arnaldo Forni Settembre 1978

Emidio De Felice ; dizionarioi dei cognomi italiani – Ed. Mondadori Vicenza Febbraio 1978

Michele Ruggiero; La rivolta dei contadini piemontesi 1796-1802 -Ed. Araba Fenice Bra Settembre 2005

Paolo Veneziano; Ombre di confine – L’emigrazione clandestina degli ebrei stranieri dalla Riviera dei Fiori verso la Costa Azzurra -  Ed. Alzani Torino Dicembre 2001

Antonio Duma; quelli del Cavallino Rampante- STORIA DEL 4° STORMO CACCIA FRANCESCO BARACCA- Vol 1 e 2 Ed. Uff. Storico aeronautica - 2006

Fritz Weber ; Dal Monte Nero a Caporetto – le dodici battaglie dell’Isonzo – Ed. Mursia 1994

Luigi Ciamminelli; Enciclopedia dei Cognomi Italiani – Ed. lito Rama Napoli Marzo 1996

Silvio Solero- Società storica delle Valli di Lanzo- Una gloria delle Valli di Lanzo: Giangiacomo Bricco – Ed. falciola Torino 1962

Periodico di informazione comunale: Rivoli- Speciale Ville e Monumenti – Ed. Alfagraf. Torino 1975

Periodico trimestrale del Comune di Pianezza – Notiziario del Comune- Anno VIII n. 1 Pianezza 1985

Guida ai Servizi di Pianezza- Cenni storici ed itinerari turistici- Ed. Noana Editrice n. 31 del 2004

Pier Antonio Iguera; Società per la condotta di acqua potabile in Alpignano : 1905-2005 – Cent’anni… d’acqua- Alpignano Maggio 2005

Pier Francesco Listri; Come eravamo Cronache fatti e personaggi di Firenze e della Toscana ottocentesche- Ed. Lettere- Firenze Dicembre 2002

Comune di Cetona; Assessore al Turismo- Cetona un viaggio nel tempo itinerari turistici fra storia, arte e natura- Testi di Massimo Cinelli ed illustrazioni di Franco Cicerchia- ed. Città di Castello – Luglio 1999

Centro Ricerche e studi storici- Regione Piemonte -Monachesimo e ordini religiosi del medioevo subalpino- Ed. O.G.V. Torino 1985

C. F. Capello – Pianezza e le sue vicende- Ed. La tipografica Torinese Marzo 1965

Gianfranco Gritella e Giuse Locana- RIVOLI- Gennaio 1975 

Calzamiglia L. Laiolo G,: il Culto delle Acque - tra Liguria Alpi Marittime e Basso Piemonte- Ed del Delfino Moro 2006

Abbo Giovanni  ORDINAMENTO DELLA VALLE D'ONEGLIA DURANTE LA SIGNORIA DEI DORIA  estratto da "riviera dei fiori " Imperia XX nn. 10-11-1966

Ferrari Enzo: Agnesi : un'antica famiglia ligure; ed. Fusta editore- cuneo maggi 2022

All. 1  NECROLOGI RITROVATI

 

 

1) Da LA STAMPA n- 150 del 25-06-1959 pag.10,  recuperato il necrologio riferito a Giovanni Chiri:

 

2) Da LA STAMPA n.32 del 03-02-2002 pag.14 recuperato il necrologio riferito a Giuseppe Verda:

 

3) Da LA STAMPA n.27 del 28-01-2004 pag.8 recuperato il necrologio riferito ad Amalia Chiri:

 

    

 

 

3) Da LA STAMPA recuperato il necrologio riferito a Lea Dentelli:

 

3) Da LA STAMPA del 20-04-199 recuperato il necrologio riferito a Raffaele Fontana:

 

 

3) Da LA STAMPA n.305 del 05-11-2001 pag.13 recuperato il necrologio riferito a Letizia Verda:

         

 

 

 

3) Da LA STAMPA  del 20-3-1990 pag.13 recuperato il necrologio riferito a Carlo Verda:

 

All. 2  SCHEDE ATTI VERDA

 

 

In un altra serie di documenti sono riportati i seguenti documenti:

 

11.1 Schede atti Verda
11.1 Schede atti Chiri
11.1 Schede atti Bosio

 

 

All. 3  SCHEDE ATTI GUERRINI

 

 

In un altra serie di documenti sono riportati i seguenti documenti:

 

11.1 Schede atti Guerrini
11.1 Schede atti Daolio
11.1 Schede atti Maritano 

 

 

All. 4  LA PARENTELA

Il termine “parentela” sta ad indicare il vincolo che accomuna i discendenti di una stessa persona, i suoi figli, i nipoti, i pronipoti e così via. Parentela è la derivazione latina di “parere” che tradotto significa “generare”. Già allora, i latini, chiamavano parentes i genitori e parens i progenitori.

La parentela si divide in due modi: “diretta” e “collaterale”.

La parentela diretta indica il vincolo che unisce persone che discendono direttamente le une dalle altre come ad esempio: il padre con il figlio, col nipote e poi il pronipote, in questo caso è definita parentela diretta discendente. La Parentela diretta ascendente quando indica il figlio con il padre, il nonno, il bisnonno, ecc. (ved. fig.1).

La parentela collaterale indica invece quando due persone non discendono direttamente le une dalle altre ma sono accomunate dallo stesso stipite, per esempio, i fratelli, gli zii e i nipoti e viceversa, i cugini, sono tutti indicati di parentela collaterale.

 

 

L'antenato comune (nonno, bisnonno ecc.) e su ogni gradino a scendere da lui prima i suoi figli poi i nipoti poi i pronipoti ecc. e poi...conta!

 

Per sapere come si calcola la parentela è molto semplice. Immagina una piramide a gradoni con gli angoli ABC. B nel vertice, A e C sono le persone di cui vuoi calcolare la parentela; B è l'antenato che esse hanno in comune.

 

Per lo stato: parti da A e conti un gradone per ogni generazione che lo distanzia da B poi ridiscendi nello stesso modo verso C (es. da te a tua madre 1 + da tua madre a tuo nonno 1+ da tuo nonno a tua zia 1+ da tua zia a tuo cugino 1 = 4) e così via.

 

Per la chiesa: devi contare solo l'"andata" da entrambe le parti e considerare il grado di parentela più lungo (es.: da te a tua madre 1+ da tua madre a tuo nonno 1= 2; poi: da tuo cugino a sua madre 1+ da sua madre al nonno comune 1= 2) in questo caso si parla di 2 grado.

 

Se ad esempio vuoi contare la distanza dal figlio di tuo cugino a te vedrai che contando tra te e tuo nonno (avo comune) ci sono 2 gradi, tra il figlio di tuo cugino e tuo nonno ce ne sono 3 quindi tra te e il figlio di tuo cugino per la chiesa ci sono 3 gradi di parentela.

 

Ogni volta che vuoi contare i gradi di parentela disegna su un foglio una piramide metti al vertice La parentela è misurata per gradi, escludendo la persona interessata si contano le generazioni, che seguono o che succedono, e per ognuna di loro si calcola un grado.

Facciamo un esempio, nella figura 1, notiamo che Luca è parente di primo grado con Luigino, di secondo con Mariano, di terzo con Luigi e di quarto con Giovanni e così via. In senso opposto, Giovanni è parente di primo grado con Luigi e di secondo con Mariano e via dicendo. Questo è il tipo di calcolo dei gradi della così detta “parentela retta”.

Nella figura 2 notiamo com’è possibile stabilire i gradi di “parentela collaterale”. Sempre escludendo la persona da cui si parte si può dire che Luca è parente di primo grado con Luigino

 

 

 

Esempi pratici di Parentela:

 

 

Genitori

linea retta ascendente di 1° grado

Nonni

linea retta ascendente di 2° grado

Bisnonni

linea retta ascendente di 3° grado

Figli

linea retta discendente di 1° grado

Nipoti

linea retta discendente di 2° grado

Bisnipoti

linea retta discendente di 3° grado

Fratelli e Sorelle

linea collaterale di 2° grado

Nipoti (figli di fratelli)

linea collaterale di 3° grado

Pronipoti (figli di figli di fratelli)

linea collaterale di 4° grado

Figli di pronipoti

linea collaterale di 5° grado

Zii paterni e materni

linea collaterale di 3° grado

Cugini

linea collaterale di 4° grado

Figli di cugini

linea collaterale di 5° grado

Figli di figli di cugini

linea collaterale di 6° grado

Prozii (fratelli dei nonni)

linea collaterale di 4° grado

Cugini dei genitori

linea collaterale di 5° grado

Figli dei cugini dei genitori

linea collaterale di 6° grado